14. Into the Storm

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A bordo della Red Emperor's Revenge

Il vento infuriava in modo costante, impedendo alla nave di mantenere la rotta.
Il cielo si oscurò e una pioggia torrenziale li investì, accompagnata dal rombo ruggente dei tuoni.
"Cercate di tenere saldo il timone!" urlò Shaw, allontanatosi per soppesare, assieme agli attrezzatori, i danni subiti alle vele e agli alberi più esterni.
La pioggia continuava ad imperversare insistentemente, picchiettando il ponte senza tregua e per i pirati diventava sempre più difficile rimanere vigili e fermi sul proprio posto.
Facendo un passo falso, si sarebbe potuto scivolare e sarebbe stato ancor più difficile rialzarsi.
Elise cercava di dare il suo contributo per quanto le fosse possibile; munita di un recipiente, raccoglieva quanta più acqua potesse e la gettava al di fuori del ponte, ormai quasi interamente allagato.
I suoi capelli grondavano di acqua piovana e gli indumenti estivi la facevano rabbrividire ogni qualvolta venivano smossi dalla tempesta.
Continuarono ad affaccendarsi per ore, con il fiato corto e la speranza che andava via via scemando, perdendosi tra le alte onde che scuotevano la nave come fosse un pesce controcorrente.

Il vento e la pioggia si acquietarono nel pomeriggio e questo permise loro di conteggiare i danni causati dalle raffiche su gran parte dei componenti della nave.
I mozzi dovettero faticare più di tutti per rimuovere ogni traccia del temporale, mentre c'era chi rattoppava le vele squarciate e aggiustava il cordame andato in pezzi.
Elise scese sottocoperta, rintanandosi nel suo alloggio per potersi asciugare e cambiare d'abito, optando per un pantalone scuro e una camicia leggera, stretta in vita da un corsetto dello stesso colore dei suoi occhi.
Si raccolse i capelli in uno chignon disordinato e si ricongiunse con il padre, intento a ricalcolare la rotta, affiancato dalla figura misteriosa di Gja.
Avevano navigato il Mare dei Caraibi da Est ad Ovest ed ora non restava che procedere seguendo le coste a debita distanza; avrebbero così evitato di incappare nelle rotte commerciali dell'isola di Port Royal e avrebbero raggiunto la loro destinazione senza essere intralciati.

"La nostra prossima meta, Capitano?" domandò la ragazza, salutando entrambi con un cenno del capo.
"La nostra ultima meta, Puerto Limòn" ci tenne a precisare Shaw, con gli occhi fissi sulla mappa.
"Quando tutto questo sarà finito, farò ritorno a Port Royal e convincerò James a partire per mare con noi!"
Elise non riusciva a contenere il suo entusiasmo, era impaziente di poter tornare a casa e ricongiungersi con James.
Lo avrebbe portato alla scoperta dei Sette Mari e gliene avrebbe mostrato ogni bellezza.
Sapeva per certo che si sarebbe innamorato del mare tanto quanto lo era lei e insieme avrebbero coronato il loro sogno d'amore.

"James? E chi sarebbe questo giovanotto?"
"L'amore a cui ho dovuto rinunciare per volere del Governatore"
"Vivere in società comporta dei sacrifici, mia cara. Tuttavia, mi duole avvisarti che non sarà così semplice far ritorno a Port Royal. Adesso fai parte della nostra ciurma a tutti gli effetti e, come tale, sei ricercata dalla Compagnia delle Indie Orientali"
"Ne sono consapevole. Ma so per certo che George non permetterebbe mai che mi venisse fatto del male, del resto mi ha cresciuto come fossi sua figlia. Sono sicura che senta la mia mancanza"
Shaw non rispose, scosse la testa ed evitò di incrociare lo sguardo inquisitore della figlia.
La verità che si celava dietro la maschera che indossava ogni giorno sarebbe stata troppo dura da accettare per la giovane donna.
Aveva sempre agito in funzione di un solo scopo: riportare in vita Elisabeth e poter finalmente sentire ancora quell'amore travolgente di cui, ormai da tempo, aveva dimenticato la sensazione.
Sentendosi di troppo, Elise si allontanò e si sedette a cavalcioni sul bompresso, come era sua abitudine fare.

Il mare era tornato alla sua calma originaria e il sole aveva fatto capolino tra le nuvole, dando un segno di speranza all'equipaggio stremato dallo sforzo.
Chiuse gli occhi e si mise ad ascoltare, poteva udire i marinai urlare tra di loro, intermezzati dai gabbiani che scendevano in picchiata per poter catturare la cena.
"Capitano! Vedo una nave!" urlò il Nostromo Wright, destando Shaw che subito cercò di capire a cosa si riferisse il suo fidato compagno.
Attraverso il cannocchiale i suoi timori più grandi si fecero realtà, dinanzi a loro vi era la HMS Savior, una della navi da guerra più rinomate della Compagnia delle Indie Orientali.
Venivano sicuramente per Elise pensò, cercando di riflettere sul da farsi.

Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora