Parte 8

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E' passata una settimana da quando Gaia si è licenziata dal suo vecchio lavoro, la ragazza cerca di non pensare al trauma subito ma non si convince a denunciare il suo vecchio capo, nonostante i continui tentativi di persuasione di Emma. In tutto questo il suo fidanzato è all'oscuro di tutto, fatalità Matteo va a palazzo e incontra Emma giù in atrio: "Ciao Matteo, Gaia è sopra" – "Ciao Emma, veramente volevo parlare con te" – diceva il ragazzo con aria curiosa – "Dimmi pure, come posso aiutarti?" – "Credo che Gaia mi stia nascondendo qualcosa, mi evita, rifiuta le mie chiamate... è successo qualcosa? Ha un altro?" – disse il ragazzo con aria preoccupata – "Ma come?! Non sai niente?!!" – "Cosa dovrei sapere?! Emma parla chiaro!" – "Mia sorella è stata vittima di una violenza! E' stato il suo capo, settimana scorsa!" – "Perché non mi ha detto nulla?!" – il ragazzo, furioso, si mise a correre verso l'appartamento della fidanzata: "GAIA! Apri! Sono Matteo!" – "Sto arrivando, un momento!" – la ragazza va ad aprire, il ragazzo entra di corsa – "Perché non mi hai detto niente?!" – "Di cosa parli Matteo?"- rispose Gaia facendo finta di niente – "Oh! Smettila, Emma mi ha detto tutto giù in portineria! So che quel porco ti ha messo le mani addosso!" – "Mia sorella non sa proprio farsi gli affari suoi" – rispose la ragazza, poi iniziò a piangere – "Gaia, non te ne sto facendo una colpa! Ti sto chiedendo perché non mi hai detto niente!" – "Avevo già troppe pressioni! Mia sorella, il carabiniere che sta qui a fianco, il licenziamento e il pensiero dell'atto in sé, che non mi esce dalla testa!" – "Quindi io sarei una pressione?!" – rispose il ragazzo, abbastanza alterato – "Non volevo dire questo, mi sono espressa male..." – "No no, ti sei espressa benissimo! Ciao Gaia! A buon rendere!!" – il ragazzo, detto questo, uscì dall'appartamento andando su tutte le furie. Gaia era lì, stesa sul divano a piangere, quando Emma rientra in casa. La sorella le salta addosso:"MA PERCHE' NON TI SAI FARE I CAZZI TUOI?! NON DOVEVI DIRE NULLA A MATTEO!" – strillava piangendo la ragazza – "L'ho fatto per te! Devi denunciare quell'animale!"- rispose la portinaia – "NESSUNO TE L'HA CHIESTO!" – detto questo, Gaia prese il cappotto e andò a cercare Matteo, lasciando Emma con l'amaro in bocca.

Intanto noi scendiamo nell'appartamento di Clara, dove la ragazza sta prendendo il caffè da sola, stranamente. Ma ecco che qualcuno bussa alla porta, era Emma:"Clara! Ho combinato un guaio!" – la portinaia entra in casa di Clara e racconta l'accaduto all'amica – "Certo che hai fatto proprio un bel danno!" – diceva Clara – "Ma l'ho fatto in buona fede..." – diceva Emma guardando il pavimento – "Non ho dubbi su questo Emma, però dovresti imparare a farti un po' di più gli affari tuoi e meno quelli degli altri..." – "Eh Clara, non è facile per me... Ma dimmi, come va la gravidanza?" – "Bene bene, ho tutte le nausee e i dolori del caso però nulla di insopportabile!" – "E del padre? Ti va di parlarne?" – "Beh, non c'è molto da dire... uno stronzo!" – "Sicuramente per lasciare una come te con una creatura in arrivo non poteva essere un galantuomo..." – "Galantuomo... a modo suo si definiva <<Uomo d'onore>>, pensa tu!" – "L'importante è che sia uscito dalla tua vita!" – "Già... ma cambiamo discorso!" – disse Clara – "Secondo te, le pareti sarebbero meglio bianche o grigie chiare?" – era evidente che Clara non intendeva parlare di Gianluca e tirava fuori gli argomenti più disparati. Dopo una conversazione arrangiata, Emma esce fuori a curare le piante e Clara va a fare la spesa.

Nel pomeriggio, Alberto e Giovanni escono insieme e si recano al circolo per giocare a carte. Nella strada i due iniziano a parlare dell'accaduto di settimana scorsa; "Patrizia ha davvero preso questa decisione?" – chiedeva Giovanni con fare dispiaciuto – "Già... Mi ha fatto dividere i letti, ma mi fa comunque dormire sul divano della cucina..." – rispondeva straziato Alberto – "Ma come volete procedere?" – "Andremo per la separazione consensuale, risparmiamo e in poco tempo si risolerà la faccenda!" – "E per la casa?" – "La casa la tengo io, lei andrà a stare con la sorella a Messina" – "Mi dispiace Albè, davvero"- disse Giovanni guardando l'amico negli occhi – "Grazie Gianni, non so come farei senza te".

Arriva la sera e l'appartamento di Luciana è teatro di un'altra telefonata piuttosto colorita: "Tancredi, parla chiaro! Cosa vuoi da me?!" – "Cara Luciana, lo sai benissimo! Voglio la fusione della Conticini Wines e della Olio Casagrande!!" – "Ci sono migliaia di imprenditori a cui puoi proporre questo affare! Non vedo perché insistere con me!" – "Luciana, sai che ho prove sufficienti per mandare all'aria il tuo business! Ti conviene vendermi le tue quote!" – "Sei sempre stato un pessimo bugiardo Tancredi! Con me non attacca!" – detto questo la donna chiuse la chiamata. Tancredi però non si scoraggiò affatto, si stese sulla sua poltrona a fumare il sigaro, convinto che Luciana avrebbe accettato l'affare. Ma quali erano quelle prove di cui parlava? Esistevano davvero o stava solo bluffando?...

Gli inquilini della palazzina BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora