Lui

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Le notti di guardia al pronto soccorso erano caratterizzate dalla presenza di traumi causati per lo più da incidenti automobilistici, colpi di sonno, guida in stato di ebrezza, cattiva illuminazione stradale e la fitta nebbia milanese erano alcune tra le più soventi cause di incidenti.

Owen era ormai abituato alle lesioni provocate da incidenti stradali tanto che interveniva quasi meccanicamente per salvare le vite delle vittime di turno.

Infatti durante gli interventi era solito, canticchiare tra sé e sé le canzoni di Freddie Mercury per rilassarsi mentre operava. Eppure quella sera non poteva fare a meno di pensare alla donna ricoverata al piano inferiore, alle sue spalle minute contratte per il dolore, preoccupato a tal punto che nemmeno le canzoni del re del rock riuscivano a rilassarlo.

Riuscì ad andare a trovare Marika la mattina seguente, aveva un'ora libera prima di iniziare il turno e poteva farle compagnia prima che Alex le impiantasse degli innesti di pelle sana, per coprire le cicatrici che altrimenti le ustioni le avrebbero lasciato su spalle e schiena.

Owen si recò stancamente negli spogliatoi si fece una doccia veloce e indossò degli abiti puliti che erano rimasti chiusi nel suo armadietto da chissà quanto tempo.

Entrò nel reparto ustionati dove l'eco di una risata spensierata attirò la sua attenzione. Riconobbe immediatamente il suono di quella voce cristallina sebbene l'avesse sentita poche volte. Si avvicinò alla camera 2134 e rimase sull'uscio a guardare incuriosito cosa le provocasse tali risa.

Marika era seduta sul suo letto, gesticolava in modo plateale facendo muovere pericolosamente la flebo attaccata al suo braccio. Michele Torre era in piedi accanto al letto ridendo per quello che Marika stava dicendo.

Owen non riuscì ad afferrare di cosa stessero parlando, ma fu pervaso da un impeto di gelosia.

Perché il dottor Torre era nella camera di Marika?

Perché i due scherzavano familiarmente?

E soprattutto di cosa stavano parlando?

<ciao> Marika si sporse in avanti quando si accorse della presenza alla porta, Torre si girò e fece un cenno ad Owen.

<ciao> rispose Owen scrutando i due ed entrò nella stanza, lanciando occhiate furtive a Michele, Marika sembrò carpire i pensieri di Owen quindi disse:

<abbiamo scoperto di venire entrambi da Napoli> spiegò sorridendo, l'ortopedico le disse qualcosa in dialetto napoletano che Owen non riuscì a capire ma che provocò un'altra fragorosa risata nella donna.

<vi lascio soli> si congedò Torre una volta che Marika smise di ridere.

<ci vediamo dopo l'intervento?> chiese lei provocando un fremito in Owen.

<certo ti passo a visitare prima che ti dimettano>

<grazie> Marika gli sorrise e Michele uscì dalla stanza che ricadde nel silenzio.

<come ti senti?>

<meglio, tra un po' dovrebbe venire Alex per gli innesti> lo informò, Owen fece cenno di si col capo.

<tutto okay?> le chiese lei

<si forse però vi ho disturbato?> chiese guardingo e Marika rise imbarazzata.

<non essere sciocco> ci fu di nuovo un attimo di silenzio.

<quando esco di qui mi devi ancora un drink, non l'hai evitato> gli sorrise e gli fece l'occhiolino, Owen si rilassò a quelle parole.

Un amore di chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora