8. I am no Man

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Impiegarono alcune giornate di navigazione ininterrotta per raggiungere il punto suggerito da Jack Mason sulla mappa.
Dinanzi a loro il mare sconfinato, non riuscirono a scorgere nessun litorale o segno alcuno di terraferma, erano completamente preda delle maree.
Elise si aggirava lungo il ponte osservando la distesa d'acqua da cui erano circondati, domandandosi che cosa ci facessero in quel preciso punto in mezzo al mare caraibico.
Il pugnale non si sarebbe di certo manifestato davanti ai loro occhi come fosse un'allucinazione dettata dal caldo torrido.
Cercò di scandagliare varie possibilità a riguardo senza mai trovare una risposta che soddisfasse a pieno la sua razionalità.
Quel giorno la ciurma era parecchio silenziosa, se ne stavano a lucidare i loro armamenti con sguardo intimorito come se avessero visto un fantasma.

"Gibbs, che cosa stiamo aspettando?" domandò la giovane avvicinandosi al pirata.
Gibbs era intento a rifinire la lama della sua sciabola, seduto a terra con le gambe incrociate.
Era un uomo di mezza età, dalla capigliatura brizzolata e un naso a patata che occupava metà della sua faccia.
Aveva una panciona gonfia che quotidianamente diventava oggetto di scherzo tra l'equipaggio; fingeva che fosse un palloncino e, mettendosi un dito in bocca, gesticolava a dare l'impressione che si gonfiasse e si sgonfiasse come fosse fatto di lattice.
Era uno dei pirati più innocui dei Sette Mari, a vederlo non si sarebbe detto che faceva parte della Red Emperor's Revenge ma piuttosto di una bottega di dolciumi.
"Uomini! Oggi ci attende un'impresa senza precedenti. I pericoli sono in agguato ma la posta in gioco è alta, ne usciremo vincitori altrimenti banchetteremo insieme sull'Olandese Volante! Non fatemi pentire di avervi reso pirati!" inneggiò Shaw, smuovendo gli animi dei marinai che risposerò all'unisono "Sì signore!"

Attesero in silenzio fino al momento in cui non calò la sera, dal mare si alzò un filo di nebbia che incupì l'atmosfera mentre la luna splendeva in tutta la sua bellezza sormontando le loro teste.
"Ci siamo" sussurrò il Capitano osservando un punto indefinito tra le onde.
Improvvisamente l'intera nave cominciò a sussultare, la superficie dell'acqua si increspò di onde e tutto l'equipaggio si sentì trascinare verso il basso, come se sotto i loro piedi vi fosse una voragine.
La marea si abbassò e con essa, tra la spuma del mare, venne scoperto un lembo di terra rocciosa, sulla quale una luce sprigionava candore.
Elise strizzò gli occhi per acuire la vista rimanendo incredula, ciò che si presentava davanti a lei andava ben oltre le sue aspettative.
Aveva pensato più volte che la ciurma fosse vittima di credenze illusorie che nel tempo si erano tramandate con il solo intento di incutere timore tra i marinai senza bandiera e scongiurare imprese di pirateria.
Ma l'oggetto fautore di tanto splendore si rivelò essere, contro ogni probabilità, un pugnale sul quale erano incastonati dei rubini.
"Non è possibile!" esordì con stupore portandosi entrambe le mani davanti alla bocca.
Dovevano aver studiato e messo a punto un piano dettagliato infatti la ragazza notò che tre uomini si apprestarono a gettarsi prontamente in mare, raggiungendo in poco tempo la roccia emersa.
"Ammira la potenza del mare, bimba mia!" esclamò Shaw spiegando le braccia mentre rideva copiosamente.

I marinai, arrivati sulla sommità della roccia, si scambiarono uno sguardo e insieme si fecero coraggio, afferrando il pugnale ognuno con la mano destra.
Lo strattonarono insistentemente per vari minuti ma senza ottenere alcun risultato.
Sembrava quasi essere parte integrante del materiale in cui si trovava conficcato.
"Capitano! Non si muove!" urlò uno di loro verso la nave, squarciando il silenzio di quella notte di plenilunio.
Shaw stava per farsi avanti, scendendo verso il parapetto a destra della prua, quando la nuda roccia sotto i piedi dei tre malcapitati cominciò a tremare facendoli cadere rovinosamente al suolo.
Le onde che si infrangevano contro lo sperone cominciarono a ribollire, abbattendosi con più veemenza facendo tribolare gli uomini.
Una mano squamosa e munita di artigli afferrò il dorso della roccia, cominciando ad arrampicarsi, mostrando il corpo di una creatura che pareva uscita da un racconto dell'orrore.

Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora