Lei/Lui

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<quindi ancora non ci avete dato dentro?> urlò Clara esterrefatta, tutti all'interno del ristorante dove stavano consumando i loro cheese burger si voltarono a guardarle, suscitando qualche risolino e qualche occhiataccia da parte di un gruppo di anziane donne che consumavano il loro pasto, tutte impettite, qualche tavolo più in là.

<sshh!>

<quindi ancora niente?> chiese adesso bisbigliando, Filippo guardava la madre con aria incuriosita dal suo seggiolone, mentre si impiastricciava le manine con un vasetto di omogenizzato che Clara aveva appena finito di dargli.

<no> le rispose Marika abbassando lo sguardo.

<è gay> affermò l'amica con convinzione.

<macché>

<ma ti sei vista? Sei uno schianto! Nessun uomo avrebbe resistito tanto a lungo>

<fidati che non è gay> sospirò esasperata.

<allora è impotente> si diede un colpetto in testa come se la soluzione fosse tanto ovvia e avrebbe dovuto pensarci prima.

<nah, fidati non ha niente che non va> le strizzò l'occhio.

<allora c'è stato qualcosa?> l'amica si sporse aspettando di scoprire qualche succoso dettaglio.

<niente di che, qualche bacio e carezza niente di più> ammise rossa di vergogna.

<ed è tutto in regola giusto?>

Marika rifletté un attimo sorridendo maliziosa.

<oh sì>

<mmm> l'amica iniziò a riflettere poi scrollò il capo di colpo.

<che c'è adesso?>

<una volta ho visto un film dove dicevano che se lui non fa sesso con te è perché non gli piaci abbastanza>

<ecco Clara e i suoi B Movie>

<ehi ma quale B movie, aveva un cast stellare questo film> protestò.

<ah allora cambia tutto> scherzò Marika. <non lo so, io sento che lui mi desidera ma è come se ci fosse qualcosa a bloccarlo> proseguì scura in volto.

<da quanto tempo uscite insieme?>

<non considerando la volta in cui ci siamo conosciuti, e quella a casa mia, saranno cinque settimane che ci frequentiamo>

<mmm> continuò a riflettere l'amica torturandosi i capelli rosa legati in due codini ritti in testa.

<stasera dove ti porta?>

<ancora non lo so dovremmo sentirci più tardi> rispose Marika e addentò il suo panino sospirando pesantemente.

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<stasera dove la porti?> Alex fissava Owen, la forchetta stracolma di pasta al forno era rimasta sospesa ad un centimetro dalla bocca. Owen assaporò una cucchiaiata del suo budino al cioccolato poi rispose: <avevo pensato a quella trattoria lungo i Navigli, mi hanno detto che si mangia benissimo> disse Owen guardando l'amico con la coda dell'occhio.

<certo te l'ho detto io> rise Alex. Gli aveva suggerito una sfilza di ristoranti tra cui scegliere per le sue serate romantiche.

<avete chiarito il discorso piede?>

Un amore di chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora