Capitolo 23

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Spalanco la porta e rimango pietrificata.
Davanti a me ritrovo Draco, senza maglia e solo con un pantalone della tuta grigia.
Aveva quei capelli biondo platino leggermente spettinati, con due ciuffetti sulla fronte.

Era come se mi trovassi davanti a un dio greco, come se fosse stato scolpito nella pietra e poi rifinito a mano da una divinità.

E lui è innamorato di te?
Mamma mia che autostima

A riportarmi nel mondo dei comuni mortali è lui

D: «ehi ciao, dimmi tutto» mi sorride
R: «ehi si, tua mamma mi ha detto di chiamarti, essendo che il pranzo è pronto»

Indietreggio ed esco dalla camera.

D:«Re!» mi chiama. Torno indietro. «mi aspetti?»
Annuisco e chiudo la porta appoggiandomi a quest'ultima. Metto le mani dietro la schiena, incrocio i piedi e continuo a scrutare ogni movimento del ragazzo di fronte a me.

D: «andiamo?» si avvicina a me ma io non rispondo, mi ero letteralmente incantata.
Lui se ne accorge e mette una mano affianco alla mia testa per bloccarmi il passaggio.
R: «che fai?» lo guardo sorridendo
D: «niente» mi sorride
Si avvicina pericolosamente.
Mi mordo li labbro inferiore.
I nostri nasi si sfiorano.
Lui chiude gli occhi.

R: «andiamo è tardi» dico ridendo
Lui li riapre e guarda davanti a sè.
Non c'era nessuno.
Ero passata sotto il suo braccio

D: «sappi che sei cattiva»
R: «lo so» sorrido

Apriamo la porta e scendiamo le scale. Arriviamo nel salone dove era già tutto pronto.
N: «buongiorno a tutti e due»
D&R: «buongiorno»
Lucius fa un segno con la testa.
L: «almeno a pranzo ci degnano della loro presenza»
Narcissa lo fulmina con lo sguardo. Poi ci guarda e
N: «subito dopo mangiato, Rebecca verrai con me e tu Draco andrai con tuo padre. Dobbiamo prendere l'occorrente per il ballo»
Annuiamo e iniziamo a mangiare, scambiandoci qualche sguardo ogni tanto.

***

N: «bene tesoro, ora che loro sono usciti, vieni con me»

Inizia a salire le scale.

La seguo.

Oltrepassiamo la camera mia e di Draco e arriviamo avanti ad un muro che non aveva mai attirato la mia attenzione prima d'ora.
Narcissa si ferma davanti a quest'ultimo e prende la bacchetta.

Tocca le prime tre mattonelle in alto a destra e le ultime tre in basso a sinistra.

Improvvisamente tutto inizia a tremare e la parete davanti a noi si stava pian piano ritirando fino a scomparire.
N: «lumos» sussurra e la punta della sua bacchetta si accende «seguimi»
La seguo senza fiatare.
Dopo poco ci ritroviamo davanti una porta. Alzo lo sguardo e leggo
"Kinsley e Ryan Vanderood"
La guardo
R: «che significa?»
N: «ora ti spiego tutto. Quando i tuoi genitori dovevano scappare da tu-sai-chi per non essere trasformati in mangiamorte si rifugiavano qui dentro. In questa camera.»
Si gira verso la porta e con un movimento di bacchetta la apre e mi fa entrare.
Mi guardo attorno. Era in perfetto ordine. Il letto era ricoperto da una trapunta verde smeraldo, di fianco due piccoli comodini color argento. Subito dopo la porta un armadio enorme, anche questo stupendo.
R: «perché mi hai portata qui?» la guardo mentre mi siedo sul letto e accarezzo i due cuscini.
N: «devo parlarti di due cose importanti»
La guardo dandole tutta la mia attenzione.
N: «innanzitutto» si gira verso l'armadio, lo apre e prende una scatola tutta impacchettata con tanto di fiocco verde «questa è per te»
La osservo alzando un sopracciglio. Do uno sguardo alla scatola, aveva un nastrino verde smeraldo che la ricopre. Sotto di questo noto un bigliettino.

"Questo è per te piccola
usalo per una buona causa
ti vogliamo bene
Mamma e Papà"

Accarezzo ogni singola lettera di quel foglio mentre una lacrima riga il mio viso. Narcissa si siede accanto a me e mi accarezza una spalla.
N: «dai aprilo, su»
Annuisco.
Sciolgo il nastro lentamente, per paura che si potesse rompere e alzo il coperchio. Era un vestito, stupendo.
R: «ma è.. stupendo. Lo posso mettere al ballo?»
N: «se puoi? tu devi metterlo!» mi sorride «era quello che avrebbero voluto Kinsley e Ryan»
Le sorrido di rimando.
R: «l'altra cosa che volevi dirmi?» dico richiudendo la scatola e mettendola al mio fianco.
Narcissa prende un bel respiro e inizia.
N: «devi sapere che, la sera del 31 Agosto, Tu-sai-chi verrà a casa nostra per cercare gli ultimi due pezzi mancanti per farlo diventare indistruttibile.» si ferma e prende fiato «uno già ce l'ha sotto tiro, sa già come colpirlo. L'altra no. Appena se la troverà davanti dovrà capire come agire»
R: «il primo è Draco?» annuisce «quindi lui è destinato a diventare un mangiamorte»
N: «esatto» sospira
R: «e "l'altra" sarei io, giusto?»
Fa un cenno con la testa
«cosa devo fare?» continuo
N: «la sera stessa del ballo, prima delle 4:00, dovrai lasciare sia Londra che Hogwarts per sempre.» un brivido mi percorre la schiena
R: «me ne devo andare da qui?» annuisce
«e dove andrò?»
N: «andrai a Beauxbatons, lí finirai i studi e vivrai la tua vita, dimenticandoti di Hogwarts, di noi, dei tuoi amici e..»
R: «di Draco» dico con un filo di voce. «e non potrei stare qui? in questa camera?»
N: «non è sicuro, sarebbe il primo posto dove il Signore Oscuro ti verrebbe a cercare»
R: «e come ci arrivo in Francia?»
N: «ti aiuterà Rudolf»
Annuisco
N: «ora scendiamo, i ragazzi torneranno da un momento all'altro. Ah e un'altra cosa, non dire nulla a Draco, anzi scrivigli una lettera d'addio e lasciala nella sua camera»
R: «ma cosi mi odierà»
N: «è quello l'intento»
R: «ma Narcissa»
N: «lo so cara, lo so» mi abbraccia forte. «Credimi non lo farei se non fosse per il tuo bene.»
Annuisco
«Ora andiamo giù»
La seguo mentre asciugo le ultime lacrime.

I Hate You Because I Still Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora