Capitolo 9

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Oggi è il gran giorno, ma da una settimana a questa parte continuo a ripensare alle parole della prof di astronomia.. ho sempre saputo che quella era un po' pazza, ma non fino a questo punto. "Ti succederà qualcosa di inaspettato", chissà cosa vorrà dire. Silente ci ha dato la giornata libera, quindi possiamo fare tutto con tranquillità, per fortuna. Mi sveglio con tutta la calma di questo mondo e mi preparo facendo le solite cose che faccio ormai tutti i giorni. La solita monotonia insomma.
T:«buongiorno» dice strofinandosi gli occhi «ma che hai? ti vedo pensierosa da più di una settimana»
R:«ah? scusami. No è che non riesco a togliermi dalla testa la frase della prof di astronomia»
T:« stai tranquilla, lo sai quella come è fatta, è lunatica, starà dicendo solo una stronzata per farti preoccupare»
Le sorrido e annuisco, come per convincere più me stessa che lei.
R:«scendiamo?»
T: « si un attimo, finisco di sistemare il letto e arrivo, tu aspettami in sala comune»
R:«Tere questione di cinque minuti»
Annuisce e scendo. Apparentemente poteva sembrare vuota, ma in realtà non è cosi, c'è qualcuno... lui. In questa settimana Draco si è dimostrato "diverso" dal solito, nel senso che non è andato più con nessuna ragazza, ha rifiutato tutte coloro volessero abbracciarlo o addirittura baciarlo, si sedeva di fronte a me in Sala Grande ma non parlava.. insomma era quel Draco Malfoy che conosco?
Mi siedo accanto a lui, senza dire una parola, sul nostro divanetto
D: «buongiorno»
R:«buongiorno» mi sorride, non si aspettava che lo rispondessi, glielo leggo dagli occhi, quelli sono, forse, l'unica cosa che non è davvero cambiata da quando ci siamo conosciuti. Quegli occhi enormi, color ghiaccio che nascondono un passato tragico, occhi spenti ma pur sempre stupendi.
D:« ti sei svegliata presto, di solito non lo fai quando non abbiamo lezione»
R: «la sveglia è suonata troppo presto e, non avendo più sonno, mi sono preparata» faccio spallucce
D: « ah, stupidi oggetti babbani, io ho il mio amico fedele che mi sveglia tutte le mattine, sbraitando sí, ma non arrivo mai in ritardo» sorride
Sorrido anch'io di rimando
R:« beato te, a me serve qualcuno che svegli Teresa» dico ridendo
e parlando del diavolo spuntano le corna
T: «Rebs ho fatto and.. oh scusate per il disturbo»
R:« nono non preoccuparti, si andiamo.. ci vediamo in giro Dra» lui annuisce ed io esco dalla sala comune. Appena uscite dai sotterranei, Teresa mi riempie di domande, ed io le racconto, semplicemente, tutto quello che è successo.
R:«abbiamo parlato, tutto qui»
T:«avete riso insieme, come ai vecchi tempi»
R: «non farti strani film, come ai vecchi tempi non ci torneró mai.»
T:«le ultime parole famose» sussurra
R:«che hai detto?»
T:«no niente» fingo di crederci e ci avviamo in Sala Grande per fare colazione.
Stranamente la giornata subito passa infatti è già sera.
T:«vogliamo iniziare a prepararci?»
Annuisco.
Inizio io col farmi una bella doccia, lo shampoo e vado a lavare i denti e la faccia. Poi passo all'asciugatura dei capelli, al trucco e infine al vestito.
T:«esci fammi vedere come stai»
R:«no non voglio, ho vergogna»
T:«non fare la stupida ed esci»
Sbuffo ed esco dal bagno
T:« sei semplicemente meravigliosa»
R:«dici?» annuisce «anche tu sei bellissima» sorride
R: «che ore sono?»
T:«le 21:15! Siamo in ritardo.»
R:«non era una novità»
Scendiamo velocemente le scale della sala comune dove io perdo Teresa che penso sia con Newt, ed io mi avvio in Sala Grande.
Scendo le scale e sento tutti gli occhi puntati addosso.
santo salazar che ansia
Arrivo alla fine della scalinata dove c'è Cedric ad aspettarmi sorridente.
C:«sei bellissima»
R:«grazie» sorrido
Mi prende per mano e, assieme agli altri partecipanti ci avviamo verso il centro della Sala.
Viktor Krum ha inviato la Granger
Potter ha invitato una di quelle due gemelle fastidiose
e Fleur ha invitato Weasley. Wow, scelte alquanto ardue
C: «a che pensi?» mi dice mentre iniziamo a ballare
R: « no nulla» sorrido
Ma Draco? può essere che non sia venuto? Cedric mi fa girare e lo noto, lí, in mezzo alla Sala a pochi passi da me mentre balla con quell'oca della Parkinson appiccicata.
A: «chiedo ai quattro campioni di venire avanti, dobbiamo discutere di una cosa»
Cedric mi guarda dispiaciuto
R:« non preoccuparti, vai. Il dovere chiama no?» sorrido
Lui annuisce e va via, mentre io vado a sedermi per prendere qualcosa da bere e riposarmi un po' perché i piedi mi implorano pietà.

I Hate You Because I Still Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora