12. When the Night Falls

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Elise sentì il cuore battere a ritmo accelerato, il petto le si alzava ed abbassava con frequenza irregolare e le sue gote si colorarono di rosso.
Era sempre stata abbastanza sicura di se ma quella sfrontatezza la mise profondamente a disagio, se solo avesse avuto uno dei suoi pugnali glielo avrebbe puntato minacciosamente dove non batte il sole.
"Jack, smettila per favore! Mi stai spaventando" sussurrò lei con voce tremolante, dimenticandosi di ogni formalità e sperando che il pirata le desse ascolto.
"Non ti manca essere baciata" le sibilò lui all'orecchio, sfiorandone la pelle con le labbra carnose.
"Essere sfiorata" proseguì accarezzandole il collo con le nocche tatuate facendole scivolare lungo il corpo irrigidito della giovane.
"Avanti... Chiunque impazzirebbe dopo tanto tempo lontano dai piaceri della carne"
Le baciò il collo con delicatezza mentre lei sentiva un brivido percorrerle la spina dorsale.
Un torpore le scosse le membra, una sensazione che quasi aveva dimenticato.
Cercò di rimanere lucida, si disse che era naturale provare del desiderio dopo tanto tempo, la carne è volubile, specie quando messa nella condizione di poter godere del piacere dei sensi.
Tuttavia si lasciò inebriare per un istante dal suo tocco sapiente e da quel profumo accattivante di alcol e tabacco.
Ciò che prima la aveva terrorizzata, ora stava suscitando in lei l'effetto opposto, ammaliandola e incantandola come fosse una visione celeste.
Il cuore le continuava a martellare il petto mentre socchiudeva gli occhi, abbandonandosi al respiro sinuoso dell'uomo intento a giocare con il suo corpo come fosse una marionetta.
La ragazza si sentiva accaldata al pari di un esploratore all'interno di una foresta tropicale, dischiuse le labbra e si lasciò scappare un sospiro carico di desiderio.
Ma, fortunatamente per lei, quando le mani del giovane si avvicinarono al fiocco che teneva legata la sua sottoveste, recupero le sue facoltà mentali.
Allontanò Jack e si strette le braccia al petto, sentendosi profondamente "sporca" e colpevole.

"Basta! Smettila! Non posso farlo!"
Jack rimase ritto davanti a lei, con gli occhi sbarrati e le braccia penzoloni.
Stava recuperando anch'egli parte della sua lucidità e presto realizzò quanto era appena successo.
"Non mi pare ti abbia dato fastidio"
"Invece sì! Non puoi approfittarti così di me!" sbraitò lei agitando le braccia al cielo con fare isterico.
"Non dire sciocchezze! Sei colpevole tanto quanto me"
"Lasciami in pace! Sei viscido, manipolatore ed irrispettoso! Io sono una donna impegnata, non una delle tante con cui puoi permetterti di giocare la notte!"
Jack si portò il palmo della mano alla fronte scuotendo animatamente i suoi lunghi capelli scuri, annodati in diverse spirali.
"Non starò a discutere con una stupidata ragazzina incoerente come te, ho di meglio da fare"
"Bene! Allora porta i tuoi modi adulanti lontano da me e va al diavolo!"
La ragazza non gli diede tempo di ribattere, avviandosi verso il suo alloggio e richiudendosi veemente la porta alle spalle.

"Jack Mason! Brutto figlio di puttana!"
Al suono di quella voce il pirata si voltò in direzione di Shaw che prontamente lo sollevò per il collo puntandogli un pugnale alla gola.
Il Capitano aveva assistito al diverbio con attenzione, cercando di placare inutilmente l'ira che nutriva nei confronti del comportamento di Jack.
Avrebbe potuto giocare al Diavolo tentatore con qualsiasi altra donna, ma non con sua figlia.
"Azzardati anche solo a rivolgerle nuovamente la parola e ti faccio fuori, hai capito?"
Jack si aggrappò con entrambe le mani alla presa dell'uomo annuendo, stava lentamente soffocando.
"Mi dispiace io... Non era mia intenzione!"
Shaw lo fece cadere a terra e gli strinse il volto perché potesse guardarlo negli occhi.
"Lei non è una delle tante puttane con cui ti diletti ogni sera, ricordatelo. Con tutte le donne che hai a disposizione, perché proprio con lei? Stai forse cercando di sfidarmi, Mason?"
Jack si portò le mani al collo, tastando i lividi che la presa di Shaw aveva provocato sulla sua pelle olivastra.
Gradualmente fece dei respiri profondi, cercando di recuperare il controllo.
"Non lo ho fatto con l'intento di infastidirti, Shaw. Ti chiedo umilmente scusa, pensavo fosse d'accordo"
Shaw sputò accanto al giovane, lasciandolo a terra inerme e frastornato, con il viso gonfio e gli occhi stralunati.

Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora