61. EXTRA

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Rimettere piede in questa casa è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Jimin mi ha espressamente detto di fare in fretta e di non andare in giro per casa a curiosare. I ragazzi sarebbero rimasti rinchiusi nelle loro camere, perché nessuno sembrava volermi vedere. La cosa mi spezza il cuore, più di quanto non sia già spezzato. 

In questo ultimo periodo sono quasi caduta in depressione, gli insulti e le minacce sono diminuiti, ma allo stesso tempo sono saltati fuori dei festeggiamenti degni del Capodanno Cinese. Le persone non vedevano l'ora di assistere al mio distacco dai BTS, e finalmente hanno ottenuto ciò che volevano fin dall'inizio, fin dal mio debutto che sembra, ormai, talmente lontano, anche se non è passato neanche un anno. 

Penso costantemente a Jungkook, e alla nostra ultima conversazione, in cui mi disse che si stava innamorando di me. E' possibile che i suoi sentimenti siano cambiati? Sarebbe la miglior cosa... 

Io non riesco a dimenticarlo, non riesco a non guardare i suoi selfie sui social e non riesco a non guardare le foto che ci siamo fatti insieme. Mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta che l'ho abbracciato, e mi manca da morire quel contatto. Forse mi stavo innamorando anche io... ma ormai non importa più. Ormai è tardi. 

Il nostro singolo, che tutti attendevamo con impazienza, con gioia, con ansia, non è uscito. E questo significa che il mio legame con i BTS si è spezzato definitivamente, e che mai saremmo tornati come prima. Loro hanno sempre cercato di aiutarmi, di starmi accanto, ma io li ho delusi all'ultimo minuto, li ho voltato le spalle e sono andata via. Mi sento terribilmente in colpa, e vorrei fare qualcosa, ma non posso. Già solo attraversare la soglia della loro abitazione è un grande rischio. 

Tutto è al proprio posto, la casa è pulita e silenziosa. Il bancone della cucina praticamente luccica, quando invece, mentre abitavo anche io qui, era costantemente ricoperto da cibo avanzato e pacchetti di varie merendine, come patatine e dolciumi. 

Attraverso velocemente il corridoio per raggiungere la mia ex camera e, nel frattempo, passo davanti a quella di Namjoon e Taehyung, per poi quella di Jimin e Hoseok. 

Apro la porta titubante, ripensando all'ultimo giorno che ci ho dormito. Era ridotta parecchio male all'epoca, avevo letteralmente distrutto tutto. E, quando entro, resto un po' spossata. 

La camera ora è sistemata, con mobili nuovi, ma sembra essere comunque utilizzata. Infatti sul letto ci sono un paio di magliette nere, mentre in un angolo sono poste un paio di scarpe. La scrivania è ricoperta da fogli, matite e una tavoletta grafica. L'armadio è semi aperto, mentre dalle finestre entra un leggero venticello, che innalza le tende quasi fino al soffitto. Il letto è un po' disordinato, sembra proprio che ci dorma qualcuno qui. 

La mia attenzione viene catturata da una cornice posta su una mensola, proprio sopra il letto. Mi precipito velocemente e la afferro, non curandomi del fatto che fossi salita sul letto con le ginocchia. Si tratta della foto con mia sorella che avevo frantumato nel mio periodo più buio. Quando feci velocemente le valigie, non mi ero nemmeno accorta di averla lasciata qua. Qualcuno ha cambiato la cornice. 

-  Sei venuta per quella? - sento una voce alle mie spalle, e mi volto di scatto, scendendo poi dal letto. La figura di Jungkook è alta e snella, ha le braccia incrociate al petto come anche le gambe, mentre è poggiato contro lo stipite della porta. E' vestito di nero e ha un berretto dello stesso colore sulla testa, la cui visiera è bucata da un paio di anellini piccoli. Deglutisco, rimanendo incantata dalla sua apparizione. 

Rigiro la cornice tra le mani, e finalmente mi prendo di coraggio per rispondere. - In realtà no, non credevo di averla dimenticata qua. L'hai riparata tu? - chiedo indicando la cornice. 

- No - risponde secco, ma so che mente, perché distoglie lo sguardo e gonfia il petto, portando una mano in alto e facendo finta di grattarsi il naso. Fa sempre così quando è a disagio e quando dice qualcosa che non pensa veramente. 

- Ho lasciato anche un quaderno con le mie canzoni, un paio di vestiti, una matita portafortuna e due braccialetti d'argento - elenco la mia roba e lo guardo avvicinarsi all'armadio, per poi tirare fuori una scatola enorme. La butto sul pavimento, facendomi capire che le mie cose si trovano lì. 

Sorvolo sul suo atteggiamento aggressivo, perché è comprensibile, e mi siedo accanto alla scatola, controllando quello che c'è dentro. 

- Non c'è il quaderno con le canzoni - gli faccio notare e lui assume una posizione scocciata. 

- Nessuno l'ha trovato - risponde secco, mentre i suoi occhi combattono una battaglia se guardarmi oppure no. 

- D'accordo - mi arrendo rialzandomi in piedi, afferrando poi la scatola troppo grande. 

Prima di uscire definitivamente dalla stanza, raccolgo tutto il mio coraggio e cerco di avviare una conversazione ragionevole. 

- Perché dormi in questa stanza? - gli domando curiosa. 

- Chi ti ha detto che dormo qui? - sbruffa mentre si passa una mano tra i capelli scuri, diventati troppo lunghi. 

- Perché devi fare l'orgoglioso? Riconoscerei le tue cose e il tuo odore ovunque - rispondo con troppa sincerità e mi trattengo dal diventare rossa, mentre lui sgrana gli occhi. 

- Hai finito? - cambia argomento e io annuisco, ma non mi arrendo. 

- Mi dispiace averti dato la colpa - mi scuso sinceramente. 

- Ti ricordo che hai incolpato tutti noi - mi fa notare e io sospiro, poggiando la scatola sul pavimento. Mi avvicino alla sua figura, ma lui fa qualche passo all'indietro, cercando di mantenermi lontana. 

- Mi sono comportata da stronza ingrata, lo so benissimo. E mi dispiace soprattutto aver ferito te, perché non l'avrei mai voluto fare - 

- Non devi dirmi queste cose - sbruffa frustato. 

- Invece sì, perché se voglio dimenticarmi totalmente di te, devo scusarmi e lasciarmi tutto alle spalle. Devo chiarirmi con te - dico sincera e la sua espressione diventa triste. 

- Vuoi dimenticarti di me? - chiede con la voce bassa. 

- E' quello che devi fare anche tu, dormire nella mia ex stanza non ti aiuterà a farlo - 

Lui fa una mezza risata, come se avessi detto una stronzata, e poi mi guarda serio. 

- E' proprio questo il tuo problema, Jieun. Hai allontanato i ragazzi comportandoti esattamente così, e ora stai cercando di sbarazzarti dei miei sentimenti, facendo finta di avere tutto sotto controllo e di essere forte. Ma non lo sei. Sono sicuro che piangi ogni notte, proprio come me. Sono sicuro che  i tuoi sentimenti nei miei confronti si sono rafforzati, proprio come i miei nei tuoi. - si avvicina sempre di più a me - Sono sicuro che cerchi di scrivere delle canzoni, ma finisci sempre per parlare di me tra le righe, proprio come sta succedendo a me. Sono sicuro che sei entrata in questa stanza sperando di rivedermi, e sono sicuro che, quando hai visto la mia roba sparsa in giro, sei stata felice di sapere che ora dormo qua io. -

Conclude il suo discorso quando mia accorgo di avere le spalle poggiate contro il muro e il suo corpo vicinissimo al mio. 

- Ho capito che ti amo, Jieun. E mi manchi tantissimo. Ma non è questo il modo di scusarti e di lasciarti tutto alle spalle - 

Sento il suo respiro sul viso e, proprio mentre pensavo che mi avrebbe baciato, si allontana di colpo ed esce velocemente dalla stanza, lasciandomi senza parola e con il respiro bloccato. 


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