1. Dawn of a New Day

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Port Royal, 1650.

Il sole stava cominciando a sorgere, facendo capolino all'orizzonte pronto a specchiarsi sulla distesa d'acqua che costeggiava la città.
Il mare non le era mai parso a tal punto calmo, la brezza mattutina le accarezzava i capelli come un abbraccio materno e per un momento si dimenticò di tutto ciò che la circondava.
Si sfilò le calzature e prese a passeggiare sul bagnasciuga, lasciando che il moto calmo delle onde le solleticasse dolcemente le caviglie.
Si sentiva come un veliero senza capitano, in cerca di una meta, un porto sicuro dove poter approdare e sentirsi appagata.
La sua mente stava vacillando, in balia di una tempesta senza fine, di un turbine incessante di pensieri contrastanti capaci di sgretolare pezzo dopo pezzo la sua integrità emotiva.
Avrebbe voluto gettarsi in mare, lasciarsi cullare dalla sua calma apparente e lavare via tutto il dolore ed il risentimento che così tanto le attanagliavano l'anima.
La vita le era sempre sembrata così semplice, circondata dal lusso e dalla spensieratezza che si addice ad una famiglia di alto rango, non aveva mai dovuto faticare per poter ottenere nulla tant'è che fin da piccola le era stata conferita la migliore istruzione e qualsiasi sfizio lei desiderasse.
Era una ragazza controcorrente, di questo era consapevole. Il suo carattere indipendente e sfacciato le era costato parecchi rimproveri ma con una buona dose di impegno era riuscita ad ottenere una libertà maggiore rispetto ad una qualsiasi altra ragazza della sua età.
Di grande intuito e sfrontatezza, negli anni aveva acquisito un'ampia cultura ed un'ottima prestanza fisica, maneggiava alla perfezione le armi da fuoco e si giostrava con destrezza nell'arte della spada.
Rampolla della famiglia governante, i Bennett, Elise era invidiata da gran parte della popolazione locale e la schiera di pretendenti alla sua porta si faceva, con il passare degli anni, sempre più opprimente.
Ma in quel momento, ad una settimana dal compimento del suo ventunesimo anno di età, il mondo le si stava lentamente sgretolando tra le mani come uno scoglio modellato e lenito dallo scorrere inesorabile del tempo.
Spesso poteva quasi udire il canto beffardo dell'incertezza bussare alle porte della sua mente, sconquassando la pace illusoria in cui aveva vissuto fino a quel momento.
La libertà che credeva fermamente di possedere le si stava rivoltando contro, cambiando volto in quello di una prigione dorata, fatta di finzione e di frivolezza.
Quella sensazione di piacere stava via via scemando insieme al cantilenare dei fringuelli destati dalla prospettiva di un nuovo giorno.
I tetti delle case, del mercato, delle botteghe e del palazzo del governatore erano tutti colorati dalla luce solare che avanzava, sempre più forte, sempre più calda.
Il tempo stava facendo il suo corso molto più velocemente di quanto si aspettasse, a tal punto che a stento riusciva a rendersene conto, annaspando per cercare di tenerne il passo scaltro e disinteressato alle vicende umane.
"Il tempo è tiranno" pensò fissando l'orizzonte mentre ascoltava il richiamo del mare, dei suoi segreti e misteri.

Si era sempre ritenuta una donna indipendente e ne andava fermamente orgogliosa, ma tutto ciò in cui aveva sempre creduto stava assumendo diverse vesti sotto i suoi occhi impotenti.
Così come il titano Kronos divorò i suoi figli al fine di non essere spodestato, anche Elise si sentiva un'estranea nella sua stessa vita, uno spettatore solitario che osserva inerme il cambiamento deciso da qualcun altro, da suo padre.
Poteva percepire una morsa stringerle il collo, il respiro si stava allentando e si sentiva soffocare, come inghiottita dalla personificazione del tempo. Come poteva essere stata così ingenua?
"Elise" sussurrò una voce alle sue spalle, facendola in un primo momento sussultare.
Ma subito un torpore le accarezzò dolcemente la schiena e il suo cuore riprese a battere in modo regolare, mentre si voltava ad osservare la figura maschile che si avvicinava.
"James, sapevo che saresti venuto" sorrise a stento pronunciando quelle parole.
Il ragazzo si sedette accanto alla giovane donna, così bella da mozzare il fiato, e la osservò mentre la mente si perdeva nei suoi lineamenti e nei suoi occhi, attanagliati dalla malinconia.
Le passò una mano tra i lunghi capelli corvini e con le labbra le sfiorò delicatamente la fronte, mentre la ragazza, dal canto suo, cominciava a tremare.

Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora