Elise si chiuse la porta alle spalle con forza, non curante che potesse frantumarsi al suolo così come la sua intera esistenza.
Le insinuazioni di quel pirata la avevano spiazzata come neanche la notizia del suo matrimonio imminente aveva saputo fare.
Si scoprì preda dell'incertezza per la seconda volta in pochi giorni, sentiva che non avrebbe retto l'ennesimo colpo inflitto al cuore.
"E se avessi vissuto nella menzogna fino a questo istante? Se tutto ciò che mi hanno raccontato fosse solamente il frutto di una meravigliosa bugia?"
domandò interloquendo con se stessa.
Non fece tempo a darsi una risposta che dallo stipite fece capolino il Capitano Shaw, visibilmente affranto."Lascia che ti racconti ciò che è stato, sarai poi libera di credermi o di scegliere di continuare a vivere secondo quanto ti hanno detto. Una verità scomoda è sempre difficile da accettare però spero che tu sia disposta a concedermi un'occasione"
"Vi ascolterò. Non ho altra scelta, suppongo" abbozzò con sarcasmo.
"Io e George siamo cresciuti insieme a Port Royal, come fratelli, ma il nostro rapporto si è incrinato quando è stato proclamato governatore" iniziò Shaw, teso come le corde di un violino.
"Mio padre mi raccontava spesso dell'amicizia che lo ha legato ai miei genitori biologici. Ma non siete voi, il mio vero padre era un veterano di guerra, non un viscido ladro senza patria"
Shaw finse di non ascoltare le parole di disprezzo della figlia, proseguendo il suo racconto come stesse stilando le sue personali memorie.
"I miei genitori sono morti quando avevo sedici anni lasciandomi senza nulla. È così che, negli anni, sono diventato pirata, non per scelta"
"Stento a credere a ciò che dite"
"Ti darò tutte le prove di cui hai bisogno, sto dicendo la verità! Ho conosciuto tua madre Elisabeth durante uno dei miei viaggi in mare...dio se era bella, bella come un raggio di sole" il pirata volse lo sguardo, dapprima chino su sé stesso, alla giovane ragazza che si trovava di fronte "le assomigli così tanto",
Questa volta Elise decise di non ribattere, intenta ad ascoltare quel racconto insito di dolore e risentimento, pregando che fosse solamente un beffardo scherzo del destino.
"Quando le ho chiesto di diventare mia moglie ho subito fatto ritorno a Port Royal per convincere George a partire insieme ad Isabelle. La loro approvazione era più importante di qualsiasi altra cosa. Volevo che potessimo goderci un'ultima avventura in onore dei bei vecchi tempi; inutile dire che è stato l'anno migliore della mia vita! Abbiamo esplorato ogni angolo del Mar dei Caraibi e Dio solo sa quanto ero felice, sembrava che il destino mi avesse concesso una seconda possibilità, ma purtroppo le condizioni fisiche di tua madre si sono aggravate ed è morta dandoti alla luce. Per questo motivo ho deciso di affidarti a George ed Isabelle, con la promessa che un giorno sarei tornato da uomo libero ed onesto cittadino. Ho sempre desiderato il meglio per te, non volevo vincolarti ad un'esistenza in preda alle maree. Ti avevo concesso il diritto di scegliere e George.." si fermò un istante, mordendosi la mano stretta in un pugno.
"George ha voluto togliertelo senza neanche farti sapere la verità!"La ragazza si soffermò ad osservare il pirata, privo della sua corazza da lupo di mare, pareva un uomo stanco, consumato dal dolore e corroso dal richiamo dell'oro.
"Come faccio a sapere che state dicendo la verità?" chiese con franchezza, senza esitare.
"Te lo posso dimostrare, ecco, prendi. Lo ha redatto di suo pugno George prima che ci separassimo, ventuno anni or sono" ammise Shaw, consegnandole un pezzo di carta ingiallita dal tempo sul quale tuttavia si poteva ancora leggere un trattato dall'inchiostro parzialmente sbiadito.
La ragazza, tremando, ne visionò il contenuto rimanendo con la mascella serrata e gli occhi vigili.
Si morse ripetutamente il labbro inferiore cercando di calmare il moto dei sentimenti e le sue lacrime, rapide chiuse nell'iride che fremevano al desiderio di scorrerle lungo le gote arrossate.
Avrebbe riconosciuto la calligrafia di suo padre tra cento differenti e la sua firma elegante era perfettamente impressa sul foglio stropicciato, difficilmente qualcuno avrebbe potuto replicarla con tale precisione."Questo non significa niente, come posso sapere che non lo avete scritto voi stesso al fine di ottenere un lauto riscatto da parte di mio padre?"
"Sei così ingenua. Come pensi che possa permettermi cotanto lusso, nonostante sia un pirata? Le quantità d'oro e gioielli che possiedo avrebbero fatto invidia perfino a Luigi XIII. Non si tratta di denaro, io sono venuto a riprendermi ciò che mi spetta di diritto. Tu sei mia figlia, dannazione, e non potevo accettare che tu non sapessi della mia esistenza! Credi che non fossi a conoscenza delle nozze? Sono tornato solamente per salvarti!"
"No! Voi siete venuto a distruggermi la vita! Come potete anche solo lontanamente immaginare che io creda alle vostre insinuazioni senza uno straccio di prova concreta, eccetto uno stupido pezzo di carta?" lo provocò Elise, infuriata e stanca che il suo futuro venisse costantemente stabilito da qualcun altro.
Shaw la guardò esterrefatto, dio se assomigliava alla sua Elisabeth, testarda fino al midollo e dall'animo indomabile.
"Cerca di calmarti, te ne prego, e osserva" disse lui alzandosi in piedi e fronteggiando la ragazza, porgendole il medaglione che lui stesso portava al collo.
Aveva calcolato ogni singola mossa nei minimi dettagli, raccattando le misere prove che possedeva a sostegno del suo racconto.
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Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)
Romance~Il mare è libertà, non conosce porti sicuri ne pietà~ (Primo libro della Trilogia Dark Waters) Port Royal, Mare dei Caraibi, 1650. Elise Bennett possedeva tutto ciò che una ragazza potesse desiderare; bella, intelligente ed estremamente testarda, c...