Capitolo 28

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HERMIONE'S POV
Finalmente la vedo sorridere dopo giorni. Stiamo girando per i negozi da un paio d'ore e Gaia non sembra essere minimamente stanca. Lo shopping, a quanto pare, è veramente terapeutico. Ha comprato un sacco di cose: pantaloni, gonne, vestiti. Fortunatamente abbiamo rimpicciolito tutte le borse per poterle mettere in tasca, altrimenti adesso non riusciremmo neanche a camminare con tutto quel peso addosso.
Dopo un'altra mezzoretta di compere ci sediamo al tavolino di un bar di fronte al Tamigi. Abbiamo scelto Londra come nostra meta perché ci sono tantissimi negozietti carini.
La osservo mentre chiude gli occhi per godersi appieno il sole che ci scalda e il leggero venticello che scompiglia i capelli. Vorrei tanto chiederle che intenzioni ha con Lucius ma non voglio rovinare il suo bel momento.
Ci arrivano le due coppe di gelato che abbiamo ordinato e mangiamo, in silenzio.
Guardo l'acqua del fiume scorrere lenta e mi torna in mente il primo incontro con Severus. Mille emozioni mi travolgono e un largo sorriso mi spunta sulle labbra.
"Stai pensando a lui vero?" mi chiede Gaia ad un tratto. Non vorrei risponderle, mi sembra di farle un torto parlandole di Severus mentre lei è in piena crisi con suo marito.
"Hermione, solo perché io ho un marito che è un idiota non vuol dire che tu non mi possa parlare del tuo fidanzato"
"Del mio cosa?" le chiedo tra un colpo di tosse e l'altro, causati dal gelato che mi è andato per traverso a quell'affermazione.
"Del tuo fidanzato; perché, non state insieme?"
"Beh veramente non ne abbiamo mai parlato"
"Non starai dicendo sul serio!"
"Sì, lui non me lo ha mai chiesto e io non mi sono posta il problema"
"Non posso crederci"
"Comunque sì, pensavo a lui. Al nostro primo incontro a dir la verità". Mi mordo il labbro inferiore per trattenermi dal chiederle di Lucius. Non sopporto di vederli in questa situazione, soprattutto non sopporto di vedere lei stare così male.
"Avanti chiedi quello che vuoi?"
"Eh? Come?"
"Hermione lo so che mi vuoi chiedere di lui. Avanti"
"Che intenzioni hai con Malfoy? Cosa vuoi fare?"
"Non lo so. Per il momento l'unica cosa di cui sono certa è il fatto che sono incazzata con lui. Gli avevo chiesto di promettermi solo una cosa, solo una, e lui non l'ha fatto"
"Gaia però cerca di capire..."
"Che cosa dovrei capire, Hermione? Che non posso fidarmi della parola di mio marito?"
"No, devi capire la situazione in cui eravamo"
"Non lo giustifica" mi risponde alzando leggermente il tono di voce, sta iniziando ad arrabbiarsi e non è quello che voglio.
"Certo, questo lo so benissimo. È la stessa cosa che ho detto a Severus, però è anche vero che lui l'ha perdonato. Se lo ha fatto lui che è il diretto interessato dovresti farlo anche tu. Ho capito che ti ha dato fastidio il fatto che non abbia tenuto fede alla parola data ma, come ti ho già detto, tieni conto del contesto. Lui l'ha fatto per aiutare Sev, non per altro. Me lo prometti che ci penserai?"
Annuisce leggermente prendendo una cucchiaiata di gelato.
Parliamo del più e del meno e poi continuiamo la nostra sessione di shopping.
La tiro per un braccio quando passiamo davanti alla vetrina di un negozio di intimo.
"Gaia, guarda un po' qua. Che ne dici di far pentire amaramente tuo marito del suo comportamento?"
"Cosa vuoi dire?"
"Solo che con questi completini addosso, te lo ritroverai ai tuoi piedi chiedendoti perdono in men che non si dica"
"Non lo otterrà così facilmente il mio perdono"
"Non ho detto che glielo devi concedere subito, ma devi farlo un po' soffrire, che dici?"
"Non è poi una così cattiva idea sai" mi fa l'occhiolino sorridendomi sadicamente.
Povero Lucius, non vorrei essere nei suoi panni.
Usciamo dal negozio dopo un'oretta. C'era l'imbarazzo della scelta.
Ho deciso di comprare qualcosa anche io. Un babydoll nero, trasparente, che mi arriva poco più sotto del sedere e si allaccia in vita con un nastro di raso, nero anche questo. Voglio proprio vedere la faccia di Severus quando mi vedrà così questa sera.
Le guance mi si colorano di rosso al solo pensiero.
"Signorina Granger è già eccitata all'idea di cosa l'aspetta questa notte?". Guardo Gaia dandole una leggera spinta.
"Sarà meglio tornare a casa che dici? Siamo fuori da ore"
"V-va bene" le dico non propriamente entusiasta. Non so se Piton sia riuscito a trovare Lucius e, soprattutto, in che condizioni lo abbia trovato.
Cerchiamo una stradina isolata dal traffico londinese e ci smaterializziamo davanti ai cancelli della villa.
Gaia entra immediatamente in casa mentre io mi attardo in giardino con la speranza di incontrare i due uomini.
Dopo qualche secondo sento le loro voci in lontananza. Quella di Severus forte e chiara mentre quella di Malfoy è poco più che un sussurro. Seguo l'origine del suono finché me li ritrovo davanti. Sono seduti su una panchina in un angolo del giardino.
"Mio Dio! Ma in che condizioni si è ridotto?" esclamo vedendo Lucius piegato in due che vomita.
"Si è ridotto davvero male. Non ho ricordi di averlo mai visto così"
"Gli ho già dato due pozioni per fargli passare la sbronza ma non sono servite a niente. Alla fine gli ho ficcato due dita in gola ed ecco il risultato. Chissà che serva a qualcosa almeno" mi risponde alzando gli occhi al cielo e continuando a tenere la testa del suo migliore amico.
"Gaia piuttosto dov'è? Non deve vederlo in queste condizioni"
"È rientrata e dubito che si metta a cercarlo. Oggi le ho parlato e le ho detto che, nonostante sappia che sia difficile per lei, deve provare a perdonarlo perché se ci sei riuscito tu può farlo anche lei"
"Speriamo che metta un po' del suo orgoglio da parte e lo faccia. Non penso che Lucius reggerà ancora per molto la situazione se dopo tre giorni si è ridotto così. In più ci serve completamente lucido dopo il casino che ha combinato oggi"
"Oddio che ha fatto? Non dirmi che ci ha provato con altre donne"
"I miei sospetti ce li ho ma non si tratta di questo. Quando l'ho portato via dal locale mi sono smaterializzato ad Hogsmade. Ha avuto la brillante idea di urlare il mio nome e cognome. A quanto pare c'erano dei Mangiamorte là attorno perché dopo pochi secondi abbiamo rischiato di beccarci un Avada Kedavra in pieno, ci ha schivati di pochi centimetri. Così mi sono smaterializzato qui"
"Gaia ha ragione: ha un marito completamente idiota"
"Hermione non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato ubriaco"
"Tanto meglio, non doveva ubriacarsi"
"Hermione..."
"Oh d'accordo! È solo che questa non ci voleva proprio"
"Lo so, però qui sono al sicuro. Ci sono gli incantesimi di protezione, ho riacquistato il mio potere magico e poi ho voi tre. Ok, per il momento facciamo due, lui non lo contiamo" ride indicandomi Lucius che nel frattempo si era messo a sedere fissandomi.
"P-per-perché non m... pre..nti la t-tua am..ica" biascica il biondo strattonando il braccio di Severus.
Non posso fare a meno di ridere vedendo la scena.
"È c-car... ina sai?"
"Certo che lo so, ecco perché sta con me. Ti conviene non sfiorarla neanche se non ti vuoi ritrovare senza mani"
"Ehi n-non s..rve essere c-così cattivi"
Piton si alza dalla panca, caricandosi il corpo del suo amico su una spalla e smaterializzandosi, immagino nel suo studio.
Io rientro, sistemo gli acquisti nell'armadio e poi preparo la cena. Questa sera ho voglia di cucinare.

SEVERUS'S POV
Esco dallo studio di Malfoy dopo essermi assicurato che non facesse altri casini.
"Sev, dove sei stato tutto il pomeriggio?". La voce di Gaia mi arriva alle orecchie non appena chiudo la porta della stanza.
"Oh, beh sono andato a fare un giro, avevo bisogno di aria nuova"
"Hai parlato con Lucius?"
"Sì"
"E che ti ha detto?"
"C-che gli... dispiace per quello che ha fatto, per non aver mantenuto la parola e che vorrebbe che tu lo perdonassi"
"E poi?"
"Ha aggiunto che lo ha fatto perché, a quanto pareva, era l'unico modo per poter ottenere la mia reazione. Avevate già provato di tutto ma non era servito a granché" le ripeto quello che ci eravamo detti io e lui i giorni precedenti dato che oggi non siamo riusciti a fare un discorso per più di tre secondi dato lo stato in cui si trova.
Non dice niente, mi guarda in silenzio sollevando il sopracciglio. Non sembra molto convinta della mia risposta.
Passiamo la cena tra battute e discorsi più seri. Non abbiamo toccato l'argomento Lucius perché non vogliamo far innervosire Gaia ancora di più.
È proprio quest'ultima che a fine cena porta a tavola una bottiglia di liquore. Il liquido è trasparente.
"Vi va di assaggiarla?"
"Che cos'è?" chiede Hermione prendendo la bottiglia e leggendo il nome.
"Sambuca, è un liquore italiano"
Lo versa in tre bicchieri e ce ne porge uno a testa.
"Alla salute"
È davvero buona, dolce. Mando giù un altro piccolo sorso, penso di preferirla decisamente al Whisky Incendiario.
Hermione come l'altra volta inizia a tossire provocando le risate mie e di Gaia.
"Non c'è niente da ridere" dice facendo la finta imbronciata.
"Forza Granger, non sei neanche in grado di sopportare un po' di alcol?"
"È una sfida Piton?", solleva un sopracciglio. Lo stesso faccio io aggiungendoci un ghigno.
"Quanti bicchieri volete ragazzi?" chiede Gaia capendo a pieno le mie intenzioni.
"Cinque"
"Cinque?!"
"Che c'è Granger? Sono troppi per te?". Non mi risponde ma poggia le mani sul tavolo aspettando che la ragazza riempia tutti i bicchierini.
"Pronta?"
"Nata pronta"
Li butto giù uno dopo l'altro, senza neanche guastarmene il sapore. Quando appoggio l'ultimo bicchiere guardo la mia sfidante. Si è fermata metà del quarto con le lacrime agli occhi.
"Mi arrendo" dice scuotendo la mano in alto.
Mettiamo a lavare e poi andiamo a letto, salutando Gaia.
Hermione barcolla leggermente.
"Possibile che tu riesca ad avere tutto questo controllo anche dopo cinque shottini di Sambuca?" mi chiede buttandosi sul letto a pancia in giù.
"Ci vuole ben altro per ubriacarmi. Sai quando ero un Mangiamorte durante le 'feste' non si faceva chissà cosa. Le attrazioni principali erano l'alcol e le donne. E poi il Signore Oscuro aveva il vizio di sfogare la sua rabbia  e frustrazione su di noi. Ci cruciava senza pietà, così quando sapevo che sarebbe toccato a me bevevo fino ad essere quasi ubriaco; sopportavo meglio il dolore. Ogni volta aumentavo la quantità perché il mio fisico si abituava. Finché non è servito neanche più quello ed ho imparato a reggere il dolore in silenzio"
"È così che ti sei procurato tutte le cicatrici che hai sul corpo?"
"Esattattamente"
"Capitava spesso che venissi cruciato?"
"Quasi ogni giorno durante la sua prima ascesa al potere. Nella seconda invece sono stato più 'fortunato' perché erano meno frequenti però erano decisamente più forti"
"Severus, mi dispiace così tanto. Non oso immaginare cosa tu abbia passato"
"Ormai è passato. Devo lasciarmelo alle spalle, non si può cambiare ciò che è stato ma si può migliorare ciò che sarà".
Si mette a sedere accanto a me, che nel frattempo l'avevo raggiunta sul letto, e mi stringe la mano guardandomi intensamente negli occhi.
"Ti prometto che farò di tutto per aiutarti a rendere migliore ogni giorno che verrà". Il mio cuore si stringe in una morsa. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Nemmeno Lily. Nonostante mi ritenesse il suo migliore amico non ha esitato un attimo ad abbandonarmi dopo che avevo fatto il tremendo errore di chiamarla in quel modo. Non mi ha dato la possibilità di chiederle scusa, mi ha allontanato e basta. Invece Hermione è qui. Ha sopportato così tanto, mi ha sopportato così tanto. I miei scatti d'ira, le mie offese, eppure non ha esitato un attimo. È andata oltre a questo ed ha voluto conoscere il vero Severus ed io le sarò riconoscente tutta la vita per questo.
" Piuttosto, signorina Granger" le dico con un sorriso malizioso per alleggerire la tensione che si è creata
"mi merito un premio. Ho vinto la sfida" le sussurro iniziando a baciarle il collo.
"Mmm non lo so. Era un po' scontata la tua vittoria" risponde, passando le sue mani tra i miei capelli e reclinando il collo.
"Questo non cambia niente". Le accarezzo le cosce e poi salgo, sfilandole la maglietta.
"Quanta fretta Piton!" ghigna allontanando le sue labbra dalle mie e alzandosi in piedi.
"E adesso dove vai?"
"Ho bisogno di una doccia". Prende l'asciugamano dall'armadio ed entra in bagno chiudendo la porta a chiave.
"Dai vieni qui! Tanto poi dovrai rifartela da quanto ti farò sudare!". Non sento la sua risposta perché il rumore dell'acqua la copre.

WHAT IF SEVERUS PITONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora