Thirteenth / Liam

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Coricato sul letto nel buio della mia stanza in caserma, chiusi per un secondo gli occhi mentre mi immaginavo quel corpo che, da quasi un mese e mezzo, tormentava i miei sogni quando non lo possedevo. Non era mai capitato che una ragazza mi prendesse così tanto da volerla rivedere, non mi ero mai fissato soprattutto così tanto da volerla avere sempre intorno. Il nostro rapporto era basato sul sesso, sì, ma c'era qualcosa di quella ragazza che mi attirava ogni giorno di più: i giorni passavano, i mesi anche e avevo avuto opportunità di conoscerla. Qualche settimana prima avevo avuto la possibilità di prendere tre giorni liberi da lavoro e avevo avuto la possibilità di portarla ovunque volessi. Dato il periodo estivo eravamo stati al mare un giorno intero e avevamo affittato poi una camera da letto in un B&B sulla spiaggia; il primo giorno, una volta finita la cena, Josie si era allontanata per parlare al telefono con suo padre, al quale aveva inventato la scusa che sarebbe stata tre giorni fuori con Lola e la sua famiglia. Ovviamente suo padre non aveva creato problemi.
Il secondo giorno eravamo appena usciti fuori dalla cittadina dove ci trovavamo, poco distante comunque da New York, per passare una giornata all'interno di una fiera dell'usato dove stavo per picchiare un ragazzo che, involontariamente, aveva stretto una tetta della mia accompagnatrice. Come se avesse toccato una mia tetta, se le avessi avute. Dopo aver scampato una denuncia ed esserci riempiti di mini hot dog e birra, avevamo deciso di passare la serata tra le giostre della fiera. Avevamo fatto gli autoscontri, poi eravamo passati alla ruota panoramica, avevamo anche provato il tiro al bersaglio con i fucili che sparavano acqua e, tristemente avevo dovuto ammettere che la ragazza mi aveva battuto per due punti; a metà serata avevamo deciso di fare una piccola pausa per poter mangiare delle patatine con una fonduta ai formaggi che avevamo comprato al chiosco. Avevo notato che Josie aveva sempre tenuto un sorriso sulle labbra e aveva riso veramente forte quando, camminando avanti a me, si era fermata di colpo ed io avevo sbattuto contro di lei, rovesciando su me stesso il frullato alla ciliegia che tenevo in mano. Ci eravamo dovuti fermare ad un piccolo stand per comprare una maglietta di ricambio e andare in macchina per potermi cambiare, ma una volta arrivati lì aveva iniziato a strusciarsi sul mio cazzo ed ero stato costretto a riportarla nella nostra camera. Inutile dire come la voglia che avevamo l'un l'altro non ci fece nemmeno arrivare al letto e si fece piegare contro la scrivania. Il terzo giorno, il più bello, avevamo deciso di passarlo tutto il giorno in camera. Arrivata l'ora di dover andare via Josie non poteva nemmeno camminare e, nel ricordarlo, un sorriso si fece spazio sul mio volto.

Saltai sul letto e mi portai una mano sul petto quando Brett entrò nella mia camera senza bussare, facendomi mettere subito seduto.

«Che diavolo di problemi hai?» sbottai mentre lei mi fece segno di fare silenzio e si nascondeva dietro il piccolo muretto. Nel momento in cui alzai gli occhi, vidi l'ombra di un uomo passare davanti la stanza.

«È passato?» sussurrò Brett.

«Sì, ma che succede?» chiesi subito alzandomi mentre la bionda tirò un sospiro di sollievo. Chiusi meglio le tendine che permettevano di guardare all'interno della mia camera. Essere tenente aveva i suoi vantaggi. «Puoi uscire ora»

«Mamma mia» disse passando le mani sui capelli, con un respiro tremante.

La guardai confuso. «Cosa succede, Sylvie?» chiesi ancora.

«Beh, forse ho fatto un po' di confusione con una chiamata di qualche giorno fa e, arrivata in ospedale, c'era questo medico che ha soccorso il paziente» disse gettandosi a peso morto sul mio letto mentre io mi poggiavo contro il muro. «Ho fatto la carina per educazione, non pensavo potesse trarre qualcosa di diverso» mormorò. «Il ragazzo avrà chiesto il nome al dottore e adesso me lo ritrovo ovunque.»

«Che vuoi dire? Cos'è che fa esattamente?» chiesi ancora con un piccolo sorriso sulle labbra.

«Ovunque io sia, c'è anche lui; due sere fa l'ho trovato seduto al bancone del Molly's e adesso me lo ritrovo in caserma» quasi pianse disperata.


Firefighters » Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora