97. EXTRA

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Sono passate alcune settimane dall'ultima volta che abbiamo parlato con Bang PD, alcune settimane dall'ultima volta che sono stata nell'edificio dei BTS, dall'ultima volta che ho dormito in quel letto che ho dovuto abbandonare più e più volte. Sono alcune settimane che vivo nella casa di Jungkook a Pusan, la sua città natale. E, per poterlo fare, ho dovuto conoscere la sua famiglia che, se devo essere sincera, mi ha accolto nel migliore dei modi. Erano davvero felici nel conoscere la prima fidanzatina del proprio figlio, e si sono cimentati fin da subito nei vari racconti divertenti su Jungkook. Queste settimane sono state davvero liberatorie, settimane in cui mi sono sentita a casa, circondata da persone magnifiche. 

Gli altri ragazzi sono venuti a trovarci spesso, abbiamo cenato insieme e chiacchierato riguardo a diversi argomenti. Nessuno sembrava voler mettere in mezzo il casino che sta succedendo online e all'interno della BigHit, l'importante per noi era, ed è, stare insieme, nonostante tutto. 

- Ci ha chiamati Bang PD - mi dice Jungkook mentre io finisco di appendere i panni puliti sul filo. Il mio cuore perde un battito alle sue parole, e non riesco più a muovermi. - Hanno trovato un accordo - prosegue lui guardandomi serio. 

- E pensi che sia positivo? - domando incrociando le braccia al petto. 

- Sai com'è fatto il capo, fa il serio praticamente sempre. Non ho potuto interpretare le sue parole in alcun modo, ma il fatto che ci abbia chiamati dopo settimane è un segno positivo - risponde Jungkook e mi invita a rifugiarmi tra le sue braccia. Annuso il profumo dolce impresso sulla sua maglietta nera, mentre allaccia le braccia intorno alla sua vita sottile. Negli ultimi giorni il suo fisico si è rafforzato a causa della boxe. 

- Non voglio che ci usa solamente per non perdere le azioni e continuare ad arricchire le sue tasche - dico sincera e Jungkook mi accarezza la testa. 

- Non è cattivo, fidati di me. Se ora sono qui dove sono, insieme ai ragazzi, è solamente grazie a lui. Esserci arricchiti è un optional, la nostra priorità è rendere felice la gente con la nostra musica - mi rassicura lui e decido di credergli. 

- Come arriviamo a Seoul? - domando staccandomi da lui. 

- Guido io - fa un sorriso malizioso e io scoppio in una risata. 

- Non farci morire - lo avverto avviandomi verso la casa, e lui mi segue. 

***

Quando entriamo nell'ufficio del capo, lui non non è dentro. Quindi ci accomodiamo sulle poltroncine davanti la scrivania e attendiamo in silenzio. Sia io che Jungkook siamo molto nervosi. Nonostante avessimo messo della musica movimentata nell'auto, per cercare di distrarci e svagarci un po', non è servito a niente. Infatti abbiamo viaggiato senza proferire parola, entrambi con le menti in completo subbuglio. 

Jungkook mi stringe la mano e mi fa un veloce cenno con la testa, un cenno che io interpreto come 'stai tranquilla'. Comincio a sentire molto caldo, così decido di togliermi la giacca di jeans e rimango con una semplice camicetta gialla con le maniche a tre quarti. Jungkook indossa la solita T-shirt nera con pantaloni larghi e pieni di tasche. 

Veniamo presi alla sprovvista quando entra improvvisamente Bang PD, seguito da un paio di uomini in giacca e cravatta. Non ci degna nemmeno di uno sguardo mentre si sistema dietro la scrivania, beve un sorso d'acqua da un bicchiere che si è portato dietro, dopodiché uno dei due uomini poggia delle carte davanti a lui. 

- Avete qualcosa da dire prima di cominciare? - domanda semplicemente e io inizio a sudare ancora di più. Sembra quasi di trovarci in tribunale. Probabilmente è quello che ci tocca per aver violato il contratto. 

- Vorrei chiederle scusa per il mio atteggiamento dell'ultima volta - inizia Jungkook alzandosi in piedi, per poi fare un inchino profondo. Resto stupita dal suo gesto e mi chiedo se devo farlo anche io in segno di rispetto. 

- Puoi risederti - risponde Bang PD, come se non gli importasse più delle scuse. Poi guarda a me, e passano alcuni secondi in completo silenzio. 

- Mi scuso anche io per aver creato dei problemi alla sua agenzia - dico facendo un inchino, mentre il cuore batte forte. 

- Abbiamo discusso a lungo riguardo alla vostra situazione, e abbiamo deciso di proseguire con le votazioni. Devo dire che il divario è stato quasi nullo, il novantacinque per cento ha votato a favore - spiega il capo osservando le carte. 

- A favore di cosa? - chiedo non stando più nella pelle. 

- A favore della vostra relazione - risponde Bang PD con tono rassegnato mentre io sgrano gli occhi. 

Jungkook si alza perfino dalla sedia e inizia a camminare avanti e indietro. - Sul serio? - domanda. 

- Abbiamo fatto vari calcoli e siamo arrivati alla conclusione che, a quanto pare, la vostra relazione non rovina l'immagine dell'agenzia, ma anzi, la migliora - 

- Quindi siete tutti a favore solamente perché giova ai vostri affari? - la cosa mi provoca un po' di fastidio. 

- Anche - ammette il capo intrecciando le dita sotto il mento. 

- Quindi, cosa vuol dire tutto ciò? - la voce di Jungkook è ancora ansiosa. 

- Tornerete alla normalità. Continuerete a promuovere la vostra musica, a vivere a Seoul insieme agli altri ragazzi. Ma i giornalisti e i fan dovrete gestirveli da soli, la BigHit non lascerà più alcuna dichiarazione sul vostro stato relazionare. Avete deciso di buttarvi in questa cosa insieme, quindi la affronterete da soli - spiega Bang PD. 

- E' comunque una buona notizia - dico rilasciando un lungo sospiro mentre guardo Jungkook. Lui annuisce. 

- Nessun trabocchetto? - chiede lui per sicurezza. 

- Nessun trabocchetto - risponde il capo e ci passa dei documenti - Ora, leggete attentamente il vostro nuovo contratto e cercate, questa volta, di rispettarlo - 

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 06, 2020 ⏰

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