L' Uscita

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Se il mio desiderio di tornare a casa non fosse più alto, probabilmente sarei rimasta intrappolata qui, nella tentazione di rimanere  per ammaliarmi della sua bellezza e per non sentirmi mai sola. 

«Non sono in difficoltà» dico poi, seria riprendendo parola. «Ho ben chiari i miei principi morali e non rientrano nelle caratteristiche di questo posto, perché non mi appartiene» continuo, alzandomi dal posto, mettendomi davanti a lui. «Queste persone non fanno altro che cercare la fisicità dell'altro, perché a loro manca il contatto carnale, che li rende peccatori, giusto? Beh, io credo che il suo peccato, diventi tale, quando si dimentica il significato della parola Amore. I lussuriosi sono persone egoistiche, dedite solamente al proprio piacere mondano. Lei come la Gola, portate le persone all'esasperazione, al degrado interiore, perché li portate ad avere un'insufficiente controllo delle loro emozioni!» esclamo.

«E non è forse, l'attività sessuale, un istinto naturale dell'umano?» chiede incalzante.

«Lo è, come lo è creare relazioni, la ricerca dell'affetto amoroso, non fisico. Ma il lussurioso non sa il significato della parola unione. Non è capace di amare gli altri perché ama solo il suo piacere. Non è più gradevole, quando due persone si uniscono per tacere e lasciar parlare i loro corpi, che solamente col loro linguaggio possono dichiararsi reciprocamente meglio, quello che per loro è amore?»

«E non lo può fare anche un lussurioso? Può fingere di comunicare qualcosa, solo per soddisfare il suo bisogno carnale» si alza, mettendosi di fronte a me, intimorendomi.

«Come una persona capisce dagli occhi dell'altra che non sta mentendo, una persona che ha chiaro che cosa significhi amare, può capire la differenza di una persona che finge o di una che in quel momento, ama» mi impunto e lui, sospira.

«Immagino che questo posto, non faccia per te umana e non ha senso continuare a tormentare qualcuno che non può peccare, con principi cosi solidi» esorta quindi. Successivamente mi guarda e senza dire altro, alza il braccio, indicando un altro corridoio. «Quella è l'uscita» si limita a dire e io faccio un piccolo inchino, congedandomi e per ringraziarlo per avermi in qualche modo, risparmiata. 


Quando mi inizio a incamminare però, svoltando all'angolo della stanza, ritrovo una ragazza appoggiata al muro e una davanti a lei, che non si degnano però della mia presenza, troppo impegnate a guardarsi tra di loro e a scambiarsi sorrisi. Davanti a me un lungo corridoio con pareti rosse.

Mi viene un colpo al cuore però, quando ad una delle due, precisamente quella davanti, con l'intento di accarezzarle il viso, la sua mano svanisce annullandone il gesto. 

Il suo sorriso si rattrista e sul volto, una profonda frustrazione e tristezza, si instaura. 


Seven Deadly Sins │ BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora