CAPITOLO SETTE "Ho promesso ti proteggerti, ma non posso da te stessa."

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Emanuela pov

Tony era di fronte a me che si torturava le dita per il nervosismo. Io avevo il numero di Hailey salvato nel telefono, e non dovevo far altro che premere la cornetta verde. Michael e Lil si erano già svegliati ed erano nello studio a discutere di qualcosa a me ignoto.

-Sei pronto, Tony?-

-No.-

-Beh, ho già premuto cornetta verde.- mi portai il telefono all'orecchio, proprio quando lui scattò in avanti e tentò di strapparmelo di mano.

-Niente discoteca, ma metti via quel coso!- gridò, mentre io correvo in salotto, attirando lo sguardo curioso di Michael dalla porta dello studio. Tony mi rincorse per tutta la casa, io che ridevo stando attenta che Hailey non rispondesse. Stavo giusto urlando al ragazzo "stai fermo, idiota!" che la voce tranquilla di Hailey mi rispose:-Pronto?-

-Ciao Hailey, sono Emanuela.-

Guardai Tony che si era immobilizzato. Deglutì un paio di volte, facendomi segno di spegnere la telefonata. Ma non lo feci.

-Manu? Oddio ma dove cazzo sei finita?! Qui a scuola non abbiamo più tue notizie, dei tuoi genitori nemmeno, che fine hai fatto!?-

-Ho bisogno di vederti, Hay, ma dobbiamo essere da sole. Non portare nemmeno il cellulare, ok?-

-No, scusami, adesso mi spieghi che succede!-

-Te lo spiegherò...oggi. Sei libera?-

-Oggi pomeriggio sì..., sicura che vada tutto bene?-

-Va tutto benissimo, devo solo vederti e chiarirti un paio di cose.-

-Non mi convinci. Dimmi dove sei.-

-Non posso dortelo...ti prego, Hay. Ci vediamo oggi davanti al tuo negozio, va bene?-

-D'accordo...a che ora arrivi?-

-Per le tre.-

-Va bene. Sii puntuale, devo chiederti un po' di cose.-

-Certo. A dopo.-

-A dopo.-

E attaccai. Guardai Tony, che si portò una mano al cuore.

-Fatti bello To, oggi la rivedi.-

-Cosa?! E il "dobbiamo essere sole" che fine ha fatto?!-

-Tu arrivi solo quando te lo dico io. Ti faccio uno squillo e arrivi.-

-No! Non se ne parla!-

-Tony...- mi avvicinai a lui:-...è la tua occasione. La rivuoi indietro sì o no?-

-Certo, ma non sono pronto...sono cinque anni che non ci parliamo, come minimo chiama la polizia.-

-Non chiamerà mai la polizia.- risi: -Perché credi che le abbia detto di venire senza il cellulare?-

-No, senti, io non ce la faccio.-

-Sei grande, cazzo! Vuoi avere una vita normale? E allora impegnati!-

Mi guardò stranito, per poi sorridere e abbracciarmi. Eccolo, il Tony che conoscevo. Quello che sorrideva, quello che prendeva le cose per com'erano, senza ingigantirle. Feci un salto nello studio per avvisare i ragazzi, ma trovai solo Michael.

-Lil dov'è?- gli chiesi, entrando senza farmi sentire.

-Prego, entra pure.- scherzò lui, sorridendomi:-E' in cucina. Qual buon vento ti porta qui, Manu?-

Rapitore o Sindrome Di Stoccolma?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora