Lui

269 11 0
                                    


<sono innamorata di te> le parole di Marika risuonavano come un eco nella mente di Owen. Avrebbe voluto rispondere 'anche io', ma era terrorizzato all'idea che una volta pronunciate quelle parole, il sentimento che provava per Marika sarebbe divenuto reale, aveva provato a rinnegarlo, a ricacciarlo indietro come una forza malsana che si impadroniva lentamente del suo corpo; avrebbe voluto che non fosse stato così facile innamorarsi di lei, e invece ci era cascato, era completamente incantato, il desiderio di starle accanto superava qualsiasi bisogno, avrebbe potuto rinunciare a mangiare, a bere ma mai sarebbe potuto sopravvivere senza quella donna, e il pensiero che un altro uomo l'avrebbe anche solo potuta sfiorare lo faceva impazzire. Nonostante il loro fosse ancora un rapporto esclusivamente mentale, lui si sentiva appagato, avrebbe pure rinunciato al sesso pur di starle a fianco, non che non la desiderasse, sia chiaro, anzi certe volte gli risultava impossibile controllarsi, quando lei lo baciava in certi modi, o quando abbracciandolo faceva aderire il suo corpo morbido al suo, più di una volta aveva perso il controllo ed erano finiti col sfilarsi la maglietta o sbottonarsi i pantaloni, eppure l'immagine di lei che fissava disgustata la sua protesi si insinuava ogni volta nella sua mente facendogli ritornare la lucidità.

'anche io' pensò, e quel pensiero lo fece rabbrividire, amarla significava essere vulnerabile, già una volta aveva sofferto e si era ripromesso che, dopo Cristina, nessun'altra donna avrebbe potuto ferirlo perché lui non gliene avrebbe dato il potere, e fino ad allora era stato facile, si era tenuto alla larga dalle donne ed era uscito di rado, quindi conoscere qualcuno gli era stato impossibile, fino al giorno di quel maledettissimo regalo per il figlio di Cristina, sempre lei, ancora per vie traverse riusciva a metterlo in difficoltà. O forse avrebbe dovuto ringraziarla? Chissà se si sarebbero conosciuti lo stesso, lui e Marika, in altre circostanze, in altri luoghi, chissà se l'avrebbe notata in mezzo alla gente. lui era stato colpito dalla sua gentilezza, dalla sua generosità nei confronti di uno sconosciuto e detestava ammetterlo ma fu attratto da lei sin da subito e adesso che aveva capito di amarla non poteva far altro che affidarle il suo cuore nella speranza che non l'avrebbe ferito. Ma prima di tutto questo, doveva riversarle un fardello più grande, e solo dalla reazione di Marika avrebbe potuto capire se anche lei provava davvero i suoi stessi sentimenti o se il loro era solo un fuoco di paglia.

Il tragitto in auto fino al ristorante dove Owen aveva prenotato quel giorno trascorse in silenzio, Marika fissava fuori dal finestrino il paesaggio sfuocato mentre Owen era totalmente immerso nei suoi pensieri da sbagliare strada per ben due volte prima di arrivare davanti al locale, Marika sembrò non notarlo o comunque non disse nulla.

Owen aveva scelto sapientemente quel ristorante, era uno dei più romantici della zona, almeno secondo Alex, l'amico gli aveva sottoposto una serie di locali tra cui scegliere, visto che Owen non usciva mai se non con Marika, alla fine aveva optato per un ristorantino sui navigli, una trattoria a conduzione familiare, intima e accogliente, faceva pochi coperti ed era l'ideale per una cenetta tranquilla.

Alex conosceva i titolari poiché aveva operato la loro figlia, e come tutti i suoi pazienti, lo stimavano molto e non appena Owen disse loro che lo mandava il dottor Mazzi, lo accolsero amabilmente e gli riservavano il tavolo che consideravano migliore.

Si accomodarono in un tavolino in un angolo della sala, accanto ad una grande finestra dalla quale si potevano ammirare i navigli illuminati dalla luce fioca dei lampioni, Marika giocarellava nervosamente con le sue posate mentre Owen si guardava intorno soddisfatto della sua scelta.

Il proprietario arrivò dopo qualche minuto per prendere l'ordinazione spezzando il pesante silenzio che era calato tra i due dopo che Marika gli aveva confessato di essere innamorata di lui.

<cosa gradite?> chiese l'uomo alto e panciuto con accento marcatamente milanese.

<per me una scaloppina al limone> ordinò Marika sorridendo gentilmente all'uomo, il quale ricambiò il sorriso.

Un amore di chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora