Chapter Seven

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«Yui, sei sveglia?»
«Ancora cinque ore...» borbotto nel sonno, qualcuno mi scuote, prima di aprire gli occhi mi alzo e tiro una testata a quel qualcuno.
«Oddio Aki! Scusami tanto» sussurro ancora mezzo addormentata.
Lei si massaggia la testa tranquillamente, ha una resistenza inquietante.
«Sei in punizione per un mese sai?»
«Shh! Stai zitta fino a due ore che sono sveglia» boccheggio.
Mi trascina in cucina dove i miei genitori, Yukio, Kazuo, Hinata, Kageyama, Tsukishima e Yamaguchi mangiano la carne.
«Buongiorno Yu-» saluta Kageyama trattenendo le risate guardandomi.
Io, appena sveglia sembro uno yeti.
Insomma, ho i capelli spettinati, i rimasugli della bava sulla maglia e le occhiaie fino all'ombelico.
Per non parlare di come cammino, sembro uno stambecco fatto e pure ubriaco!
Mi rifugio in camera mia, dove mi vesto decentemente e mi pettino un po'.
«Ohayoo!» saluto, credo proprio che la mia regola verrà infranta 800 volte oggi.
«Aspè, avete dormito qui?»
«No, sei te che hai dormito, sono le otto e tu hai dormito tre ore, eri molto stanca dopo avermi picchiato a sangue» dice Kazuo guardandomi negli occhi.
Faccio un passo verso di lui, Aki cerca di fermarmi ma ci vogliono anche Yukio e Yamaguchi per bloccarmi e non permettermi di finire il mio lavoro.

«Ora devo andare» Kageyama esce dalla porta, io lo seguo e gli afferro il braccio.
«Parto dopodomani» lo informo, invece di confessarmi con lui mi limito a lasciarlo andare.
«Sei una frana coi ragazzi» ridono Hinata e Yukio osservandomi sclerare perché sono una demente.
«Tornate dentro voi due!» sbotto.
Sono felice che Shoyo si sia ripreso subito, al contrario di Kazuo, voglio che rimanga in sedia a rotelle a vita.
Sono malvagia, I know.
Vado in camera mia e mi siedo alla scrivania.
Cerco il mio blocco per disegnare ma trovo solo la collana che mi aveva regalato Kageyama, è una collana d'oro con una pietra verde bellissima incastonata.
È perfetta con i miei capelli castani e occhi castani.
Trovo finalmente il blocco da disegno e inizio a fare cose a caso.
Dopo mezz'ora capisco di aver disegnato le persone che mi stanno facendo soffrire di più in questo periodo, io e Kageyama.
Il disegno ritrae me come un demone che lascia andare Kageyama che cade in un profondo baratro.
Mi stringo nelle spalle e poggio la testa nella scrivania, poco dopo mi addormento.
"Domani dirò a Kageyama che lo amo" il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi come un bimbo appena nato.

«SVEGLIATI YUI! PAPÀ HA AVUTO UN INFARTO» balzo in piedi con non so quale forza e mi fiondo in bagno per prepararmi.
«Aki vai a cambiarti, Yukio è all'ospedale insieme a mamma?»
Lei annuisce impaurita e corre via.
Mi affaccio alla finestra ed entro in camera di Iwaizumi che si stava facendo una tipa.
«Scusa Iwa-chan mi serve la tua auto!» prendo le chiavi e torno in camera mia.
Tutto normale insomma.
«Quelle lì sono le chiavi della macchina di Hajime?» domanda Aki mettendosi la giacca frettolosamente.
Mi sa che dovrò dire a Kageyama che mi piace domani mattina prima di partire.

Arriviamo all'ospedale, papà sta bene ma mamma è svenuta quando le hanno detto che andava tutto bene.
«Dove hai imparato a guidare?» chiede Yukio guardando le mie chiavi, o meglio, le chiavi di Iwaizumi.
«Da Mario Kart» faccio spallucce e mi siedo nel divano, ho un'abilità innaturale col guidare le auto.
«Kazuo e Hinata?»
«A casa loro» racconta Yukkun.
Sono forte solo in alcuni momenti, non voglio piangere mai ma a volte non riesco a trattenermi e scoppio in lacrime.
«Quindi parti domani eh» io annuisco, inizio ad annoiarmi e allora prendo il blocco da disegno dalla borsa e disegno la mia musa.
Kageyama, ovviamente.
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi, lui era ancora il Re del Campo.
Quando lo incontrai a scuola ero stranita ma felice.
Sentii le farfalle nello stomaco e la Madonna lo investì di luce divina.
Sembrava un dio.
Mi sono divertita molto con lui e mi piace ma sto per perdere tutto a causa dei miei sogni.

Yui
È da molto che volevo
dirtelo... Mi piaci.

baka! - kageyama tobio -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora