Capitolo 8

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Castiel rimase nel seminterrato, non ho più sentito nulla provenire dal piano di sotto...non so cosa sia successo...sospiro profondamente. Spero che più tardi non si arrabbi con me per essermi intromessa...mi giro nel letto inquieta, anche se mi ha detto di chiamarlo Daddy, sembrava felice che lo chiamassi con il suo nome. Mi ha chiesto se mi ricordassi di lui....ma nulla mi è famigliare...neppure il suo nome....so che è rimasto deluso, ma non potevo mentire....feci un respiro profondo e mi rannicchiai in mezzo alle lenzuola. Castiel entrò poco dopo.
«Devo ammettere che...non credo ti capirò mai»
Abbassai lo sguardo «Sei arrabbiato con me?»
«No...non sono arrabbiato con te...ma non riesco a capire...quel bastardo ti ha ferito! Avresti dovuto lasciarmi fare»
«Non potevo lasciarti uccidere qualcuno per colpa mia...che persona sarei se lo permettessi?»
«Va bene, capisco cosa intendi, ora vieni qui, prendiamo ci cura delle ferite» mi sono alzata e l'ho seguito in bagno.
«Devo insegnarti a difenderti»
«Insegnarmi?»
«Certo! Affinché nulla di questo accada di nuovo. Avresti potuto fare qualcosa, non so....colpirlo o correre ad esempio»
«Mi dispiace solo di non aver avuto le forbici per tagliare i capelli quando me li ha tirati»
«Ok, ok, ammetto che era ridicolo»
«Si, lo era» mi prese per la vita, facendomi sedere sul lavandino del bagno.

Vedere la sua pelle piena di lividi... Sapere che qualcuno di cui mi fidavo l'ha ridotta in questo stato...mi fa provare un odio che non riesco neanche a descrivere.

«Per favore...dimentica ciò che è successo» dico calma, sistemando alcune ciocche che erano davanti al suo viso.
«Ci sto provando...»
Sorrido «Mi piace vederti preoccupato, sei diverso»

Ho finito per ridere mentre curavo i lividi «Che ne dici di uscire? Per dimenticare cosa è successo»
«Usciamo?...sul serio Daddy?»
«Castiel...voglio che mi chiami con il mio nome»
«Certo...Castiel...e dove andiamo??»
«Beh...decideremo quando saremo in città, ora vai a prepararti» le accarezzo i capelli.
Stavamo per uscire quando ha iniziato a piovere....così, non perdemmo l'occasione per  l'altro tipo di divertimento che desideravo per noi due...
«Non scendi, baby? Prometto che usciremo domani...se tu ora mi farai divertire un po'»
«Farti...divertire?...»
«Si beby, mi manchi....ho passato troppo tempo fuori casa...»
«Cosa succederebbe se Charles tornasse a casa? Lui...»
«Smettila di preoccuparti...è passato un po' dall'ultima volta che ho giocato con te...fai quello che piace al tuo Daddy» mi sedetti sul divano, guardandola...ogni espressione...ogni movimento...sorrisi malizioso, immaginandola muoversi così in un altro posto...mi tiene occupato, ma ne vale la pena.
«Daddy...» aah...quanto ne vale la pena...
«Vieni qui, baby. Non farmi aspettare tanto» mi guardo arrossita, avvicinandosi a me «Non devi vergognarti con me» le presi la mano e la misi sul mio grembo «Baby...voglio chiederti una cosa...»
«Cosa c'è, Daddy?»
«Voglio mettertelo dentro...me lo lascerai fare?...»

My Possessive Daddy |Castiel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora