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Desmond scese dalla sua auto e guardò per un attimo la casa davanti a sè, in mezzo al bosco. Sospirò e chiuse lo sportello dela propria macchina. Percorse il breve tratto che lo separava dal porticato di quella casa e bussò alla porta, che venne aperta da una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi di un azzurro quasi innaturale. Des le sorrise, entrando in quella casa salutando sia lei che Louis e gli altri ragazzi.

« Buongiorno» disse in generale. Louis lo guardò, come al solito sempre serio. Lo sceriffo non lo aveva mai visto con altre espressioni, se non rabbia o serietà.

« Sceriffo» disse solo, a mò di saluto.

« Tutto bene, signor Styles?» chiese una ragazza proprio a Des. Lui sospirò annuendo un pò incerto.

« La verità è che non sento mio figlio da un pò di tempo. Sono solo..» si passò una mano fra i capelli e scosse la testa.

«... Non siamo qui per parlare di mio figlio.»

Dalla tasca della sua divisa da sceriffo tirò fuori delle fotografie.

« Ne sapete niente?»

I ragazzi si avvicinarono per guardare meglio quelle foto. Rappresentavano due cadaveri. Un uomo e una donna. Avevano tagli profondi sul collo.

« Li hanno trovati stamattina. Ora, dai segni avrei potuto ipotizzare l'attacco da parte di un puma, ma sapendo che esistono cose.... che non c'entrano niente con la razionalità, ne sapete niente?»

Louis allungò le labbra in un piccolo sorriso, sentendo quelle parole.

« Sa, sceriffo, solo perchè il mio branco è formato da licantropi, una strega e una e banshee, non vuol dire che sappiamo tutto»

Des non disse niente, Louis lo guardò.

« Dove li hanno trovati?»

« A cinque miglia da qui, sud ovest. Se non siete stati voi, vuol dire che in città, o nel bosco, c'è qualcuno o qualcosa che non ha saputo controllarsi. E va fermato»

« Ci penso io.»

Des sorrise annuendo. Si fidava di Louis e del suo branco, nonostante tutto. Erano molto più giovani rispetto a lui, ma sapeva che loro facevano parte dei buoni. Guardò il suo orologio. Segnavano le sei del pomeriggio.

« Ora devo andare. Provo a richiamare mio figlio... Magari qualcuno mi dirà qualcosa... Chiamatemi appena saprete qualcosa. »

I ragazzi annuirono e lui se ne andò. Appena arrivò davanti casa, scese dall'auto e prese dal bagagliaio le borse della spesa che aveva fatto poco prima. Chiuse lo sportello e si girò verso la porta di casa quando sentì un auto fermarsi  proprio vicino a lui. Da quell'auto nera uscirono due persone, un uomo e una donna, fasciati da una divisa militare nera. Desmond quasi perse il respiro quando capì. Fece cadere le borse e rimase immobile. 

« Signor Styles?» chiese la donna. Lui si limitò solo ad annuire, mentre quelle due persone si avvicinarono, restando a poca distanza da lui.

« Siamo ufficiali dell'esercito. Siamo qui per suo figlio.»

Des quasi non riuscì a deglutire.

« E'.. E' morto?»

Intervenne la donna.

« No, signor Styles. Ma è stato ferito. Ora è in volo per tornare nel nostro Paese. Non possiamo dirle altro per ora. Deve venire con noi.»

Lo sceriffo da una parte fu sollevato di sapere che il figlio non era morto, ma non sapeva effettivamente cosa fosse successo e come stava. Annuì, confuso e sconvolto.

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