Capitolo 23

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HERMIONE’S POV
Stava sicuramente scherzando, non posso averlo abbracciato durante la notte. Se così fosse, però, lui no ha fatto nulla per spostarmi. Possibile?
Lascio che i pensieri mi scorrano addosso come l’acqua calda.
Rimango più del solito sotto il getto della doccia, devo rilassarmi. Queste ultime due settimane sono state un inferno.
Mi avvolgo nell’accappatoio guardandomi allo specchio e i miei pensieri tornano a lui.
E se il suo provocarmi di continuo fosse un modo per attirare la mia attenzione? Un po’ come fanno i bambini, danno fastidio a chi gli piace. In effetti, ora che ci penso meglio, non mi ha mai trattata male, mi ha sempre e solo provocata ma senza offendermi. Sorrido al pensiero di poter piacere al professor Piton.
Ormai sono sempre più rari i momenti in cui lui è Severus. Sono giorni che non lo posso abbracciare e baciare e tutto ciò mi manca, tanto.
Finisco di vestirmi e raggiungo gli altri in cucina per la cena.
Lucius è seduto su una sedia con Gaia sulle sue gambe, ridono e si baciano. La tensione che ultimamente era tra loro se n’è andata. Ora sono decisamente più sereni e io sono davvero contenta di vederli così; anche se li guardo con una leggera malinconia. Vorrei poter avere indietro, anche io, questo rapporto con Severus. Li saluto sorridendo e, poi, prendo dal frigo una bottiglia di vino, versandomene un bicchiere.
Sono poggiata al bancone, guardando il liquido dorato, quando la mia attenzione viene attirata da Severus fermo sulla porta.
Addosso aveva solo un paio di jeans neri, era a petto nudo e i capelli, ancora leggermente umidi, raccolti in una coda. Non so se sia colpa di quello che prima mi aveva detto, se fosse per i pensieri che avevo avuto io o per l’aurea misteriosa che lo avvolgeva in quel momento, ma era davvero sexy. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Passo lo sguardo sui muscoli definiti del petto e delle braccia, sulle sue mani poggiate ai fianchi e infine incontro i suoi occhi. Quei due pozzi neri che mi scrutano a loro volta, accompagnati da un sorrisino compiaciuto.
“Signorina Granger, chiuda la bocca altrimenti entreranno le mosche”. Solo ora mi accorgo che sono rimasta letteralmente a bocca aperta.
Mi passa a fianco prendendo la bottiglia di vino che avevo lasciato accanto a me e se ne versa un bicchiere.
Sento il suo profumo arrivare alle mie narici, inspiro profondamente.
“Granger, ti sei incantata?”
“Eh, cosa? No, no stavo solo pensando” rispondo ridestandomi da quella sorta di trance e bevendo un lungo sorso di vino.
“A cosa pensavi, sentiamo”
“Questi non sono affari tuoi”, le mie guance si colorano di un leggero rosso. Spero che venga attribuito all’effetto del vino anche se, guardando il sorriso stampato sulle labbra di tutti e tre i presenti, capisco che non è così.
Non spiccico parola per quasi tutta la cena.
“Ragazzi, questa sera io e Lucius andremo a fare un giro in città. Spero che non vi dispiaccia se vi lasciamo qui da soli”
“Nessun problema” risponde Severus, mentre io mi limito a fare cenno di no con la testa.
Sistemare la cucina ora era più veloce dato che potevamo usare la magia anche davanti a Piton.
La coppia dopo poco ci saluta ed in casa restiamo solo io e lui.
Si era seduto sulla poltrona del salotto a leggere un libro. Io, dopo essermi fatta una tazza di the, vado sulla spiaggia per godermi la leggera brezza marina. Il suono delle onde, che si infrangono a riva, mi ha sempre dato un senso di quiete.
Non so esattamente quanto tempo sia passato ma, a sentire il the ormai freddo, credo abbastanza.
Sono stesa su una delle sdraio con gli occhi chiusi quando sento un fruscio vicino a me.
Apro gli occhi e guardo nella direzione di quel suono, trovandovi Severus che si stava sfilando i pantaloni per poi correre verso il mare.
Sorrido. Se tre anni fa mi avessero detto che mi sarei trovata in una situazione del genere avrei sicuramente dato del pazzo a chiunque affermasse una cosa così. Invece ora eccomi a casa Malfoy, in spiaggia, a guardare il professor Piton fare il bagno. Fin dal primo anno di scuola mi sono chiesta com’era fuori dalla scuola. Insomma, si sa che i professori tra le mura scolastiche hanno un comportamento, ma una volta tolti i panni da insegnanti diventano persone comuni. Ero curiosa di vederlo come una normale persona e non come il cinico pipistrello dei sotterranei. La mia curiosità è stata soddisfatta a pieno e ne sono rimasta talmente colpita da essermene innamorata. Arrossisco pensandoci.
“Granger, Granger” vengo, ancora una volta, distratta dai miei pensieri “perché non vieni a fare anche tu un bagno, a quest’ora l’acqua è magnifica”.
Non posso lasciarmi sfuggire quest’occasione. Ogni giorno penso a ciò che Lucius mi ha detto, devo farlo innamorare di me, di nuovo.

WHAT IF SEVERUS PITONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora