La luce del primo sole che filtrava tra gli alberi destò la ciurma molto presto.
Ancora tutti assonnati, disfecero l'accampamento di fortuna e raccattarono gli effetti personali, proseguendo quella marcia che sembrava non avere una fine.
Il caldo torrido trapassava le loro ossa non lasciando tregua ai poveri pirati, spossati e bruciati dai raggi del sole.
A protezione del capo utilizzavano bandane e cappelli malridotti, mentre le calzature stavano cominciando a logorarsi a causa dello sfregamento continuo contro il terreno discostato, da cui emergevano grandi radici e speroni di roccia grezza.Il respiro di Elise si faceva sempre più affannoso mentre camminava tenendosi lo stomaco fasciato dalle braccia, cercando di alleviare le fitte che la stavano martoriando da quando avevano ripreso il percorso.
"Signor Wright!" chiamò la giovane picchiettando la schiena del fidato Nostromo, uomo dotato di grande conoscenza.
"Ditemi, cara"
"Stanotte ho sentito un lamento provenire dalla foresta"
L'uomo si voltò nella sua direzione e le sorrise, mostrando la dentatura sorprendentemente bianca per essere quella di un pirata.
"Non a caso viene chiamata la foresta del lamento. Tante anime riposano tra questi alberi, morti prematuramente in chissà quale modo""Come?" domandò Elise, sentendosi le parole morire in gola.
Le tornò alla mente il sogno fatto qualche notte prima, quell'incubo a cui inizialmente non aveva dato peso, non credendo che potesse avere significato.
Molti pensieri le scossero l'animo, primo fra tutti l'avvertimento di Gja, che le aveva consigliato di guardarsi sempre le spalle.
Avrebbero potuto essere solo delle spiacevoli coincidenze non necessariamente legate tra di loro, ma perché rischiare?
Aveva bisogno di parlarne con il padre."Capitano!" urlò la giovane, superando il corteo di uomini che la precedeva distanziandola da Shaw.
"Dimmi figlia mia, cosa turba la tua mente?" domandò lui vedendo la preoccupazione nei suoi occhi spalancati.
"Io... ho un brutto presentimento... ho paura che qualcosa di terribile mi stia per accadere o, peggio, stia per accadere a tutti noi!" rispose lei rigirando una ciocca di capelli con il dito, segno di nervosismo.
Shaw la guardò dubbioso ed incredulo allo stesso tempo, non riusciva a comprendere da dove giungesse tanta agitazione.
"Forse le storie di questo luogo ti hanno influenzato troppo"
"No, devi ascoltarmi! L'altra notte ho fatto un sogno e mi trovavo in questa foresta. In questo maledetto luogo, capisci? Non riuscivo a capire dove avessi incontrato così tanta familiarità prima di ieri, ma adesso mi è tornato alla mente! E poi Gja... l'altra n..." la giovane si zittì all'istante, non volendo coinvolgere la strega e metterla in una posizione scomoda agli occhi di Shaw."Che cosa ti ha detto Gja? Dimmelo subito!" sbraitò Shaw impaziente, prendendo le spalle della ragazza e scuotendola malamente.
"Capitano! Adesso basta!" urlò Wright, allontanandolo da Elise.
La ragazza lo guardò tramortita e prese a tremare, colta dallo spavento inaspettato.
"Figlia mia, mi dispiace. Ho perso il controllo ma devi sapere che quella donna è pazza, crede di essere una strega e non voglio che ti abbia messo in testa strane idee"
"Non preoccuparti io... adesso me ne torno al mio posto" rispose lei quasi sussurrando e avviandosi a testa basta in coda al corteo.
Come poteva il padre considerare pazza la donna che lui stesso aveva coinvolto e convinto a prendere parte al progetto?
Scosse la testa, superando i pirati e tornando al suo posto.
Tante erano le domande che la ossessionavano, ma sembrava che nessuno volesse sanare la sua sete di conoscenza, lasciandola in balia dell'ignoto, come si è solito fare con i bambini, escludendoli dalle conversazioni scomode.Arrivarono in cima all'altura verso metà pomeriggio e proseguirono lungo il fianco opposto per quelle che parvero ore interminabili.
Il cielo si coprì di nubi uggiose, facendo da schermo ai raggi solari e portando la penombra nella foresta.
In lontananza si poteva sentire l'eco dei tuoni che si apprestavano a raggiungere quel luogo protetto dalle intemperie.
Fortunatamente, poco più avanti, trovarono una spelonca abbastanza ampia per poter ospitare l'intero equipaggio, così decisero di stanziarsi lì per la notte a venire, mentre l'attesa si faceva sempre più insostenibile.
In previsione del temporale, crearono una grezza protezione di fortuna per delimitare quanto più possibile l'ingresso alla caverna e predisposero le brande per riposare.
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Il Coraggio di Rischiare (Dark Waters Trilogy)
Romance~Il mare è libertà, non conosce porti sicuri ne pietà~ (Primo libro della Trilogia Dark Waters) Port Royal, Mare dei Caraibi, 1650. Elise Bennett possedeva tutto ciò che una ragazza potesse desiderare; bella, intelligente ed estremamente testarda, c...