Ondreaz pov
Era la prima notte in cui abbracciavo qualcuno, e dovevo riconoscere che non era per niente male. Non capivo come Emanuela la sera potesse diventare totalmente un'altra persona. E non capivo perché aveva pianto quando le avevo detto dei tagli, in fondo era un aiuto che le stavo dando. La sua era una bella vita, non era costretta da nessuno a fare ciò che non voleva. Lei aveva la sua vita, la sua libertà. Certo, magari avrà avuto anche lei le sue incomprensioni, ma per lo meno era libera. Ed oltre avere la libertà nel senso che poteva fare ciò che voleva, poteva essere libera di provare emozioni. Cosa che io ero strettamente obbligato a non fare. Però per lei stavo nascendo qualcosa, e non sapevo se parlane o meno. Tony mi avrebbe aiutato, in fondo era stato lui a dirmi che nel caso in cui avessi sentito una "scintilla" non avrei dovuto farla spegnere. Però forse la stavo alimentando troppo, e si stava venendo a creare qualcosa che volevo evitare. Speravo che con la mia assenza di quattro giorni per andare in Nuova Zelanda con Igor, mi sarebbe passato tutto. Forse non avercela vicino mi avrebbe fatto bene. A lei non lo avevo ancora detto, e non volevo dirglielo. Speravo che alzandomi presto avrebbe dormito e non avrebbe badato a me. Quando aprii gli occhi lei aveva cambiato posizione: ora era tutta attaccata a me, appoggiava le mani e il viso sul mio petto, le sue gambe esili si intrecciavano perfettamente tra le mie. Aveva un'espressione tranquilla dipinta sul volto, era una delle poche volte che era così durante il giorno. Le diedi un piccolo bacio sulla guancia prima di riuscire ad alzarmi senza svegliarla, dirigendomi verso il bagno. Alle sette ero in salotto con Tayler, stavamo solo aspettando Igor che finisse di prepararsi.
-Come ti trovi con lei, Dre?- mi chiese lui.
-Beh, così così. Te?-
-Bene direi...Michael ti ha detto dei fratelli O'Neil?-
-Purtroppo sì.-
-Cosa faremo?-
Lo guardai, di sicuro la risposta io non l'avevo: -Non ne ho idea. Due milioni non li abbiamo.-
-Infatti facciamo questo viaggio in Nuova Zelanda proprio per vedere se dei lontani parenti di Igor possono darci dei soldi.-
-Che vita, ragazzi...-
-Dillo che ti stai affezionando ad Emanuela.-
-Non è vero.- mentii:-E' un incarico, nulla di più.-
-Non dovresti parlare di lei così, si vede che state bene quando siete insieme.-
-Non è così, credimi. E'...un lavoro, quella ragazza.-
-Stamattina, quando sono passato per chiuderti la porta, non mi sembrava che la pensassi così.- mi sorrise Tayler.
-E' lei che lo vuole...- provai a sbrigarmela: -...non io. Di sicuro non io.-
Quelle parole non convincevano nemmeno me stesso, ero curioso di sapere chi ci sarebbe cascato a quel punto.
-Fai male a non ammetterlo.- incalzò.
-Davvero, sono serio. Emanuela è solo un incarico, nulla di più.-
Tayler stava per ribattere quando Igor si fece vivo e, varcata la soglia di casa, partimmo diretti in Nuova Zelanda.
Emanuela pov
Mi stavo aggrappando al muro per riuscire a reggermi in piedi. Quando piangevo ero solita a finire per terra per lo sfogo, come in quel caso. Le parole di Ondreaz mi erano arrivate come un pugno in pieno stomaco. Ero sveglia da quando mi aveva dato un bacio sulla guancia, doveva saperlo che avevo il sonno leggero. Cercavo di singhiozzare il più silenziosamente possibile, ma non ero mai stata brava a nascondere le cose. Non riuscivo nemmeno a nascondere il male che mi avevano fatto quelle poche parole. Mi sentivo una stupida: stavo piangendo per delle parole che in fondo conoscevo già. Non ero più di un lavoro, non era stato lui a cercare me, l'avevano costretto, e non capivo perché avevo voluto a tutti i costi instaurare un rapporto. Cosa mi aspettavo da quel ragazzo? Che mi fosse sempre stato accanto? Che fosse serio quando diceva "nessuno ti farà mai del male"? Non gli importava di me a tal punto da non avvisarmi della sua partenza, ed era l'unico di cui mi fidavo in quella casa, ma era solo una delle mie solite illusioni.
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Rapitore o Sindrome Di Stoccolma?
PertualanganRapitore o Sindrome di Stoccolma? Emanuela, una ragazza di Londra, distrutta da tutto ciò che le circonda, verrà rapita da Ondreaz, un giovane ragazzo che è stato trascinato, all'età di dieci anni, nella vita criminale da un adulto che lo accolse ne...