Lui

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Owen tornò a casa, si sentiva uno straccio. Cristina lo aspettava in cucina mentre il piccolo Marco dormiva nella culla. Sbatté la porta dietro di sé risvegliando il piccolo e facendolo iniziare a piangere.

<Ehi! lo avevo appena addormentato> lo rimproverò Cristina, lui la lasciò brontolare e andò a chiudersi in bagno. Poggiò le mani sul lavabo e iniziò a singhiozzare.

<tutto bene là dentro?> la voce di Cristina sembrava tranquilla nonostante lo avesse visto scosso.

Owen non le rispose e lei non glielo chiese di nuovo, si sciacquò la faccia poi si guardò allo specchio, vi vide riflesso un uomo che non gli piaceva, un uomo duro e insensibile. Aveva ferito la donna che amava senza pensarci due volte. In qualche modo l'aveva tradita con Cristina accettando la sua presenza in quella casa, si sentì sporco, ma aveva preso la sua decisione e adesso doveva accettarne le conseguenze.

Uscì dal bagno sentendo che Marco non smetteva di urlare, lo prese in braccio e lo cullò finché non si fu addormentato. Vedere il bambino dormigli tra le braccia lo tirò su, avrebbe potuto sopportare la mancanza di Marika per un figlio non suo? Marco lo avrebbe amato come se fosse davvero suo padre? Bonetti sarebbe mai tornato a reclamare il figlio? Queste e altre mille domande attanagliavano la mente di Owen. Avrebbe dovuto imparare a conviverci, non restava altro da fare.

Una volta messo il bambino nella culla i due cenarono in silenzio. Cristina non gli chiese nulla e Owen dal suo canto non le raccontò la discussione avuta con Marika. Owen mangiò con la testa china sul suo piatto mentre Cristina guardava distrattamente il telegiornale in televisione.

Dopo cena Owen andò a sedersi sul divano, sentiva la testa pesante e dolente, l'appoggiò alla spalliera provando a rilassarsi. Cristina si sedette al suo fianco, iniziò ad accarezzargli le gambe poi gli baciò il collo.

<grazie> mormorava tra un bacio e l'altro con voce seducente. Owen la spinse via.

<potrò anche crescere tuo figlio, ma non voglio avere niente a che fare con una puttana> sibilò volutamente cattivo. Lei gli lanciò un'occhiataccia e fece per andarsene.

<prima o poi cederai, anche se solo per far contento il bambino> disse laconica prima di entrare nella camera da letto. 

Un amore di chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora