CAPITOLO SEI "Tu cosa vedi?"

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Emanuela pov

Erano le nove di sera. Io, Lil, Tony e Michael avevamo appena finito di cenare, e Tony aveva messo in programma un film. Erano secoli che non vedevo un film, i miei pomeriggi ero solita a passarli ascoltando la musica, ascoltando le lamentele di mia sorella ed ascoltando i pianti di mio fratello. Poi la gente diceva che io non sapevo ascoltare. Lil e Tony erano andati a prendere la pizza, così io e Michel decidemmo il film: The Shining, un classico. Certo, un classico che non avevo mai visto però. Non mi sarei mai aspettata che Michael avesse un carattere così amorevole. Lo vedevo sempre duro nei suoi movimenti, nei suoi modi di fare, con me era tutt'altra persona. Per tutta la giornata mi aveva chiesto se stavo meglio rispetto la mattina, anche Lil, lui era davvero unico, rideva sempre. Mi chiedevo come aveva la forza di ridere trovandosi in quella situazione. Forse era grazie agli altri quattro che riusciva a stare bene, ed era un discorso speculare. Mi sorprendevano sempre, ogni secondo che passava. Tra di loro c'era qualcosa di incredibile: sorridevano, ma ognuno sapeva le profonde cicatrici che gli erano state incise nell'anima, e rispettivamente gli altri quattro le conoscevano, e facevano il possibile per fargliele pesare di meno. Erano più fratelli loro rispetto a me e Stella, ad esempio. Tra di loro c'era affetto, fiducia, rispetto, cose che nella mia famiglia non c'erano mai state. Ecco perché volevo restare lì con loro. Perché c'era una famiglia tutta da scoprire, e già sentivo che loro non erano cattivi. In fin dei conti, quella vita mica se l'erano scelta. Restava il fatto che una persona cattiva non mi avrebbe chiesto perché piangevo, non mi avrebbe stretta a lui durante tutta la notte, non avrebbe tentato di farmi ridere, non mi avrebbe dato il mio primo bacio. Sorrisi tra i miei pensieri, ma mi mancava Ondreaz. Già, era strano ammetterlo, ma mi mancava quel ricciolino dagli occhi castani.

Anche se con Michael, Tony e Lil non stavo affatto male.

Appena finito di cenare ci mettemmo in divano, io seduta tra Tony e Michael, mentre Lil stava facendo popcorn per sei eserciti. E quando finalmente il ragazzo ci raggiunse, Tony premette play, e così iniziai a guardare uno dei miei primi film horror. Era davvero inquietante, certe scene cercavo di guardarle il meno possibile, a volte mi nascondevo tra il collo di Michael, e lui rideva affettuosamente, accarezzandomi appena il dorso della mano. Lil rideva, rideva e basta. Anche quando Jack guardava con sguardo satanico fuori dalla finestra, a Lil faceva ridere la sua espressione. Tony si era perso la maggior parte delle scene per calmare Lil, mentre Michael cercava di calmare me. Insomma, eravamo un bel quadretto.

Michael pov

Il film stava finendo.

Lil si era quasi calmato, e Tony finalmente provava a farsi raccontare le scene perse proprio da Lil, con conseguenti risate. Io invece né ridevo, né guardavo il film. Semplicemente guardavo la ragazza che si era addormentata sulla mia spalla. I capelli erano distesi lungo la sua schiena, mentre una ciocca le ricadeva sulla spalla. Aveva la bocca dischiusa, intenta a far uscire l'ossigeno, a tratti irregolarmente, a tratti più lentamente. Le gambe erano raccolte sul suo stomaco, una mano stretta intorno alla mia, un'altra lungo il fianco. Mi era impossibile fare a meno di sorridere, perché lei in fondo aveva quest'effetto su di me. Mi faceva sorridere.

Non ero mai stato un ragazzo in cerca di relazioni, anche quando ne avevo occasione. Ad esempio, quando avevamo quattordici anni avevamo conosciuto un gruppetto di ragazze. Tony aveva Hailey e Lil non ne volle sapere, mentre io, Ondreaz e Tayler ne approfittammo per la prima relazione. Così arrivarono le prime coccole, i primi baci e sì, anche le prime esperienze, per me e per Ondreaz, Tayler decise di non approfondire troppo la cosa. Eppure con Emanuela era diverso, perché di lei mi importava, ed era una cosa che sentivo già, in me. Era incredibile, forse troppo presto, e non mi importava di quello che Igor andava blaterando. Se a me la ragazza importava, perché dovevo fare finta di no? Capivo Ondreaz, per lui era più difficile, perché era il più giovane e doveva cercare di non legarsi troppo a Manu, ma quando accendi la miccia, la bomba esplode.

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