Capitolo 19

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Pov's Draco

La vedo uscire di corsa.
B: «vai Draco è la tua occasione» lo guardo
D: «e se non volesse vedermi?»
Mi guarda storto
B: «andiamo Draco, lo sai meglio di me che lei ti ama, vai»
Annuisco
Forse ha ragione
Mi alzo dalla panca ed esco dalla Sala Grande, giro l'angolo e metto il piede fuori dal portone principale. Mi guardo attorno per poter capire dove possa essere. Dopo averla cercata con lo sguardo la trovo dietro un albero sulla riva del Lago Nero. Mi avvio verso di lei, un po' titubante. Ma sto facendo la cosa giusta? E se, mentre provo a rivolgerle la parola, mi manda a fanculo? Mentre provo a cercare una risposta a quanto pare inesistente, mi ritrovo di fronte a lei. Mi guarda e si alza. Ci fissiamo per un po' di tempo che sembra un'eternità.
Decido di rompere il ghiaccio.
D:« ehi» bravissimo Draco, tra tutto quello che potevi dire hai scelto la cosa migliore, complimenti
La vedo sussultare
R: «ehi» mi guarda
D: «come stai?» domanda intelligente
Lei mi guarda e alza le spalle. Mi avvicino a lei. Appoggio la mia fronte contro la sua e vedo che lei chiude gli occhi.
R: «mi manchi» sussurra, mentre una lacrima le riga il viso. La asciugo con il pollice.
D: «anche tu» le accarezzo la guancia facendo scivolare il dito sotto al suo mento, delicatamente lo alzo fin quando il suo sguardo non incrocia il mio. La guardo. Aveva gli occhi arrossati e gonfi, aveva pianto e non poco. Decido di azzerare ogni distanza che ci separa. Dopo pochissimo si stacca.
R: «non posso Draco, non ci riesco» mi spinge leggermente cosi da riuscire a passare e tornare dentro correndo.
Dalla rabbia do un pugno sul tronco che avevo di fronte
Ahia, porca puttana.
Mi guardo la mano, le nocche sanguinano. Provo ad aprirla e chiuderla. Fa malissimo ma non in questo momento non mi interessa più di tanto. L'ho persa, per l'ennesima volta.
Mi avvio in Sala Comune, ho solo voglia di buttarmi sul letto e sperare che questa giornata passi in fretta cosi da poter tornare a casa domani. Mi fermo improvvisamente. Merda. Lei non ha nessuno con cui abitare, mia madre le avrà sicuramente detto di venire da noi.
Sbuffo.

Pov's Rebecca

Perché mi sono comportata cosi? perché l'ho fatto?
Corro più veloce che posso senza guardare in faccia a nessuno, entro nella Sala Comune e di conseguenza nella mia stanza. Mi butto sul letto, questa volta senza piangere, non credo di poterci riuscire. Affondo la testa nel cuscino e mi addormento.
Dopo un po' di tempo indeterminato mi sveglio, alzo la testa e mi guardo attorno. Non c'era nessuno, tutto buio. Mi tiro su dal letto e, cercando di non inciampare, accendo la luce. Vado in bagno e mi guardo allo specchio
Sono orribile
Lavo la faccia, la asciugo e ritorno in camera.
Devo ancora fare il baule sbuffo.
Mi siedo sul pavimento e inizio a mettere tutto quello che trovo davanti all'interno del baule. Più tardi decido di andare a vedere se, oltre la mia stanza, ci potesse essere qualche altra anima viva. Non riesco nemmeno a scendere le scale che mi ritrovo ricoperta di mille domande
T: «eccoti finalmente, dove sei stata? Mi sono preoccupata per te!» mi dice alzando la voce
Le faccio un piccolo sorrido
R: «sto bene Ter, tranquilla»
T: «mh sicura?»
R:«no ma non preoccuparti, torniamo in camera? Vorrei solo dormire in questo momento»
B: «chi vorrebbe dormire?»
Sussulto
R: «Blaise!»
B: «presente!» sorrido leggermente
T: «ci hai spaventate» urla quasi
B: «mi dispiace» dice con una voce a cucciolo
Sorrido.
Silenzio.
T: «domani si torna a casa»
B: «già» si intristisce
finalmente
B: «tu non dici nulla Reb?»
R: «ah? no, cioè si, non voglio tornare a casa» mento
Teresa mi guarda come se avesse già capito tutto, questa ragazza è incredibile.
T: «dai torniamo in camera, devo ancora finire di fare il baule, ciao Blaise a domani, buonanotte» lo abbraccia
B: «buonanotte Ter. E tu invece non mi saluti?»
R: «notte Blaise» lo abbraccio e lui mi stringe forte. Mi sono sentita per un attimo protetta. Mi stacco, gli sorrido e, assieme a Teresa ce ne torniamo in camera.
T: «ora mi spieghi cos'hai, sei contenta che domani si torna a casa?»
Le spiego più o meno tutto
T: «e dove andrai a stare?» alzo un sopracciglio
R: «a casa mia, no?» la guardo «oh merda» mi metto una mano in fronte. «io non so dove stare» mi fermo «ma pensandoci sicuramente Narcissa avrà deciso di farmi vivere al Malfoy Manor»
T: «e tu non vuoi giusto?»
Annuisco. Mi stendo sul letto e, senza rendermene conto, mi addormento.

I Hate You Because I Still Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora