10. Trashed and Scattered

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Elise raggiunse la locanda zoppicante ma fortunatamente venne soccorsa dalla matrona del bordello adiacente, la quale possedeva alcune conoscenze mediche di base ed era grande amica di Shaw, come del resto molte donne.
Le medicò abilmente la ferita dandole una pomata dall'odore pungente simile al pino e le disse di applicarla sul taglio una volta al giorno.
Fece allestire inoltre una stanza in cui la giovane potesse rifocillarsi e trascorrere la notte, accanto agli appartamenti privati delle prostitute del Port Royal.
Per quanto la situazione non la allettasse, fu estremamente riconoscente alla donna che si comportò con la premura tipica di una madre.
"Vi ringrazio, siete molto gentile" disse la giovane regalando alla donna un dolce sorriso.
"Non ringraziatemi, siete la benvenuta. Quanti anni avete cara?"
"Ventuno. Li ho compiuti di recente"
La donna sorrise e le accarezzò delicatamente il volto
"La stessa età della mia amata figlia"
"Lei dov'è? Se non sono troppo indiscreta"
"Un oscuro male se l'è portata via qualche mese fa" rispose la donna con rammarico asciugandosi gli occhi lucidi per il dolore.

Dopo essersi fatta un bagno ed aver indossato un vestiario più leggero e comodo, scese al piano di sotto ricongiungendosi con suo padre.
"Che cosa diamine ti è successo?"
"Sono caduta. Sto bene"
"Ti avevo detto di non allontanarti più del dovuto! Cos'hai fatto?" domandò stizzito Shaw con fare inquisitore.
"Ho fatto un giro lungo le vie mercantili"
Elise omise volutamente quanto riguardava lo strano incontro con la strega, non voleva che il Capitano si preoccupasse ulteriormente.
Alcuni pirati presero ad osservare la giovane, incuriositi dal fatto che indossasse solo una semplice vestaglia di raso nero finemente decorato che poco nascondeva le sue forme di giovane donna.
"Che avete da guardare? Finitela, accidenti!"
"Capitano, cerca di capire!! Non vediamo una donna da tempi immemori!" rispose uno con risa di giubilo, cercando di placare l'animo protettivo di Shaw.
"Voi uomini siete così terribilmente volubili per quanto concerne la carne. Vogliate scusarmi, vado ad ordinare qualcosa che mi rinfreschi la gola!" si intromise Elise ridendo compiaciuta.

La ragazza si sedette al balcone e prese a sorseggiare il suo rum, che ormai beveva quotidianamente a discapito dell'acqua, cercando di dimenticare il pensiero di quella strega.
Le considerazioni che aveva espresso la avevano turbata, non riusciva a trovarne il nesso con il suo presente tuttavia sapeva fossero sincere ed abbastanza attendibili, nonostante non avessero basi fondate.
Solo ora stava cominciando a beneficiare di quella dipartita non voluta, respirando a pieni polmoni la libertà che le era stata concessa e il solo pensiero che qualcosa potesse rovinare l'idillio che denotava il suo presente la faceva innervosire.
Finalmente si stava lasciando il passato alle spalle, cercando di accettare il fatto che i suoi affetti a Port Royal avrebbero proseguito le loro vite senza di lei.

Le ore trascorsero e alla taverna giunse anche parte della ciurma di Mason, molto probabilmente per dilettarsi con qualche giovane ed avvenente prostituta, in attesa di discutere con Shaw.
"Fammi due whisky, doppi per favore" domandò una voce maschile alla cameriera, una ragazza molto educata in abiti succinti molto provocanti.
La ragazza ciondolò qualche secondo sorridendo con malizia al giovane mentre si attorcigliava una ciocca bionda attorno al dito.
I suoi occhi da cerbiatta, due pozzi blu cristallini, scandagliavano la sua figura con bramosia quasi fosse pronta a saltargli addosso.
"Tutto ciò è a dir poco imbarazzante. Queste ragazze hanno lasciato la dignità nel ventre materno" giudicò Elise tra sé e sé.
Tuttavia distolse presto l'attenzione dalla giovane, soffermandosi sulla tonalità di voce del ragazzo che aveva domandato l'ordine, credendo che la mente le stesse giocando l'ennesimo brutto scherzo.
Quando si voltò però sorrise di gioia.

"Liam!!" strillò come avesse visto un cucciolo di cane, gettando le braccia al collo del ragazzo che svelto ricambiò il saluto, facendo stizzire la cameriera.
"Ciao dolcezza, sapevo che ci saremmo visti nuovamente"
"Non ci posso credere! Come state?"
"Molto meglio di quando sono partito. Per quanto possa sembrare strano, il Capitano ha sempre avuto un occhio di riguardo per me, ora ho assunto una posizione di rilievo nella ciurma e, pensate, ho imparato ad utilizzare la spada!"
La ragazza rischiò di soffocarsi con il rum, immaginandosi Liam, quel giovane impacciato a tal punto da non riuscire a fare un baciamano, brandire una spada.
"Questo è tutto da vedere! Ditemi piuttosto, che cosa ha portato il vostro Capitano qui? Sapete che accordi ha sottoscritto con Shaw?"
"Elise... Potete chiamarlo padre se preferite, non dovete vergognarvene. Sappiate solo che sono terribilmente dispiaciuto per ciò che avete dovuto affrontare"
"Vi ringrazio ma io sto bene! Davvero!" continuò Elise stringendo la mano dell'amico.
Le faceva piacere vedere un volto familiare dopo tante peripezie e delusioni.
Avrebbe voluto raccontargli delle sirene, del pugnale, della strega... Ma non poteva fidarsi, non con certezza quantomeno, il suo amico era ormai parte integrante di una ciurma rivale e preferì agire con cautela.

Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora