Capitolo 24

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Più i giorni passavano e più io e Draco eravamo uniti. Se questa cosa da un lato mi rendeva la persona più felice del mondo, dall'altra non volevo che il nostro rapporto diventasse sempre più saldo.
Non perché non volessi eh, sia chiaro, solo perché, da quando Narcissa mi aveva espressamente detto che dovevo andare via non sapevo come comportarmi.

R: «dai Draco, fai il serio» dico mentre scoppio a ridere
D: «ma io sono serio» contro ribatte mentre prova ad esercitarsi per il ballo
R: «ma perché lo fai?» continuo a ridere
D: «perché l'ultima volta feci una figura di merda al ballo del ceppo, ricordi?» mi dice sorridendo
Annuisco mentre i ricordi fioriscono nella mia testa.
Mi fermo ed inizio a pensare alla nostra storia.

Si esatto quella mia e di Draco.

Quante ne abbiamo passate insieme, abbiamo condiviso davvero tanto.
Però poi si cresce.
Quanto vorrei rimanere bambina.
Piccola e ingenua.
Perché bisogna crescere?
Quando si diventa ci sono molti più problemi.

D: «ehi, a cosa pensi?» dice mentre si era seduto accanto a me e mi stava fissando da un po'
Lo guardo
R: «a come è strano il destino certe volte »
Inarca un sopracciglio
«ti spiego» continuo «io e te siamo qui, in una casa per me nemica. Sto ridendo e scherzando con una persona che amo e che non vorrei mai lasciare, ma che però mi ha fatto soffrire talmente tante volte che dovrei aver dovuto mandarla a fanculo già da molto tempo»

Mi giro e lo vedo con lo sguardo basso intento a passarsi una mano tra i capelli per poterli aggiustare.

R: «okay dai, non pensiamoci più» mi alzo dal letto
D: «Re»

Mi giro

«Scusami»
Annuisco.
Mi avvicino a lui e gli accarezzo la guancia

R: «Tranquillo, davvero»
Mi sorride

L: «Mi dispiace interrompere questo momento cosi romantico ma Draco ho bisogno di te»

Quanto lo odio Santo Salazar

Draco annuisce e va via senza neanche guardarmi in faccia. Subito dopo essere uscito chiudo la porta alle sue spalle, giro la chiave e mi ci appoggio guardandomi attorno.

E ora che faccio?

La mia attenzione si sofferma su quel baule, quello che mi accompagna ad Hogwarts da quattro anni a questa parte. Lo fisso. Era tutto disordinato. Un po' come me insomma.
Mi avvicino e, sedendomi a terra con le gambe incrociate, lo apro e tiro fuori tutto quello che conteneva.

Che casino penso.

Giro la testa prima un lato, poi dall'altro.

Come sarà il tempo in Francia?

Sbuffo e decido di mettere prima i maglioni e poi le magliette. Inizio col posare la prima pila di vestiti quando noto, sul fondo del baule, una specie di "rigonfiamento".
Poggio gli abiti affianco a me e alzo quella specie di tessuto che copre la parte inferiore del bagaglio.

Un diario.

Ma si, certo!

Ho iniziato a scrivere tra le pagine di questo libro quando avevo undici anni.

Lo apro e inizio a far girare le pagine una ad una senza davvero leggerle.
La mia attenzione si posa su un segnalibro, apro la pagina interessata e sorrido nell'interpretare quelle lettere messe a caso.

11 Gennaio 2003
Caro diario,
È iniziato da poco l'anno scolastico ed io già sono stanca.
Le vacanze natalizie sono praticamente volate ed essendo che non le ho vissute appieno vorrei chiedere il bis.

Sorrido.

So di non aver scritto molto spesso tra le tue pagine, ma devi capire che sono davvero impegnata.
Qui ad Hogwarts non ci si annoia mai.
Ad esempio, Draco è entrato come cercatore nella squadra di quidditch e ha affrontato Harry Potter e Ron Weasley.
Vuoi sapere come è andata a finire?
Ron ha vomitato lumache.
Ripugnante vero? Però è stato divertente.

Giro la pagina

Io e Teresa prendiamo sempre in giro Draco per essere caduto dalla scopa durante il primo allenamento. Quando si è rialzato mi ha guardata malissimo e non mi ha parlato per tutta la serata. Che permaloso!
Comunque ora devo andare, altrimenti Piton mi taglia la testa ed inizia a giocarci se non finisco questo tema per domani.

A presto

Tua, Rebecca.


Chiudo il diario e accarezzo la copertina. Lo poso al suo posto e continuo a riempire il mio baule con tutto il necessario mentre la malinconia prende il sopravvento.

Dopo aver capito che fare la valigia non è una delle cose che mi riesce meglio, mi alzo ed esco fuori dal balcone per far capire alle persone che sono ancora viva.
Per la tristezza di qualcuno.
Scuoto la testa per allontanare i pensieri e mi siedo su una poltroncina dietro di me. Fisso il cielo che sta iniziando ad imbrunire, mentre una brezza estiva attraversa i miei capelli, scombinandoli. Resto lí fin quando Rudolf non viene a chiamarmi per la cena.

R(rudolf): «Padroncina, Rudolf vuole sapere se è proprio sicura di voler partire»

Lo guardo e apro la bocca per parlare

«sono sincera Rudolf, non sono sicura nemmeno un po'. Non ho nemmeno la certezza che se vado via da Hogwarts, in un'altra scuola saró al sicuro. Spero solo che tutti i miei amici non mi odieranno per averli abbandonati al loro destino.»
R(rudolf): «non lo faranno signorina, si fidi di me. Le ho mai mentito?»
Faccio di "no" con la testa e lui mi sorride.
Mi ripete di scendere per la cena e annuisco cosi lui sparisce. Esco dalla mia camera e scendo le scale e raggiungo la sala da pranzo. Mi siedo e iniziamo a mangiare tutti insieme accompagnati da un dolce silenzio.

I Hate You Because I Still Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora