Ho anche io un dono, non so se essere felice o meno, il mio dono permette di controllare le persone, di conseguenza li posso far fare qualunque cosa io voglia, diciamo che togliere alle persone il diritto di muoversi, non è proprio bello.
"Adesso cosa succede?" dico guardando tutti uno per uno "Ora devi saper utilizzare il tuo potere" mi dice Edward "Okay, ma non posso sempre contare sul mio potere no?"
"Hai ragione infatti ti insegnerò anche a combattere, ma prima impara a utilizzare il tuo potere" sospiro "Va bene"
"Bene, innanzitutto non dare il colpo per prima, aspetta che sia lui ad attaccare e come si muove lui, ti muovi anche tu" mi dice sempre Edward, Jasper si mette davanti a me e corre verso di me, io d'istinto mi sposto, mi giro verso di lui velocemente e lo vedo arrivare, così alzo il braccio e gli tiro un pugno sul suo bellissimo viso, ho messo talmente tanta forza che l'ho lanciato fino all'albero, però sembra che non si sia fatto niente, lui mi guarda e mi sorride e dice "Ottimo, ora devi acquistare più sicurezza, non devi farti prendere dal panico" io annuisco segnandomi tutto in mente, poi venne il turno di Edward stesso, lui non fece niente, allora decisi io di attaccare, arrivo dietro di lui e gli salto sulle spalle, lo faccio cadere, con le gambe gli blocco le braccia e con la mani la testa, è completamente fermo,
"Sei sicura di non saper combattere?"mi dice Jasper, io lo guardo poi guardo ad Edward e rispondo "Se volevo andare in giro di notte a Port Angeles dovevo sapere difendermi, ma so tirare qualche pugno, io voglio saper combattere seriamente, queste cose non mi servono con dei vampiri che hanno molta più esperienza di me"
"In effetti hai ragione, però sai come muoverti e anche questo può salvarti la vita" dice Jasper, mi alzo e aiuto Edward ad alzarsi e continua a parlare "Ora prova con questo giovanotto di nuovo?" indica a Francesco, ci guardiamo e poi prendiamo posizione, neanche il tempo di iniziare che me lo ritrovo dietro, mi blocca le braccia, gli tiro un calcio nelle palle e lui subito mi lascia, mi giro verso di lui, gli tiro un pugno come ho fatto con Jasper e come Jasper anche lui va a finte contro un albero, io dico urlando "EVVAI" poi vado ad aiutare Francesco, lui è disteso a terra e sta...ridendo, lo guardiamo tutti scioccati, è la seconda volta che lo sento ridere e come la prima volta mi incanto a sentire quel suono cristallino "Devo dire che sei astuta, adesso in battaglia devo pure proteggermi le palle" e continua a ridere, rido anche io e lo aiuto ad alzarsi, ritorniamo al centro della radura e questa volta devo battermi contro Emmet "Cercherò di non farti male papà"
"Adesso hai acquistato più sicurezza piccola?" annuisco e dico "Sono sicura che ti batterò" lui scuote la testa ridendo e dice "Facciamo una scommessa" lo guardo maliziosamente e dico "Ormai sono tua figlia, dovresti sapere che accetterò" lui sorride e dice "Se vinco io tu dovrai combattere contro me, Jasper e Carlisle insieme, se vinci tu beh quello spetta a te"
"Se vinco io tu dovrai vestirti da donna per una settimana" lui mi guarda a bocca aperta ed io gli sorrido malandrina e dico "Pronto a perdere?"
Lui ride e dice "Rose la stiamo crescendo bene" sento Rosalie ridere e poi iniziamo la nostra battaglia.
Emmet viene verso di me, con u pugno alzato,io gli vado sotto e lo prendo per le gambe facendolo cadere, salgo sopra di lui e li blocco le braccia dietro la schiena "Beh direi che ho vinto"
"Io non canterei vittoria subito " lo guardo confusa e prima che me ne potessi accorgere sto andando contro un albero, ci sbatto contro e mi rialzo quasi subito, non ho intenzione di perdere. Corro verso Emmet e gli tiro un pugno contro lo stomaco, lo faccio volare dall'altra parte della radura, ma anche lui come me si rialza e il suo sguardo dice chiaramente che farà di tutto pur di vincere, sorrido, mi piace assomigliare ad Emmet o anche a Rosalie perché sembra che io sia davvero la loro figlia, riprendiamo a combattere, ma nessuno cede, alla fine è buio quando Jasper ci ferma e ci dice "Adesso basta, è parità, nessuno è riuscito a resistere ad Emmet"
"Grazie" dico fiera
"Bene adesso rientriamo, continuiamo domani"
Emmet mi prende e mi scuote i capelli e dice "Sei stata brava piccola" lo guardo sorpresa e dico "Grazie, a quanto pare ho preso tutto da te" ride e mi abbraccia, Rosalie si avvicina, la stiamo per abbracciare quando lei si allontana e dice "Prima correte a farvi una doccia" ridiamo e facciamo a gara a chi arriva prima in bagno e ovviamente sono io. Gli faccio una linguaccia ed entro per farmi una doccia rinfrescante. Mi avvolgo l'asciugamano intorno al corpo e mi accorgo che volevo talmente vincere contro Emmet che mi sono scordata di portarmi il cambio, pensiamo, la mia camera è vicina, quindi posso tranquillamente sgattaiolare fuori dal bagno e nessuno se ne accorgerà.
Apro la porta e sbatto contro un qualcosa di talmente duro da farmi male al naso, mi prendo il naso e guardo cosa ho davanti, è un corpo, alzo lo sguardo e incontro gli occhi rossi di.... Francesco.
"C...cosa ci fai tu qui?" dico balbettando e cercando di non incrociare il suo sguardo
"Pensavo che il bagno fosse libero, perché non ho più sentito l'acqua scendere" annuisco e dico "Beh adesso è libero, io sto andando in camera mia quindi con permesso" lo sto per oltre passare quando lui mi blocca al muro o per meglio dire alla porta e mi costringe a guardarlo negli occhi "Cosa c'è sembri turbata" dice scrutandomi
"Francesco non te lo vorrei far notare ma in questo momento a coprirmi è solo un asciugamano ed è molto imbarazzante quindi puoi lasciarmi andare?" lui ride ed esamina il mio corpo coperto e poi mi lascia andare ma facendo ciò tocca l'asciugamano che cade per terra.
Io apro la bocca, lui spalanca gli occhi e dice "Beh...merda...forse è meglio che io vada a farmi una doccia" annuisco e prendo veloce l'asciugamano per poi avvolgerlo intorno al mio corpo, e vado subito in camera mia, in questo momento sto ringraziando di essere un vampiro, perché a quest'ora sarei stata rossa come un peperone.

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Red Love
VampirePensavo che la morte era rappresentata dal nero oppure dal bianco, non mi sarei mai aspettata che il colore della mia morte fosse il rosso.