Parte 7

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Andiamo al primo piano, appartamento delle sorelle Taddei, dove attorno al tavolo sono sedute Emma e Gaia, in compagnia di Pietro per discutere dell'accaduto della sera prima: "Gaia ma perché non vuoi procedere con la denuncia?" – chiedeva Emma – "Perché non ne vale la pena Pietro, un essere viscido come quello non merita neanche il mio tempo" – rispose Gaia con una certa sicurezza – "Sorellina, ascolta Pietro, denunciare quell'uomo non è una perdita di tempo! Eviteresti ad altre donne questo scempio. Maiale una volta, maiale per sempre!!" – diceva insistente Emma – "Pietro, tu credi che ci siano delle possibilità che quel porco venga arrestato?" – "Servirebbe una testimonianza per aumentare le possibilità" – rispose il carabiniere – "Lo sapevo! Non se ne fa niente" – disse Gaia con tono liberato – "Potremmo creare delle prove" – ribatteva Emma con tono diabolico – "Potresti farti un livido, un occhio nero... una cosa del genere e io verrei a testimoniare!!!" –continuò la portinaia – "E non dimenticare che il tuo avvocato sarebbe un mio caro amico, Alessandro!" – continuava con tono incoraggiante Pietro – "Ma voi siete bampati! (Espressione siciliana per indicare una persona poco ragionevole)" – disse Gaia – "Mi cercherò un altro lavoro, ho un buon curriculum! Qualcosa la trovo!" – finì così la discussione, dato che Gaia mentre diceva quelle parole prendeva il giubbotto e usciva dall'appartamento, sbattendo la porta. "Credi che cambierà idea?" – disse Emma a Pietro – "Non lo so, prova a convincerla. Casomai sai dove trovarmi!" – detto questo il carabiniere si congedò, lasciando Emma pensosa sul tavolo.

Al piano di sotto intanto, il dottor Sangiacomo sta visitando Clara; "Mi sembra tutto a posto" – disse sicuro il medico – "Grazie Tommaso, non so come farei senza te!" – rispose Clara sorridendo – "Ma figurati! E' un piacere per me" –rispose il medico con molta disinvoltura – "Mi raccomando, non affaticarti troppo che non fa bene al bambino" – "Si, dottore!!" – disse Clara con tono scherzoso – "Senti Clara, potrei chiederti un favore?" – disse Tommaso con tono serio – "Si, dimmi tutto" – "Andresti a fare visita a Sandro? Credo che gli farebbe bene conoscere qualcuno" – "Parli dell'avvocato? Si, per me non c'è nessun problema... e poi, sembra una personcina a modo!" – "Grazie di cuore Clara, non so come ringraziarti!" – i due si salutano e Clara bussa alla porta di Siciliani – *TOC TOC TOC* l'avvocato guardò attraverso lo spioncino e intravedendo Clara apre subito la porta, quasi sbattendosela in faccia – "Signorina Chietti! Che piacere! Si accomodi prego!" – diceva molto sorridente l'avvocato – "Che accoglienza! Grazie avvocato!" – "Avvocato... chiamami pure Alessandro, tra noi condomini!" – Clara entra e si siede al tavolo con Alessandro – "Clara tu cosa fai nella vita?" – chiede Sandro – "Faccio la cameriera allo Schiticchio" – disse la ragazza con timidezza – "Capisco, posso offrirti qualcosa?" – "Del caffè grazie" – l'avvocato si alza e prepara il caffè – "Dimmi Clara, hai già fatto conoscenze nel palazzo?" – "Conosco praticamente tutti, esclusa la signora che abita al secondo piano" – "Chi? Luciana? Non ti perdi niente... Meglio non averci a che fare!" – "Ma è davvero così terribile?" – "Terribile è riduttivo! Comunque... io esco spesso con Tommaso e Pietro... qualche volta potresti uscire con noi se ti va, magari portare qualche amica... non so" – diceva l'avvocato mescolando nervosamente il caffè – "Si, non mi dispiacerebbe! Anche se non conosco bene il terzo..." – "Chi? Pietro? Lui è il simpatico del gruppo!" – "Davvero? Eppure non si direbbe..." – "Si vede che non lo conosci! Hai mai visto un carabiniere che racconta le barzellette sui carabinieri?" – diceva Sandro ridendo – "Beh! Dev'essere proprio un simpatico!" – i due passano ancora un po' di tempo assieme, Clara torna poi nel suo appartamento a riposare e Alessandro chiama Tommaso al telefono: "Pietro! Pietro!" – gridava il medico al telefono – "Mi ha appena telefonato Sandro! L'ho sentito molto allegro!" – "Te l'avevo detto io che sarebbe passata anche per lui!" – "Se! Certo! Qui c'è di mezzo la medicina del dottore!" – diceva Tommaso con aria fiera – "Che hai combinato?!" – chiese Tommaso curioso – "Ho fatto conoscere una ragazza a Sandro!" – "Ma va! E chi sarebbe la fortunata?" – "Clara! La nuova condomina!" – "Sei sempre sul pezzo Masino! Passa da me che festeggiamo con una partita a biliardo!" – "Molto volentieri caro mio! Più tardi però, tra cinque minuti ho una visita!" – concluse Tommaso con aria seccata.

In tutto ciò l'appartamento dei Della Nova sembra tornato alla normalità, si sentono le solite urla lanciate da Alberto e Patrizia; "Vecchio! Non ti sopporto più! Non sai neanche tu cosa vuoi!" – tuonava Patrizia – "Io non so cosa voglio!? Pensa prima di parlare BEFANA!" – rispondeva Alberto – "BEFANA?! Adesso offendi anche?! Non ti bastava criticarmi?! Adesso offendi pure! NON TI SOPPORTO PIU' ALBERTO!" – l'uomo inizia a sbattere i pugni sul tavolo – "SONO IO CHE NON SOPPORTO PIU' TE! HO PROVATO IN TUTTI I MODI A SALVARE IL NOSTRO MATRIMONIO! EVIDENTEMENTE NON E' COSA!" – Patrizia schifata dall'atteggiamento del marito, prende la borsa e il cappotto ed esce di casa. Alberto, come al solito, va a cercare conforto da Giovanni che ormai non sa più che cosa dirgli: "Gianni, sono preoccupato questa volta! E' colpa mia! Non sono riuscito a trattenermi!" – "Albè! Ormai il rapporto è saltato!" – rispondeva Giovanni. Arrivata la sera Patrizia rincasa e trova Alberto ad aspettarla, pentito come mai nella sua vita, l'uomo si fionda dalla moglie; "Patrizia per favore! Facciamo pace! Non ne posso più di questa vita! Tu sei il mio sole!" – diceva l'uomo straziato – "Alberto, non c'è nulla da dire. Separa i letti, non possiamo andare avanti, voglio il divorzio." – si conclude così questa lunga e travagliata giornata alla Palazzina B.

Gli inquilini della palazzina BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora