«Perchè osi disturbare il mio sonno?»
La sua voce impastata dal sonno, riecheggia tra le pareti vuote della cattedrale. Appoggia la mano sul braccio del trono e la luce fa intravedere il suo viso infastidito sia dalla nostra presenza, che dalla luce stessa.
«Oh...Abbiamo un'ospite» la sua bocca forma una piccola "o" dopo aver posato lo sguardo su di me. «Ti aspettavo» dice poi, sistemandosi sul trono, risultando in ogni caso in una posizione piuttosto trasandata.
«Mi...Aspettava?» chiedo, un po' confusa.
«Tu, la ricompensa è già arrivata» dice ignorandomi completamente, rivolgendosi al ragazzo accanto a me.
«Ah, ecco il tanto traffico» dice e per la prima volta, forma un sorriso...strano.
«E' disgustoso come ti si formi il sorriso non appena si parla di soldi» continua il moro, analizzandolo.
Io rimango ferma, a capire il motivo della mia presenza.
Perché sono qui? E perché lui, aspettava...me?
«Davvero non hai capito chi sono?» chiede, come a leggermi nella mente.
Io abbasso la testa, scuotendola. Non ho idea di chi sia, ma mi vien automatico portargli rispetto davanti ad un trono tanto maestoso, posto in una cattedrale mastodontica.
«Sono l'Accidia»
«L...L'Accidia?»
Mi sento piuttosto presa in giro. Eppure, da quando sono entrata dentro il castello, mi sento così confusa e strano, che non mi sono nemmeno posta la domanda di come una cattedrale di cosi grandi dimensioni, fosse all'interno di un castello che all'esterno pareva avere un volume...contenuto.
«Sono l'Accidia» ripete, «uno dei tuoi più grandi peccati. Ti viene normale portarmi rispetto. Ti rispecchi in quello che vedi...» ride lievemente. «Una persona tanto scomposta, annoiata, disinteressata...Vuota»
«N-non lo sono! Le persone che erano là fuori...Io mi chiedevo il perché di tanti occhi vuoti!» esclamo in mia difesa, alzando lo sguardo di nuovo.
«Ti chiedevi il perché o avevi paura di rispecchiartici dentro? Siete cosi simili infondo...Non è forse normale concedersi una pausa, da tutto?» chiede e alle sue parole, mi trovo in difficoltà. Deglutisco quando lui, capendo di avermi ammutolita, sorride soddisfatto.
«Perché non vieni nel mio palazzo? Potrai riposare per tutta la tua vita ultraterrena...Non è quello che hai sempre desiderato? Frenare dalla vita che tante insicurezze, tanta sofferenza ti dà... Non sarebbe più semplice lasciarsi andare al sonno eterno, al nulla, al buio?»
Uno strano nodo allo stomaco inizia a formarsi, la testa gira e sento che di lì a poco potrei svenire. Forse ha ragione, perché faticare tanto a trovare un motivo nella mia vita se potrei starmene qui, per sempre, in pace?
Sento il corpo farsi più molle, spossato e un sonno pesante, mi invita a riposare.
Dovrei forse accasciarmi al suolo per un attimo?
Sto forse...cedendo?
Sembra conoscere ogni mia debolezza, ogni giornata che ho passato in totale depressione, lasciando che il vortice delle emozioni negative, avesse la meglio su di me.
Infondo, come non potrebbe...E' l'Accidia in persona, sa pure quello che penso.
«<N-no. Io non sono cosi..» mormoro e per quanto difficile, tengo gli occhi aperti, «mi sono sempre rialzata, ho sempre preso in mano la negatività, l'ho affrontata e ho fatto una tregua con essa. Ho imparato a conviverci e a continuare la mia vita, giorno dopo giorno, affrontando tutte le mie ombre. Non è forse questo, vivere? Alzarsi e continuare ad andare avanti, passo dopo passo, barcollando un po' fino a raggiungere qualcosa?»
«Vivere in un sonno eterno, non è forse quella la via più semplice? Perché faticare cosi tanto a rialzarsi per raggiungere la meta, invece di non raggiungerla e basta?» continua a chiedere, rigirando il coltello nella manica fino alla fine.
«Vivere è forse lasciarsi trascinare da tutto, pure da una pioggia tanto fitta?» chiedo riferendomi a quelle persone che ho visto in precedenza.
«Potresti vivere qui, accanto al mio trono»
«Vostra Signoria Accidia, non voglio vivere per tutta la vita su un trono. Voglio vivere una vita dignitosa per quanto possibile e una volta anima, ritrovare a poggiare sul mio di trono» dico guardandolo e il suo viso, sembra sorpreso.
«Oh, beh, Lui non sarà tanto contento di questa tua affermazione o chissà, magari potreste diventare buoni amici» dice il ragazzo grigiastro che è rimasto al mio fianco ad ascoltare senza proferire parola.
L'Accidia si siede composta sul trono.
«Chi lo avrebbe mai detto che convincerti sarebbe stato cosi tanto inutile...» mormora, come sconfortato da sé stesso. «Puoi andare. Altre persone ti attendono»
L'effetto che avevo addosso, svanisce del tutto, dandomi un sospiro di sollievo.
Immagino che se lui è l'Accidia...Debba affrontare altri sei Peccati Capitali, una peggiore dell'altra.
Una volta congedatomi dall'Accidia, scocca le dita e dietro il trono compare un lungo corridoio. A vedere ancora del buio, sospiro un po' frustrata.
«Le luci si accenderanno man mano che andrai avanti col cammino. Hai scelto la via della luce» spiega il moro, leggendomi ancora nella mente.
Così supero il trono con l'intenzione di uscire al più presto da questa cattedrale.
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Seven Deadly Sins │ BTS
Fanfiction𝕹𝖊𝖑 𝖒𝖊𝖟𝖟𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖆𝖒𝖒𝖎𝖓 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖘𝖙𝖗𝖆 𝖛𝖎𝖙𝖆 𝖒𝖎 𝖗𝖎𝖙𝖗𝖔𝖛𝖆𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖚𝖓𝖆 𝖘𝖊𝖑𝖛𝖆 𝖔𝖘𝖈𝖚𝖗𝖆, 𝖈𝖍𝖊́ 𝖑𝖆 𝖉𝖎𝖗𝖎𝖙𝖙𝖆 𝖛𝖎𝖆 𝖊𝖗𝖆 𝖘𝖒𝖆𝖗𝖗𝖎𝖙𝖆.