Lei

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Marika si svegliò di buon ora, il profumo del caffè aveva inondato tutta la casa, andò in cucina indossando ancora il suo pigiama, un paio di pantaloncini bianchi e una casacchina rosa. In cucina trovò Owen insieme alla madre, lei gli spiegava come fare il caffè con la caffettiera mentre un'altra era già sul fuoco.

<devi fare a 'muntagnola'> cercava di spiegare la madre strappandogli di mano il misurino e facendogli vedere come doveva fare.

<buongiorno> salutò Marika stropicciandosi gli occhi ancora impastati dal sonno.

<ciao> la salutarono in coro i due senza distogliere lo sguardo dalla caffettiera.

<Owé controlla se è salito il caffè> Owen rideva sotto i baffi sentendo sua madre sbagliare a pronunciare il suo nome.

<signora penso che vada bene> disse esaminando il contenuto della caffettiera. Nunzia si avvicinò lanciando un'occhiata alla caffettiera e annuì.

<bravo Owé hai capito> e spense il fuoco.

<mamma si chiama Owen> la rimproverò la figlia sbuffando <OWEN, con la 'enne' finale>

<e ch'aggia dit?> chiese la madre confusa. Owen le lanciò un'occhiata divertita.

<lasciala stare, non si preoccupi signora>. Owen sorrise alla 'suocera'.

Marika fu colpita da come i genitori avevano accolto il fidanzato. Specialmente il padre di solito schivo e scontroso con gli uomini, si era dimostrato sin da subito a proprio agio con Owen, anche la madre, dopo un iniziale tentennamento a causa della differenza d'età si era poi sciolta. Marika sorrise vedendo la scena della madre col fidanzato, si lasciò cadere sulla sedia mentre lui le porgeva la tazzina col caffè.

<l'ho fatto io> disse fiero.

Il caffè era acquoso e insapore ma evitò di dirlo.

<ottimo> mentì, anche sua madre ne bevve un sorso per poi versarlo di nascosto nel lavabo della cucina. Owen invece ne bevve una caffettiera intera versandone il contenuto nella vecchia tazza della colazione di Marika.

<avevi proprio una passione per i gattini> mormorò esaminando la tazza.

Finita la colazione Marika attese in salotto che Owen finisse di fare la doccia. Una decina di minuti dopo apparve dalla porta, indossava una camicia verde militare, le maniche arrotolate sulle braccia, e un paio di blu jeans, aveva ancora i capelli bagnati e odorava del bagnoschiuma al profumo di pino di suo padre.

<cosa ti andrebbe di fare oggi?> le chiese sedendosi accanto a lei.

<avrei tanta voglia di andare a mare> a quelle parole il volto di Owen da sorridente si tramutò in una smorfia di disgusto.

<io vorrei vedere la città> disse dopo un attimo di silenzio.

<D'accordo> sospirò alzandosi dal divano <ti porto a vedere Napoli>

Uscì dalla stanza e andò a fare una doccia.

Quel giorno Marika portò Owen nella zona del porto, fecero un tour del Castel Nuovo, una capatina al mercato pranzarono in un locale vicino Piazza Risorgimento e Marika mantenne la promessa di fargli assaggiare i famosi Babà. Ne acquistarono due e li mangiarono passeggiando sul lungomare. Owen addentò il suo  masticandolo a lungo.

<mmm> esclamò <è dolce e alcolico allo stesso tempo> provò a spiegare.

<davvero ottimo>

Un amore di chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora