«Goliardia non significa solo cibo, ma anche bere» continua, poi.
Solo adesso ho modo di vedere bene il soggetto con il quale sto parlando. E' un ragazzo molto giovane. Pelle curata, occhi scuri, capelli color castano e un abbigliamento da festa: questo è il suo aspetto. Sembra un piccolo principe e sembra che questo sia un banchetto in suo onore, tanto è la gioia e la baldoria.
«Non credo sia poi un concetto tanto diverso. Su entrambi l'uomo dovrebbe imparare ad avere un controllo. Su entrambi, l'uomo può cadere in dipendenza» spiego il mio ragionamento mantenendo lo sguardo e il ragazzo, sembra pensieroso, come se si stesse preparando uno dei suoi discorsi prima di esporli. Ma io non sono qui per convincere nessuno. «Quindi per favore, se lei è l'artefice di tutto questo, lo faccia smettere e dica ai suoi amici di trovare altro divertimento» continuo indicando i resti di cibo per terra, scartati dopo essere stati mangiati o per non aver superato il test culinario, visto che il castano rimane fermo e in silenzio.
«Non posso fermarlo» dice in seguito, facendomi quasi perdere le staffe, ma prima che possa intervenire, mi ferma. «Perché sono la Gola in persona» dice ridacchiando, un po' imbarazzato del suo status.
Rimango un po' sbalordita, ma alla fine nulla mi sorprende.
«Mi dispiace averle mancato di rispetto. La sala...Lei, è diverso dagli altri Peccati che ho visto fino ad ora» spiego.
«Umana, io sono un peccato che induce le vittime nella trappola dolcemente, lentamente, poco alla volta. Non ho bisogno di essere temibile come l'Ira per essere altrettanto leale» spiega. «Se questa baldoria e questo spreco non ti piacciono, prosegui oltre la stanza dorata alle tue spalle» la indica col dito e io mi giro per capire dove procedere il mio cammino.
«Non vuoi prima fermarti a mangiare qualcosa? Ancora un lungo cammino ti aspetta umana» pronuncia con un tono che risulta essere più suadente rispetto a quello utilizzato fino ad ora e si espone in avanti, con i gomiti appoggiati al banchetto, il mento appoggiato sulle mani, assumendo un sguardo fisso nel mio. I suoi occhi si colorano di un colore tanto chiaro da assomigliare al miele e ora capisco che cosa intendesse dire prima. Proprio come il miele, dolce, che si lascia colare lento lento dal cucchiaio, un passo alla volta il suo lento andare, ti spazientisce poco alla volta, finendo per assaggiare prima il cucchiaio della pietanza sul quale è stato versato: così la Gola intrappola i suoi peccatori.
Prendo in mano una mela, facendo quasi sorprendere la Gola, speranzoso in un mio passo falso, ma essa la faccio volare, per poi riprenderla con una mano e la poso al suo posto.
«Grazie, ma il loro aspetto mi sazia solo guardandolo»
Mi inchino di fronte al terzo Peccato Capitale e mi volto, tornando in mezzo alla mischia che non manca di accarezzarmi con i veli che utilizzano per voltare in zonzo per la stanza.
Sono di fronte alla porta, quando dopo aver inspirato ed espirato, abbasso la maniglia, curiosa del prossimo peccato che dovrò affrontare.
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Seven Deadly Sins │ BTS
Fanfiction𝕹𝖊𝖑 𝖒𝖊𝖟𝖟𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖆𝖒𝖒𝖎𝖓 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖘𝖙𝖗𝖆 𝖛𝖎𝖙𝖆 𝖒𝖎 𝖗𝖎𝖙𝖗𝖔𝖛𝖆𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖚𝖓𝖆 𝖘𝖊𝖑𝖛𝖆 𝖔𝖘𝖈𝖚𝖗𝖆, 𝖈𝖍𝖊́ 𝖑𝖆 𝖉𝖎𝖗𝖎𝖙𝖙𝖆 𝖛𝖎𝖆 𝖊𝖗𝖆 𝖘𝖒𝖆𝖗𝖗𝖎𝖙𝖆.