Cherry
Mio padre, dopo essere tornato a casa, ha scoperto cosa Aron aveva fatto e le conseguenze le ho dovute vedere con i miei occhi. Era affranto, non sapeva se urlare, spaccare qualcosa o chiudersi in camera sua per riflettere. Voleva occuparsene da solo, senza mettere in mezzo anche mio fratello, ma il giovane ha deciso per lui e questo suo comportamento lo ha fatto andare fuori di testa. Mi passo una mano sul viso, prendendo un respiro profondo. Sento gli occhi iniziare a bruciare e nonostante i miei numerosi tentativi per bloccare il pianto, so che mi risulterebbe molto più che difficile. Se la situazione sta degenerando è solamente colpa mia. Non mi sono pentita di aver detto la verità a mio padre, ma non volevo neanche che si intromettesse nella vicenda e che rischiasse qualcosa per colpa mia, così come mio fratello e come Wesley. Nonostante tutto, soprattutto i suoi comportamenti, non vorrei mai che Aron si mettesse ancor di più nella merda per colpa mia. Il solo ripensare ai suoi occhi, al sangue secco sulla sua maglietta e al suo corpo invaso da tremolii, mi fa venire da vomitare. Dall'omicidio di Jonathan tutto sta andando a rotoli. Vorrei davvero che tutto questo finisca ma so che finché non troveranno una persona a cui dare la colpa della sua morte saremo rinchiusi in questo circolo di tristezza e dolore. Mi stappo una birra, prendendone qualche sorso. Il suo sapore amaro mi fa socchiudere gli occhi ancora umidi e, totalmente assorta nei miei pensieri, non mi accorgo dell'entrata in cucina di mio fratello.
«Ehi, Cherry...» annuncia sottovoce, appoggiando dolcemente la mano sulla mia spalla. Nonostante la delicatezza del gesto, non posso fare a meno di sobbalzare e ritirarmi dal suo tocco. Mi mette estremamente a disagio passare del tempo sola con lui da quando ha dato di matto in quel modo... non credo davvero di essere in grado di dimenticarlo. Aron sembra rimaner male alla mia reazione ma, nonostante questo, si accomoda sulla sedia accanto alla mia.
Non riesco ad alzare lo sguardo verso di lui, preferisco tenerlo fisso sulla mia lattina di birra. Solo con la coda dell'occhio riesco a vedere i suoi occhi puntati sul mio viso, come se mi stesse studiando. La tensione è palpabile nella stanza, ma probabilmente la sento solo io... per il semplice fatto che da quando è tornato mio fratello, tutto ha cominciato a sgretolarsi. A partire dall'omicidio di Jonathan, ovviamente. Non voglio dubitare di lui, ma non mi spiego come sia potuto accadere appena è arrivato in città. Non ho neanche il coraggio di domandarglielo, avendo troppa paura di una reazione smoderata da parte sua.
«Cherry, so che ti ho spaventata e ti chiedo scusa. Ero fuori di me... non potevo credere che quel bastardo ti avesse drogata» sussurra affranto, passandosi una mano sul viso. Solo al sentir pronunciare di quelle parole riesco ad alzare il viso verso di lui. Non mi aspettavo di trovarlo così nervoso e con lo sguardo triste, ma è proprio ciò che vedo riflesso sul suo volto. «Volevo fargliela pagare, in qualche modo. Io e te non abbiamo mai avuto chissà quale tipo di rapporto, lo so, ma tu sei comunque mia sorella e ho l'obbligo di difenderti... solo che non ce l'avrei mai fatta da lucido. Riesci a capirmi, uhm?» domanda ancora, lasciandomi di stucco.
Annuisco solamente. Non riesco a fidarmi totalmente di lui, ma in cuor mio so che Aron non è una persona cattiva. Ha reagito nel modo che secondo lui risultava corretto, per questo non posso biasimarlo. Continuo ad annuire distrattamente, lasciando andare la presa dalla lattina di birra.
«È solo che...» borbotto titubante, cercando la forza necessaria per potermi sfogare almeno un po'. Mi fa troppo male tenere tutte le emozioni dentro, preferisco farle uscire come un fiume in piena, nonostante io sia consapevole che mio fratello non è la persona più opportuna a cui rivelarle. «È tutto l'insieme che mi sta facendo diventare matta, Aron. Tra il suo omicidio, papà che si metterebbe nei guai pur di salvarmi, così come Wesley e... adesso anche tu ci sei in mezzo. Ti sei dovuto drogare per un errore che ho commesso io. Come posso lasciar perdere?» domando in un sussurro, più a me stessa che a lui.
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Forgotten Murder
General FictionUn segreto nascosto. Nessun ricordo. Hanno tentato in tutti i modi di insabbiare ciò che è successo quella notte, così come hanno tentato di dimenticare. Hanno mentito a tutti, lo hanno fatto per proteggersi a vicenda. Non sono a conoscenza di ess...