5 - Ti hanno vista?

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Cherry




Dopo essere tornata a casa, ho iniziato a sentire una strana sensazione nel petto. Sta continuando a fare male, come se avessi preso un colpo, come se mi avessero ferita. La verità è che il senso di colpa sta precocemente iniziando a divorarmi dall'interno, non passerà molto tempo prima che non rimanga più nulla. Adesso non ho più paura di finire rinchiusa in una cella per una cosa che non sono sicura di aver fatto come di non aver fatto, ma sento più il timore di non riuscire più ad andare avanti.

Tutto questo durerà finché non scopriranno e arresteranno il vero colpevole. Mi metto le mani tra i capelli, tirandoli leggermente verso le punte. Vorrei poter avere la sicurezza di non avergli fatto nulla, vorrei poter ricordare ogni minimo dettaglio e avvenimento di quella sera, se ha avuto qualche discussione con uno degli invitati, se è uscito senza di me per incontrare un amico. Oppure vorrei non aver avuto quel fottuto blackout. Se non mi fossi lasciata andare, probabilmente a quest'ora avrebbero già arrestato il colpevole o, magari, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto. Potrei essere ancora seduta sul divano di casa sua a guardare un film con le sue braccia a stringermi forte. O potrei essere sdraiata sul suo letto ad accarezzargli i capelli morbidi.

Il suono fastidioso del campanello mi risveglia dai pensieri. Sposto la coperta di pile da sopra le mie gambe, dovendo fare i conti con la bassa temperatura che si imbatte sul mio corpo. Percorro velocemente il tragitto che mi separa dalla porta d'ingresso che, non appena ci sono davanti, spalanco senza troppa preoccupazione. Il viso stanco di mio padre spunta davanti a me e con un sorriso mi saluta dolcemente.

Mi scosto dalla porta dopo aver tolto dalle sue mani due buste della spesa, troppo pesanti da far portare solamente a lui. Mi segue in silenzio fino alla cucina dove comincio a sistemare le conserve che ha portato, mentre lui si siede sbuffando rumorosamente.
«Com'è andata oggi, tesoro? Non ti ho vista stamattina, sei uscita presto?» domanda con tono dolce, prendendo successivamente un sorso d'acqua dal bicchiere già posizionato sul tavolo.

Improvvisamente blocco ogni mio movimento. Mio padre non ha idea di tutto quello che sta succedendo, di tutto ciò che siamo costretti ad affrontare. Mi volto verso di lui, sentendomi quasi triste per l'espressione stanca e avvilita che lo sovrasta. Fin da quando la mamma è andata via deve occuparsi di qualsiasi cosa. Non riesce a ritagliarsi un piccolo spazio durante la giornata dove rilassarsi, dove poter leggere un bel libro o potersi fare un lungo e rigenerante bagno caldo. Tutto lo stress che si porta sulle spalle è dovuto, in parte, anche da me. Dai miei comportamenti e dalle mie decisione da ragazzina. Avessi finito la scuola, forse sarei riuscita a dare una mano all'uomo che sta facendo il possibile per donarmi un futuro roseo e senza problemi. Posso dargli un'altra preoccupazione?

Lo guardo ancora, i suoi occhi si scontrano con i miei e mi sorride, facendomi intenerire il cuore. Sento il bisogno di doverne parlare con lui, a cui non ho mai nascosto nulla. Ad ogni mia giusta o sbagliata decisione lui c'era, non mi ha mai ostacolata ne giudicata. Mi avvicino con passi lenti alla sedia posizionata davanti a lui, appoggiando le mani sulla cornice di legno e stringendola con una forte presa.

«Io...» sussurro con difficoltà, senza trovare neanche il coraggio per guardarlo negli occhi. Sembra accorgersi di qualcosa, tanto che il suo sguardo si trasforma in un'espressione preoccupata e curiosa allo stesso tempo, come se non sapesse cosa aspettarsi.

Sospiro in modo frustrato, cercando di riordinare le parole nella mia mente per rendere la confessione il meno tragica possibile. Non ho intenzione di ferire anche lui, non l'uomo che mi ha cresciuta e tramandato sani principi, tuttavia non posso neanche continuare a tenerlo nascosto. L'unica persona con cui sfogarmi non può essere solo Wesley. Ho bisogno di sentirmi rassicurata anche da mio padre, ho bisogno di sapere che anche lui sarà dalla mia parte, qualsiasi cosa accada. Sarà difficile riuscire a spiegare ogni dettaglio di quella sera, ma sento di doverglielo.

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