Improvvisamente si sentirono degli spari nell'aria e, per un istante, la battaglia sembrò fermarsi.
Un'altra nave aveva approcciato la HMS Savior, occupandone il lato opposto alla Red Emperor's Revenge.
La nave inglese pareva un piccolo pesce braccato da due grandi squali con le fauci spalancate, oppressa com'era dai due vascelli senza bandiera.La ciurma della Rotten Sea e il suo Capitano avevano appoggiato una trave sul parapetto della nave inglese ed erano pronti a fronteggiare il nemico comune di ogni pirata.
"Dunque, cosa vedono i miei occhi! Avete forse cominciato a divertirvi senza aspettarci? Vergognatevi! Diamo inizio alla festa!" proclamò il Capitano afferrando due coltelli che teneva posizionati dietro la schiena e centrando in piena fronte due ufficiali inglesi.L'equipaggio seguì il capitano scaraventandosi contro chiunque si parasse loro davanti, rendendo l'iniziale superiorità numerica inglese un ricordo lontano.
Jack si avvicinò ad Elise sorridendo incredulo, la ragazza sporca di sangue e con i vestiti stracciati pareva essere uscita da un racconto mitologico sulle Valchirie.
"Perché devo sempre trovarmi nella condizione di doverti salvare?" domandò lui dimezzando la distanza che lo separava dalla giovane, con la spada stretta in pugno.
Si voltò verso il Commodoro nemico, ancora intento a ricomporsi, e gli puntò la pistola contro, caricandola e fremendo dal desiderio di iniziare una carneficina.
La vista del sangue lo esaltava come solo poche altre cose.Il colpo sarebbe sicuramente andato a segno se solo Elise, con passo deciso, non si fosse messa davanti alla canna dell'arma, impedendo così a Mason di fare fuoco.
"Non farlo! Ti scongiuro!"
"Perché non dovrei? Ti ricordo che vogliono assaltare la nave di tuo padre. E poi è da tanto che aspetto di giustiziare uno spocchioso simile!"
"Ma non é questo il momento! Per favore, fidati di me Jack" disse la ragazza abbassando l'arma e guardando il pirata, implorandolo con lo sguardo.
Dal canto suo, il pirata era visibilmente frustrato ed innervosito per l'atteggiamento della giovane.
Gli stava facendo perdere del tempo prezioso senza un valido motivo apparente.
"Dannazione! Fa come preferisci, io ho cercato di aiutarti!"Il pirata si avvicinò nuovamente a lei e le scompigliò i capelli, come fosse una bambina tra le braccia dei genitori, il che fece infuriare Elise che subito lo spintonò e si diresse verso il cassero di poppa, davanti al cui ingresso stanziava il Commodoro rivale.
La ragazza gli corse incontro e lo abbracciò, stringendolo forte e scoppiando in lacrime.
"Non avrei mai pensato di rivederti così presto, non in queste circostanze" disse alzando lo sguardo e prendendo il viso del giovane tra le mani, accarezzandone la barba appena accennata.
Se non avesse avuto le mani sudice di sangue e sudore e il cuore martellante nel petto a ricordarle che era viva, avrebbe certamente pensato di essere in un sogno.
Non poteva credere a ciò che i suoi occhi stavano vedendo, James era davanti a lei, bello come nemmeno si ricordava."Ti ho cercata in ogni dove... Stavo cominciando a perdere la speranza"
"Non riesco a crederci. Hai finalmente ottenuto ciò a cui tanto ambivi" continuò lei, alludendo al nuovo ruolo rivestito dal giovane, mentre giocherellava con le pieghe della sua uniforme, visibilmente estraniata e non curante del contesto in cui si trovavano entrambi.
"Mi sei mancata così tanto. Devi fare ritorno, la situazione a Port Royal é drasticamente peggiorata rispetto a quando te ne sei andata"
Elise appoggiò l'indice sulle labbra di lui, zittendolo mentre sorrideva compiaciuta.
"Avremo tempo per discorrere di politica, ma non adesso"
La ragazza sorvolò dunque le parole preoccupate del giovane, aprendo furtivamente la porta del cassero ed entrandovi, seguita da James.Si sedette su di un cassone e attirò il ragazzo a sé, baciandolo con passione mentre le lacrime le scendevano indisturbate lungo il viso.
James venne rapito dal profumo della ragazza e si lasciò trasportare, facendo scivolare le mani sul corpo di lei come se fossero prossimi all'ennesimo addio.
Era in estasi, aveva sofferto in segreto per così tanto tempo da aver quasi dimenticato come ci si sentisse ad essere felici.
Prese a baciarle il collo mentre le carezzava i seni sodi, con il cuore che pulsava prepotentemente.
"Non lasciarmi" ansimò mentre le sfilava la camicetta, stretta in vita da un corsetto.
"Vieni via con me James" implorò lei, sussultando a causa del desiderio carnale, animato dal tocco sapiente del ragazzo.
Era come se il tempo si fosse fermato, avrebbero potuto trascorrere ore lì dentro, dimenticandosi di come il destino aveva fatto incrociare nuovamente il loro cammino.
Fuori imperversava l'Inferno, mentre loro si sentivano in Paradiso.
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Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)
Romance~Il mare è libertà, non conosce porti sicuri ne pietà~ (Primo libro della Trilogia Dark Waters) Port Royal, Mare dei Caraibi, 1650. Elise Bennett possedeva tutto ciò che una ragazza potesse desiderare; bella, intelligente ed estremamente testarda, c...