Il sole quella mattina era alto in cielo, anche fin troppo alto e fin troppo caldo, ma non mi dispiaceva più di tanto. Nonostante fossi amante dell'inverno e della neve, sentire il calore dei raggi sul viso mi faceva sentire vivo. Mi faceva amare di più quello che avevo nella vita, tutte le possibilità che avevo perso e che avevo preso al volo. Guardavo i ragazzi scherzare tra di loro, spintonarsi e lanciarsi il pallone per ammazzare il tempo. Erano colleghi, amici, quasi fratelli. E, senza volerlo, pensavo di voler passare il resto della mia vita, tra loro e l'altra parte importante, Josie.
Mi voltai quando vidi arrivare Matt, che mi passò la tazza di caffè. Lo ringraziai, prendendo un sorso. «Serve qualcosa?» chiesi.
Mi osservò, scuotendo la testa. «Come va? Sai, con Josie e il resto.»
Mi ritrovai a ridacchiare e scuotere la testa. «Va tutto bene.» dissi solamente.
Matt mi guardò, alzando un sopracciglio. «È la prima relazione seria, dopo Lexie, e hai da dire solo questo?» chiese ridendo.
Mi ritrovai a sospirare. «Lexie, in confronto, non era niente.» dissi sinceramente, ripensando alla relazione avuta qualche anno prima con la ragazza. «Con Jo è tutto diverso. Mi piace stare con lei, mi piace condividere quello che un tempo era solo mio.» dissi guardandolo. «Mi piace averla in giro, nonostante lasci capelli ed elastici ovunque. Ti capita mai di pensare che, per la prima volta e nonostante il lavoro, potresti aver davvero trovato il tuo equilibrio?»
Matt mi guardò, poi spostò lo sguardo sul sole in cielo e prese un sorso di caffè, facendo crescere la curiosità in me. «Il mio equilibrio l'ho trovato quando mi hai spinto a fare il primo passo con Gabby.» disse spostando di nuovo lo sguardo su di me. «E, senza di te, non avrei potuto avere niente di quello che ho oggi. Sono capitano della caserma, ho una moglie fantastica con cui divido un lavoro fantastico e, prima o poi, spero anche di avere un piccolino o una piccolina intorno.» disse piano.
Mi ritrovai a guardarlo, felice di far parte della sua vita e di aver contribuito a costruirlo. Matt Casey era l'unico con cui avevo stretto davvero e, nonostante volessi bene agli altri, lui rimaneva un fratello. «A te capita?» chiese, creando confusione sul mio viso. «Di pensare ad un futuro con Josie. Ad una casa più grande, ad una famiglia.» spiegò.
Mi ritrovai a fissare il liquido all'interno della mia tazza. Non ci avevo pensato, ovviamente, poiché non era uno dei discorsi che tenevo con la ragazza. Era ancora piccola ed io ero fortunato al fatto che già avesse deciso di convivere con me. Nonostante avessi già un figlio, anche se non come avessi desiderato in passato, non avevo mai pensato ad una famiglia. A Josie come moglie, mamma o al capo come nonno.
Un brivido passò giù per la mia schiena. Non che mi facesse paura un futuro con lei, dato che già lo stavamo costruendo, ma non ero molto propenso ai matrimoni. Bastava guardare il primo matrimonio di mio padre e la fine di mia mamma per poter capire il perché di quel pensiero.
Guardai Matt, ancora ad aspettare una mia risposta che non avevo ancora decifrato. Fortunatamente, ci pensò la campanella d'allarme a salvarmi. Guardai il mio amico, ridendo mentre mi allontanavo.
«Ehi, non è finita qui stronzo!» mi urlò contro ridendo, mentre mettevamo le tutte e salivamo sui camion. Sapevo che non era finita lì, ma mi piaceva fargli pensare di sì.
*
I miei occhi si aprirono di scatto, provai ad alzarmi invano ma qualcosa mi fermava. Mi lamentai di un dolore improvviso, cercando di muovere la testa. Qualcosa la teneva ferma, così mossi gli occhi per capire cosa stava succedendo. La prima cosa che vidi fu il cielo, di un forte azzurro, quasi accecante. Alla mia destra, riconobbi Brett, ma non potei parlare o dire niente. I suoi occhi erano lucidi, il suo viso preoccupato.
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Firefighters » Liam Payne
Fanfiction«Tu tratti me come se fossi stupido» dissi di getto, senza realmente collegare le cose. Jo si voltò istantaneamente verso di me corrucciando le sopracciglia. «Cosa vuoi dire?» chiese piano. «La foto» dissi guardandola mentre, adesso, era come se si...