Stephen Strange [💚 Verde]

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Guardo ancora una volta l'orologio sul mio polso sbuffando. È passata più di un'ora e Stephen non si è fatto vivo...
Lui mi aveva chiesto di incontrarci al solito Bar alle 16:00 perché mi doveva dire una cosa molto importante. Dal tono di voce che aveva usato durante la chiamata sembrava quasi preoccupato. Però ora sono le 17:12, lui non è qui e non risponde nemmeno ai messaggi.
Ormai rassegnata lascio i soldi sul tavolino del bar e mi alzo prendendo la borsa. La cameriera mi saluta cordialmente e io ricambio facendole un piccolo sorriso.
Inizio ad incamminarmi verso casa a passo svelto mentre continuo a pensare al perché Stephen non sia venuto all'appuntamento.
Sento alcune gocce d'acqua cadere sulla mia testa e pian piano le gocce aumentano sempre di più.
Ottimo! Ci mancava solo la pioggia.
Cerco il mio ombrellino nella borsa, ma non lo trovo. Mi accosto vicino ad una piccola via e continuo a cercare il mio ombrellino.
< Dove diamine è finito?>
Mi chiedo pensando ad alta voce.
La pioggia diventa sempre più fitta ed io mi sto completamente bagnando dalla testa ai piedi.
Improvvisamente mi sento come se qualcuno mi stesse osservando. Alzo lo sguardo e vedo un uomo a me sconosciuto, alto, con gli occhi nocciola, i capelli castano chiaro e una barba folta. Mi fissa in un modo strano e non faccio in tempo a chiedergli chi sia o cosa voglia, che mi da un forte colpo in testa facendomi perdere i sensi.

Mi risveglio con un male allucinante alla testa. Mi guardo un po' intorno, cercando di capire dove io mi trova.
Sembra quasi un laboratorio...
Provo ad alzarmi, ma solo dopo diversi tentativi realizzo che sono legata al lettino da delle cinghie.
Cosa cavolo sta succedendo?! Dove mi trovo?!
Sento il rumore di una porta cigolare e dei passi di una persona. Mi volto verso dove provengono i rumori e vedo lo stesso uomo che ho visto poco prima di perdere i sensi.
< Finalmente ti sei svegliata T/n.>
Dice con voce profonda, talmente tanto profonda che mette i brividi. Si avvicina al lettino con un ghigno perfido.
< Chi sei tu? Come fai a conoscere il mio nome?>
Chiedo con voce tremante. Lui passa una mano sulla mia guancia e mi fissa attentamente il viso.
< Non è importante sapere chi sono io. Non voglio farti del male, voglio solo sapere alcune cose riguardo Dottor Strange. Lui ha un oggetto che io voglio. Di cui io devo impossessarmi.>
Si allontana da me per andare verso un macchinario che si trova affianco al lettino. Tira fuori dei fili con delle piccole ventose all'estremità e torna verso di me.
< Di che oggetto si tratta?>
Chiedo mentre osservo ogni suo piccolo movimento.
L'uomo di cui io non so assolutamente nulla, mi attacca un filo sulla tempia destra grazie alla ventosa.
< Una gemma... la gemma del tempo.>
Sussurra vicino al mio orecchio sinistro mentre mi attacca il filo sull'altra tempia.
Di che gemma sta parlando?
Non ho mai sentito Stephen parlare di una "gemma del tempo"...
Mi attacca altri fili sulle braccia e poi si avvicina ad una manopola del macchinario.
< Allora T/n... dove nasconde Strange la gemma?>
< Non so di cosa tu stia parlando.>
Dico sinceramente, ma all'uomo non sembra andare bene questa risposta e il suo viso diventa rosso dalla rabbia.
< Non volevo usare questi metodi, ma non mi dai altra scelta...>
Ruota leggermente la manopola del grande macchinario e un dolore allucinante percorre tutto il mio corpo. Urlo e mi dimeno dal dolore finché lui non ruota nuovamente la manopola facendola tornare come prima.
< Allora? DOVE SI TROVA LA GEMMA?!>
Urla spaventandomi ancora di più. Sento le lacrime uscire dagli occhi e il mio respiro è molto affannato.
< N-non lo s-so...>
Rispondo debolmente.
L'uomo batte un pugno forte sul macchinario e mi fa sobbalzare.
< Forse per farti parlare devo aumentare la potenza del dolore.>
Dice guardandomi con cattiveria. Mi preparo a subire nuovamente il dolore allucinante, ma stavolta non arriva.
Mi volto per guardare il mio rapinatore, ma lui non sta guardando me e nemmeno il macchinario. La sua espressione è sorpresa e mi volto a guardare la sua stessa direzione. Un cerchio giallo luminoso si è creato nel mezzo del laboratorio e da lì esce Stephen, vestito con degli strani indumenti e un mantello rosso.
Cosa sta succedendo?
Cos'era quel cerchio luminoso?
< Logan! Lascia andare T/n!>
Dice Stephen con tono deciso mentre si avvicina pian piano. L'uomo pazzo che ho affianco, che da quanto ho capito si chiama Logan, sorride in modo beffardo e sposta il suo sguardo verso di me per qualche secondo.
< Strange. Se vuoi che io la lasci andare, mi devi dare qualcosa in cambio... e tu sai molto bene cosa voglio!>
Stephen scuote la testa e abbassa leggermente lo sguardo.
< Lo sai che non posso darti la gemma.>
Logan sospira e avvicina la sua mano verso la mia testa. Mi accarezza delicatamente i capelli mentre mi guarda con uno sguardo indecifrabile.
< Mi spiace Strange... o la gemma o la ragazza.>
Logan si volta veloce verso il grande macchinario e gira la manopola. Di nuovo quel dolore allucinante colpisce tutto il mio corpo, ma la potenza sembra essere aumentata.
Urlo e mi dimeno, ma non cambia nulla. Continuo così per qualche secondo finché il dolore finalmente finisce. Finisco di urlare e respiro profondamente cercando di riprendere ossigeno.
Mi sento debole... molto debole.
Ruoto lentamente la testa verso verso il macchinario, ma Logan non è più lì, al suo posto c'è il mantello rosso che Stephen stava indossando prima.
Fluttua nell'aria da solo, nessuno è vicino a quel mantello se non io ancora legata su questo dannato lettino.
Sbatto un paio di volte le palpebre e apro la bocca scioccata.
Quel mantello è magico?
Ora io inizio ad avere le allucinazioni...
Improvvisamente sento il rumore del vetro infrangersi e sento altri strani rumori. Smetto di guardare il mantello fluttuante e vedo diversi fasci di luce gialli uscire dalle mani di Stephen. Logan fa dei strani gesti col corpo e anche lui crea degli strani cerchi colorati.
Cosa diavolo sta succedendo!
Guardo scioccata la lotta tra i due e vedo che il mantello vola in soccorso da Strange avvolgendosi attorno al volto di Logan impedendogli così di vedere.
Stephen approfitta del momento di distrazione e, facendo dei cerchi con le braccia, crea un buco nel pavimento proprio sotto Logan. Mentre l'uomo cade nel buco sotto di lui, il mantello gli lascia il viso e torna a posarsi sulle spalle di Strange.
Stephen riprende aria e poi si volta verso di me. Si avvicina al lettino e mi libera dalle cinghie che mi tenevano legata.
< Mi spiace T/n.>
Sussurra mentre mi prende in braccio a mo' di principessa.
Attraversiamo un cerchio giallo e, non so come, arriviamo direttamente nel salotto di casa mia. Mi posa delicatamente sul divano e lui si dirige immediatamente in cucina.
Torna da me dopo quasi un minuto con un bicchiere pieno d'acqua.
< Tieni... bevi un po'. Ci ho messo due cucchiaini di zucchero così che ti aiuti un po' con le energie.>
Dice mentre mi porge il bicchiere.
Lo prendo in mano e subito dopo faccio qualche sorso. Aveva ragione, mi sento già meglio...
Faccio ancora qualche sorso e poi poso il bicchiere per terra. Torno a guardare Stephen che nel frattempo si è seduto sul divano poco distante da me.
< T-tu sei... un mago?>
Chiedo mentre ripenso ai fasci di luce e i cerchi luminosi. Stephen fa una piccola risata, ma non smette di guardarmi negli occhi.
< Diciamo di si... sono un Maestro delle arti mistiche.>
Annuisco e guardo attentamente il suo viso. Solo ora mi accorgo che ha un brutto graffio sullo zigomo.
< Da quando tu sei un "Maestro delle arti mistiche"?>
< Poco dopo che ho avuto quel brutto incidente in auto. Ricordi che avevo fatto un viaggio?>
Annuisco in segno di approvazione.
< Ero andato a Kamar-Taj, un luogo dove ho conosciuto una grande maestra delle arti mistiche. Lei mi ha insegnato molto, poi ho continuato a studiare da solo e sono diventato il protettore della gemma del tempo. Ora proteggo il santuario di New York ed è molto importante che io protegga sia il santuario che la gemma.>
Lo guardo un po' confusa, ma sono ancora troppo sconvolta per fare delle domande più specifiche.
< Lo so che sei molto confusa e che avrai molti dubbi, ti prometto che col tempo risponderò a tutte le tue domande.>
Mi dice rassicurandomi un po'. Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero...
< Tu mi volevi parlare di questo oggi al Bar?>
Annuisce e abbassa leggermente lo sguardo.
< A tal proposito... mi spiace non essere venuto. Stavo cercando di fermare Logan, ma lui mi ha preceduto e ti ha catturata.>
Scuoto la testa mentre lui rialza lo sguardo verso di me.
< Non importa... fino a qualche minuto fa' ero legata ad un lettino, perciò il fatto che tu non sia venuto all'appuntamento è l'ultimo dei miei problemi.>
Abbozza un piccolo sorriso che io ricambio.
In realtà ci ero rimasta parecchio male quando non l'ho visto presentarsi al bar, ma in effetti negli ultimi minuti non ci avevo proprio pensato. Ero troppo scioccata dalla situazione.
< Perché Logan ha catturato proprio me? Io non so nulla di magia o di gemme...>
< Perché probabilmente pensava che io ti avessi detto dove nascondevo la gemma e perché sa che io ci tengo a te.>
Arrossisco leggermente e abbasso lo sguardo guardando le mie mani.
< Non ti ho chiesto di incontrarci al bar solo per dirti che sono un Maestro delle arti mistiche. Volevo vederti per dirti anche che...>
Si blocca a metà frase e torna a guardarmi dritto negli occhi.
< Che?>
Chiedo sperando che finisca la frase.
Si avvicina col suo viso al mio e posa le sue labbra sulle mie. Rimango sorpresa dal suo gesto, ma dopo qualche secondo mi riprendo e ricambio il dolce bacio.
Ci stacchiamo dopo qualche secondo e Stephen mi posa una mano sulla guancia.
< Per dirti che ti amo T/n.>
Sorrido felice dalle sue parole e faccio unire nuovamente le nostre labbra.
Aspettavo questo momento con lui da tanti anni, non mi importa se è un mago o se è un semplice umano... io l'ho sempre amato.
< Ti amo anch'io doctor Strange.>

***
Ciao!
Immagina richiesto da: ElisabethPrime
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