Capitolo 3

5 1 0
                                    



R : «Blaise vai tranquillo, non preoccuparti.. io voglio stare un po qui»
B:«sei sicura?»
Annuisco.
Lui mi guarda, mi sorride e se ne va.

Decido di andare sulla Torre Nord, l'unico posto dove mi trovo davvero bene con me stessa. Mi affaccio al balcone e osservo il Lago Nero più limpido del solito.
X: «questa sí che è una bella serata per guardare le stelle»
Non puó essere, è la sua voce. Mi giro e sussulto, era lui. La stessa persona che l'altra sera rideva della morte dei miei genitori, ora è qui a parlarmi, ma con quale coraggio?!
Non rispondo, giro i tacchi e faccio per andarmene quando lui mi prende per il polso e
D:«non andare, per favore»
Lascio la sua presa e vado via
Come può far finta di nulla, non può farlo..
Mi incammino a passo svelto nella sala comune, entro usando la parola d'ordine e mi siedo sul divanetto davanti al camino quasi spento. Dopo poco risalgo le scale ed entro nella mia camera, lí mi accoglie la mia migliore amica che non vedevo da tanto tempo. Mi conosce da sempre e senza dirmi nulla mi abbraccia fortissimo, a noi non servono parole per capirci.. ci basta uno sguardo per scoppiare a ridere o in lacrime, come in questo caso.
R: «dov'eri finita?»
T: «ho fatto tardi stamattina, e quindi ho preso un altro treno»
la solita alzo lo sguardo al cielo
T: «l'importante è che sono qui ora no?»
R: «si, menomale»
Restiamo a parlare quasi tutta la notte, ma arrivate ad un certo punto ci addormentiamo per la troppa stanchezza.

*******

Rieccola la solita luce verde, le solite urla e le grasse risate.. mi sveglio tutta sudata e in lacrime..
Mi alzo dal letto silenziosamente in modo tale da non svegliare nessuno, vado in bagno, mi chiudo dentro e mi sciacquo il viso. Sono orribile, come sempre tra l'altro.
Guardo l'orologio, le 6:30, decido di fare una doccia fredda, in modo tale che mi svegli definitivamente sperando non addormentarmi sul banco, almeno non il primo giorno di scuola.
Esco con l'accappatoio e indosso la divisa, prima di mettere il mantello lavo i denti, pettino i capelli e mi trucco un po', il correttore giusto per coprire le occhiaie e il mascara per alzare le ciglia. Sistemo il letto e aspetto che la mia migliore amica si vesta per andare assieme a lezione.
R:«Teresaa! muoviti che è tardi»
T: «mhh che ore sono?»
R: «le 7»
Mi guarda storto.
Mi starà maledicendo con tutte le maledizioni di questo mondo.
Le faccio la faccina triste, lei si alza mi fa il dito medio e va a prepararsi. Fortunatamente ci mette poco, infatti alle 7:45 era già pronta.
T:«andiamo»
Annuisco.
T: «ma ora con Malfoy come va?»
R:«non voglio sentire parlare nè di lui nè del padre» rispondo secca
T:«e la cotta per lui?»
R:«non ti nego che sussulto ancora appena lo vedo, ma passerá.. mi deve passare. E poi non sono cosi, dai parliamoci chiaro, sono una Vanderood devo farmi valere, nonostante tutto»
Teresa mi sorride e annuisce
T: «sai no che devo sempre rovinare i momenti più belli, ma andiamo a fare colazione?»
Alzo gli occhi al cielo e annuisco e lei salta felice come una bambina
R: «dai andiamo» sorrido
Appena varco la soglia del portone della Sala Grande tutti gli occhi puntati su di me. Vado a sedermi in un posto casuale assieme a Teresa.
T:« che abbiamo alla prima ora»
R:«mi sembra aritmanzia»
T:«ma di prima mattina? uff» sbuffa
Subito dopo mangiato ci avviamo in classe, ma durante il tragitto gli sguardi dei serpeverde non mancavano. Ad un certo punto mi si avvicina Blaise accompagnato da Theodore Nott
B:«ehi rebe c'era una persona che voleva dirti una cosa»
Lo guardo interrogativa
N: «ciao Reb, sono Nott»
R:« si ti conosco» dico con tono di "superiorità"
N: «volevo chiederti scusa, ho fatto dei pensieri orribili sulla tua famiglia»
lo blocco subito
R: «fa niente Nott» faccio spallucce e me ne vado
Subito dopo aritmanzia andiamo alle seguenti lezioni, fin quando non arriva ora di pranzo.

I Hate You Because I Still Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora