Parte 6

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La situazione in quell'ufficio era diventata drammatica, il subdolo uomo aveva sbattuto Gaia sulla scrivania e la teneva dal braccio, immobilizzandola, ma solo apparentemente, Gaia riesce a prendere la spillatrice dalla scrivania e la sbatte sul muso del suo capo, riuscendo a scappare. La donna correva come una forsennata, con il suo "ammiratore" alle calcagna: "Lasciami in pace! Io ti denuncio!" – gridava la ragazza che nel frattempo era arrivata all'uscita – "Non finisce qui! Zoccola!" – rispondeva urlando l'ormai ex capo, fermo sull'uscio della porta d'ingresso. Gaia ritorna alla Palazzina B con il cuore in gola, dove viene accolta dalla sorella:"Gaia! Che cosa ti è successo?!" – diceva la portinaia abbracciando la sorella – "Crescenzi! Il mio capo... mi ha messo le mani addosso!" – rispose la ragazza singhiozzando – "Ma è terribile! Devi denunciarlo! Vado subito a chiamare Moschetti!" – disse Emma, che era su tutte le furie – "No Emma, non ne vale la pena!" – Emma però era già scappata verso l'appartamento di Pietro.

Nel frattempo arriva la sera e l'appartamento dei Sanna non è idillico come al solito, Salvatore è infatti impegnato in una discussione piuttosto accesa con suo figlio Andrea: "Come sarebbe a dire che vuoi lasciare l'università?!" – diceva l'ingegnere nervoso, boccheggiando dalla pipa – "Vuol dire quello che vuol dire! Non voglio fare l'architetto!" – rispose Andrea in modo indisponente – "Tu devi continuare gli studi! Così potrai venire a lavorare con me nei cantieri!" – "MA IO NON VOGLIO LAVORARE NEI CANTIERI!" – "NON MI INTERESSA! NON LASCERAI L'UNIVERSITA'!" – dopo questa frase, Andrea prese il giubbotto e uscì senza dire dove andava – "C'era bisogno di fare tutto questo macello?!" – disse Ludovica rimproverando il marito – "Si! Il ragazzo deve continuare gli studi! Ha del grande potenziale e deve andare avanti con il lavoro di famiglia!!" – "Salvatore hai una mentalità da troglodita alle volte! Andrea non vuole fare l'architetto! Mettitelo in testa!". Nel frattempo, nell'atrio, Andrea incrocia Tommaso; "Ciao Doc!" – disse Andrea rivolgendosi a Tommaso – "Ciao Andrea, dove stai andando a quest'ora?" – "Non lo so, ma qualunque posto è meglio di casa mia in questo momento!" – "Che cosa è successo? Un guaio con i tuoi?" – "Non mi va di parlarne doc... ci vediamo eh!" – detto questo il ragazzo uscì dal condominio. Tommaso, incuriosito dalla situazione salì dai Sanna, per parlare con Salvatore: "Permesso?" – si annunciava così il medico entrando – "Ciao Tommaso, accomodati." – rispose Salvatore freddo – "Ho incontrato Andrea nell'atrio... l'ho visto un po' teso, è successo qualcosa?" – "Non vuole continuare l'università, ti sembra una cosa normale?" – "Si, Salvatore" – "Ma cosa vuol dire <<Si, Salvatore>>?" – "Vuol dire che io sono medico perché me l'ha imposto mio padre. Il mio sogno era aprire una sala biliardo!" – "Però il tuo mestiere lo fai bene!" – "Mi hai mai visto fare una ricetta o prescrivere un farmaco?" – "Ma che c'entra!" – "Salvatore, non costringere tuo figlio a fare qualcosa che non vuole, te lo dice uno che c'è passato prima. Ho odiato mio padre per tutto il periodo universitario e della specializzazione, tutt'oggi non abbiamo un bel rapporto. Pensaci bene" – detto questo Sangiacomo si ritirò nel suo appartamento. Andrea rientrò a notte inoltrata, mentre tutti dormivano.

Arriva il mattino e un uomo si presenta al portone del condominio, una persona d'un eleganza fine, sia nel vestire che nei modi di essere, si presenta infatti alla portinaia con molta educazione; "Buongiorno signorina, il mio nome è Tancredi Casagrande, volevo sapere se la dottoressa Conticini è in casa" – disse l'uomo, tutto accompagnato da un baciamano ad Emma – "Buongiorno signor Casagrande, era da tempo che non si vedeva un gentiluomo in questo palazzo... Citofono immediatamente alla dottoressa!" – Emma citofona a Luciana – "Dottoressa buongiorno, scusi se la disturbo a quest'ora, ma c'è un ospite per lei!" – "Chi è che viene ad assillarmi a quest'ora del mattino?!" – rispose sgarbata la Conticini – "Un gentiluomo! Il signor Tancredi Casagrande!" – "Scendo io, non lo fare salire!" – rispose su tutte le furie Luciana – "Ha detto che scende lei" – disse Emma a Tancredi. Luciana scese le scale come una furia, una volta arrivata in atrio inizio a tuonare:"Cosa ci fai qui?! Ti avevo esplicitamente detto al telefono che non voglio avere nulla a che fare con un piccolo uomo come te!" – veniamo dunque a scoprire che Luciana l'altra sera parlava con Tancredi al telefono – "Luciana non ti conviene declinare la mia offerta! Lo sai bene!" – rispose l'uomo mantenendo comunque il suo aplomb – "Suvvia, non mi sembra il caso di dare spettacolo in portineria, saliamo da te." – continuò – "Tancredi sparisci dalla mia vista! Altro che contrattare! Emma accompagna quest'uomo alla porta!" – "Non c'è bisogno di scomodare la signorina, conosco la strada. Certo che non sei cambiata per niente, sei la stessa serpe che ho sposato cinque anni fa!" – detto questo l'uomo uscì dal palazzo, facendo prima una riverenza ad Emma. La Conticini, furiosa, risale le scale e torna nel suo locale.

Nel frattempo, Clara prende una decisione: vuole dire a Gianluca del bambino. Il telefono del delinquente squilla, era Clara; "Cosa vuoi, puttana!?" – "Sono incinta. Il bambino è tuo." – "Cosa? E adesso cosa vuoi? Il mantenimento? Quel bambino non sarà neanche mio! Chissà con chi sei stata!" – "Gianluca sei e sarai sempre un essere viscido e orribile. Addio!" – "Non farti sentire mai più, sottospecie di parassita!". Clara si rassegnava quindi ad essere una madre single. 

Gli inquilini della palazzina BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora