2

4.6K 226 54
                                    

Harry aprì gli occhi. Girando leggermente lo sguardo alla sua destra trovò suo padre addormentato vicino a lui, con la mano chiusa fra quelle del padre. Lo guardò per un paio di secondi prima di sospirare. Si guardò intorno, notando la nuova flebo che gli stava mettendo l'infermiere in quel momento in silenzio. Si girò verso suo padre.

« Papà» lo richiamò con voce roca. Desmond mugolò leggermente prima di aprire gli occhi.

« Hey» gli sorrise.

« Papà, devi dormire a casa, non qui. Non sono più in pericolo di vita, siamo a casa ora, a North Adams. Ti stai facendo odiare dalle infermiere»

Il padre sbadigliò prima di alzarsi dalla sedia su cui aveva dormito. Aveva la schiena a pezzi.

« Si, beh... Sei mio figlio, e io lo sceriffo, decido io dove dormire»

Harry alzò gli occhi al cielo mugolando leggermente.

« Come ti senti?»

Harry non riuscì a muoversi. Aveva male ovunque e un mal di testa lancinante.

« Come se fossi stato scaraventato via da una mina»

« Ne vuoi parlare?»

« Parlare di cosa? Di come sono quasi morto? No papà, grazie. Anzi, sai cosa voglio? Ora voglio solo scendere da questo letto, riprendere a camminare, ricominciare a vivere, e mangiarmi un hamburger alla tavola calda vicino la centrale. E approposito, magari potrei aiutarti a lavoro, che ne dici? Sono bravo a prendere i cattivi e farli parlare, sai?»

Des gli sorrise dolcemente.

« Una cosa per volta, ok?»

Harry annuì.

« Ora vado a casa a fare una doccia, poi vado al lavoro. Fammi chiamare se hai bisogno di qualcosa, mi raccomando»

Harry annuì ancora una volta e alzò semplicemente una mano salutando suo padre.

***

Il riccio sospirò guardando fuori dalla finestra del corridoio dell'ospedale. Aveva una mano appoggiata al palo della flebo. Era una notte di luna piena, non riusciva a chiudere occhio, si era stancato di stare steso in quel letto. Le immagini di ciò che era successo lo tormentavano, cercava di non pensarci troppo ma non riusciva a riposare, aveva incubi terribili. Lo psicologo dell'ospedale gli aveva detto che si trattava di un stress post traumatico. Ma c'era qualcosa in più. Prima dell'esplosione aveva visto qualcosa. Ne era certo.

« Hey?»

Harry girò il viso verso la voce che gli aveva appena parlato quando si trovò di fronte a un ragazzo alto, moro, con occhi color cioccolato.

« Liam? Liam Payne?» mormorò sorpreso. Lui sorrise.

« Vedo che non hai perso la memoria»

Harry ricambiò il sorriso e, piano per via del dolore che sentiva, lo abbracciò con il braccio non ferito.

« Dio, quanto tempo è passato?»

« Beh, sei partito per la guerra cinque anni fa»

Harry sorrise annuendo.

« Cosa ci fai qui?»

« Ho saputo che sei stato ferito e che eri qui in ospedale. Mia madre è un'infermiera, lei mi ha detto di te. E poi è una piccola città, quindi tutti sanno tutto di tutti.. La voce è girata in fretta»

« Si, immaginavo. Diciamo che sono stato meglio» scherzò, alzando la mano ancora fasciata con le bende. Liam restò in silenzio per qualche secondo.

Sei mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora