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Harry guardò il soffitto, senza dire una parola, senza fiatare, senza energia, mentre Josh, il druido di Louis, gli stava mettendo un paio di punti sul collo, per il morso del vampiro.

« Non sarai da solo» gli disse Josh dopo un lungo periodo di tempo passato nel silenzio più totale. Harry non gli rispose e il druido continuò mentre gli applicava una fasciatura.

« Adesso ti può sembrare di non vedere la luce infondo al tunnel. Ma non è così. Tuo padre era nel nostro branco. E tu-»

« E io cosa c'entro con voi?»

Josh si fermò ed Harry si alzò dal letto di Louis, visto che lo aveva trascinato a casa sua dopo che il padre era morto fra le sue braccia.

« Harry»

Lui si girò a guardarlo. Aveva gli occhi lucidi.

« Mio padre è stato ucciso da cose come voi. E tu, che non ho ancora capito cosa sei, mi stai dicendo che cosa? Che voi potete aiutarmi? A far cosa? Sai quanti soldati ho messo nella bara in cinque anni in zona di guerra? Molti! Lui era l'unica cosa importante per me! L'unica cosa che mi importava! Mi ha cresciuto! Mi ha dato dei valori!» sbottò.

Louis entrò nella stanza, attirato dalle urla di Harry. Josh era ancora seduto vicino il letto, in silenzio. Harry sospirò e scosse la testa, andandosene senza guardare nessuno.

***

Arrivò in centrale pochi giorni dopo il funerale e subito gli occhi di tutti furono su di lui. Restò fermo per un attimo, per poi andare nell'ufficio del padre. Beh, l'ex ufficio. Prese uno scatolone e lo appoggiò sulla scrivania. Chiuse gli occhi per un attimo prendendo un respiro profondo. Non riuscì a trattenere una lacrima e neanche si accorse che Liam si stava avvicinando allo studio.

« Harry»

Lui alzò lo sguardo. Lo guardò per un paio di secondi prima di ricominciare a mettere ciò che c'era sulla scrivania nello scatolone. Liam chiuse la porta dell'ufficio.

« Sono giorni che non parliamo. Dopo il funerale sei sparito.»

« Volevo stare solo. Di cosa dovremmo parlare?»

« Ora sei arrabbiato, lo capisco, lo sento, lo vedo. Ma noi vogliamo aiutarti»

Harry lo guardò.

« Non voglio niente da voi. Mi dovete lasciare in pace»

Liam si avvicinò.

« Tu sei il mio migliore amico, non posso e non voglio lasciarti da solo in un momento come questo. Ti prego»

Harry continuò a guardarlo, poi sospirò. Si sedette sulla sedia della scrivania e si portò entrambe le mani fra i ricci. Era decisamente al limite.

« Non dormo da giorni. Non riesco a... smettere di pensare. Mi sento in colpa. Se fossi arrivato prima..»

« Non è colpa tua. Hai fatto il possibile. Perchè non vieni a stare da me per qualche giorno?»

Harry lo guardò.

« No.. Ho bisogno di aria fresca. Ci pensi tu qui a raccogliere le sue cose, per favore?»

« Si, non ti preoccupare. Ma dove vuoi andare?»

« Nel bosco. Ho bisogno di calmarmi. Il bosco mi ha sempre aiutato.»

Si alzò e uscì dalla centrale. Salì in auto ed arrivò fino all'entrata del bosco circa dieci minuti dopo.  Lo guardò per qualche secondo, ma subito incominciò a sentirsi meglio. Ne sentiva il bisogno. Scese dalla macchina e incominciò a inoltrarsi fra gli alberi, lontano dai sentieri, ma con una meta ben precisa. E cioè la sua amata cascata. Prese un respiro profondo di quell'aria fresca e, arrivato a destinazione, si stese sulla riva. Aprì gli occhi e si mise a fissare il cielo limpido, con qualche nuvola qua e là. Chiuse per qualche secondo gli occhi, godendosi quel momento, cercando di liberare la mente. Ma quando li aprì di nuovo, sussultò trovandosi a poca distanza dal viso, il muso di un grande lupo nero che lo guardava. Harry si portò una mano sul petto sentendo il cuore battere furioso.

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