Parte 10

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Arriva il pomeriggio, Giovanni e Alberto stanno giocando a carte a casa del primo, Della Nova però non era sprezzante come sempre:"Gianni, Patrizia non mi parla neanche più, io ormai mi sento un estraneo... in casa mia!" – "Albè, era inevitabile purtroppo. Anche se Patrizia non lo da a vedere soffre per la fine del vostro matrimonio" – "Ma se soffre, come dici tu, perché mi sta lasciando?" – "Perché ormai il rapporto è saltato, a momenti pure per andare a lavoro ti dovevi inventare la scusa!" – "Forse hai ragione Gianni, non c'è più nulla da fare... Ma io tutta quella pressione in casa non la reggo!" – "In effetti vivere insieme in fase di separazione non dev'essere il massimo... Ho trovato!" – "Che cosa? L'asso di bastoni?" – "Ma no scimunito! Perché non vieni a stare da me per questo periodo? Io sono sempre solo, tu anche in pratica..." – "Gianni non lo so... alla nostra età... coinquilini?" – "E che c'è di male?" – "Ma sai, forse hai ragione! Ma dove mi sistemo? Mica posso dormire a terra..." – "E che problema c'è! C'è il divano letto, si tratterebbe comunque di una situazione temporanea, no?" – "Sai che ti dico Gianni? Che hai proprio ragione... e che hai il tre di denari in mano anche...." – "Allora perfetto, puoi portare la tua roba qui anche oggi stesso! E non guardarmi le carte...". Alberto scende a casa sua per trasferire tutta la sua roba da Gianni, non trova però Patrizia, che è in portineria con Emma: "Signora ma perché si trova in questa brutta situazione? Avete sempre risolto lei e suo marito!" – diceva la portinaia con aria consolatoria – "Ma che ti devo dire Emma... Ormai non c'era più uno stimolo, un contatto... Niente, capisci?" – rispondeva la donna con un'aria a metà tra il freddo e il rassegnato – "Ma come? Non siete usciti insieme la settimana scorsa? Mi aveva detto che andavate a Palermo per andare al teatro!" – "E noi siamo andati a Palermo... Ma lui si è lamentato per tutto il tempo, per un pezzo dello spettacolo ha pure dormito!" – "Caspita signora, mi dispiace davvero tanto... Eravate una così bella coppia! Dovreste riprovarci un'ultima volta secondo me!" – "Tu dici Emma?" – "Ma si signora! Vada da suo marito! Glielo leggo negli occhi che lei non vuole andare avanti con la separazione!" – "Emma sei una ragazza deliziosa!" – nella donna si riaccende un barlume di speranza, corre verso l'appartamento e trova Alberto intento a fare i bagagli per trasferirsi da Giovanni – "Ma chi sta fannu?!" – chiese la donna con un'espressione preoccupata e allargando le braccia – "Me ne vado Patrizia! Non ne posso più di questa tua insofferenza nei miei confronti! Meglio non vivere più insieme, vado da Gianni!" – l'uomo se ne andò senza che la donna potesse rispondere. A quel punto Patrizia si convinse che non c'era davvero più nulla da fare per il suo matrimonio.

Nel frattempo saliamo al primo piano, nell'appartamento di Gaia, dove la ragazza è ancora ridotta uno straccio. Ecco che bussano alla porta, la ragazza va ad aprire, era Pietro:"Pietro se sei qui per convincermi a denunciare..." – "No no, non sono venuto qui per questo... volevo solo sapere come stavi..." – rispose il carabiniere con uno sguardo imbarazzato – "Ah, perdonami Pietro... è un brutto periodo. Vieni, entra, ti faccio il caffè" – Pietro entra e si siede sul divano, Gaia gli porta il caffè e poi le chiede: "Con il lavoro? Hai trovato nulla?" – "A dire il vero non ho neanche cercato..." – "Come no? Gaia il modo migliore per non pensare a tutto questo forse è impegnare il tuo tempo facendo qualcosa di utile..." – "Si Pietro, lo so. Ma mettiti nei miei panni, pensa a come mi sono sentita in quel momento! Solo la vista di un ufficio mi fa rabbrividire!" – "Povera, ti capisco. Io ho finito il turno, ti va di uscire? Magari ti svaghi un po'" – "Grazie Pietro, lo apprezzo molto, ma preferirei rimanere a casa se non ti dispiace..." – il carabiniere era visibilmente dispiaciuto per il rifiuto, ma fece finta di niente – "No, figurati... lo dicevo per te" – detto questo Pietro si congeda e torna nel suo appartamento. Appena apre la porta Jumbo, il suo cane, gli salta addosso – "No no, buono Jumbo... non ho voglia di giocare adesso". Pietro non riusciva a capire perché Gaia avesse rifiutato il suo invito e invidiava sempre di più l'amico medico.

Arriva il tardo pomeriggio e Clara è in compagnia dell'avvocato Siciliani giù nel cortile del palazzo, i due stanno bevendo un tè e discutendo un po', mentre in lontananza si scorge una figura losca, era Gianluca che stava andando da Clara per parlarle. Non appena il losco individuo arriva nel cortile del palazzo, Clara impallidisce. Lui le si avvicina: "Ciao Clara, senti... ci ho pensato e voglio riconoscere il bambino" – a quelle parole, Clara non sapeva che rispondere, ma si armò di coraggio – "Tu con mio figlio non avrai mai niente a che fare! Mi hai dato della puttana, credevi addirittura che il bambino non fosse tuo!" – "HO SBAGLIATO! VA BENE?!" – disse l'uomo afferrando Clara per un braccio. A questo punto si alza Alessandro, che spinge Gianluca – "Ma lei chi diavolo è? E quei baffi da dove sono usciti? Dalla guerra civile?!" – diceva Gianluca sarcasticamente e con aria di sfida – "Mi ascolti bene lei! Clara si è spiegata molto bene mi pare, se ne vada e non si faccia mai più vedere in questo palazzo!" – "Ti sei fatta l'amichetto vedo... stavolta te lo sei cercata con i soldi... sei quello che sei sempre stata, una donna di niente!" – diceva Gianluca a Clara – "LEI SE NE VADA! IO SONO UN AVVOCATO!" – tuonava Alessandro – "Io invece sono un vero pezzo grosso e non ho tempo da perdere con una zoccoletta e con un azzeccagarbugli... ma non finisce qui!" – Gianluca se ne andava quindi, convinto di aver intimorito sia Clara che Alessandro – "Clara stai bene?" – chiede preoccupato Sandro – "Si Alessandro, grazie per averlo mandato via" – "Ma chi era quell'impiastro?!" – "Era Gianluca... il padre di mio figlio..." – Alessandro tacque per qualche istante – "Scusa ma cosa intendeva con <<Io sono un vero pezzo grosso>>?" – "Ma nulla..." – "Clara, dimmelo per favore, ne ho visti a migliaia di tipi come lui" – "Diciamo che è una specie di mafioso..." – "Clara, se dovesse mai riavvicinarsi a te dimmelo immediatamente, lo faccio sbattere dentro quel topo di fogna!" – Clara si sentiva davvero sicura vicino ad Alessandro, fra i due ormai vi era una splendida complicità e una stupenda amicizia.

Gli inquilini della palazzina BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora