Chapter Thirteen

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*lo so che è Akaashi ma è troppo bono dovevo metterlo*

Sono passate quasi tre settimane e mezzo dal giorno in cui io ed Alex ci siamo ubriacati a merda.
«OHI YUI SEI PRONTA?» il moro urla dall'altra stanza, sento i suoi denti colpire le pringles che abbiamo comprato nonostante due centimetri di muro.
«COS'HAI IN BOCCA? UN TRATTORE?!» lui ride ma si blocca immediatamente, probabilmente starà pensando a sé con un trattore in bocca.
«Fra, partiamo» lo vedo spaparanzato sul divano con il telecomando in mano e il pigiama.
«Coso, dobbiamo partire tra due ore e ci vuole solo mezz'ora per arrivare all'aeroporto» lui mi guarda, io lo guardo.
«E allora?» chiede tranquillamente.
«MUOVITI!» gli lancio i suoi vestiti e un pettine.
«Coglione» lo insulto ridendo.

«Che farai? Salterai addosso a Tobio come nei film o come nelle Fanfiction su Harry Styles?» Alex si accomoda nel sedile vicino al finestrino e spegne il telefono.
«Metto un film?» cerco di evitare la conversazione.
«Oh sì! Metti "Alla ricerca di Nemo"!» esclama, riesco a vedere le stelline nei suoi occhi.
«Shoyo ti ha convinto?» domando guardandolo dritto negli occhi.
«Forse...» riporta lo sguardo sulle nuvole che stiamo appena sorvolando.
«Va bene, tanto è un film commovente» faccio spallucce e metto "Alla Ricerca di Nemo" come chiesto da Alexander.
A fine film ci ritroviamo in lacrime, cavolo sono troppo sensibile!
«Vabbè io dormo, ci mancano ancora più o meno dodici ore e mezza» si gira e si mette la maschera sugli occhi e una coperta.
«Ma che problemi hai?» bisbiglio.
Quindi alla fine Hinata partirà tra due mesi per il Brasile.
Ricordo della partita di Kageyama e allora la metto.
A fine partita, abbiamo vinto, intervistano il mio ragazzo.
«Sembravi un po' sovrapensiero, se posso chiederlo, a cosa stava pensando?» il giornalista gli punta il microfono contro.
«Oltre alla partita pensavo alla mia ragazza, in questo momento sta attraversando l'Oceano Pacifico per venire da me» sorride alla telecamera.
«Chissà chi è la sua ragazza! Appena la trovo la pesto» sento due ragazze parlare in giapponese dietro di me.
«Deve essere proprio fortunata per stare con Kageyama» sento una punta di gelosia crescere dentro di me, ma allo stesso tempo mi sento orgogliosa.

Aeroporto di Tokyo.
Kageyama è lì, insieme ad Hinata e Natsu.
La mia famiglia è seduta su una panca e si guarda intorno.
«QUELLO LÌ È KAGEYAMA TOBIO!» una delle ragazze di prima si sventola la mano davanti alla faccia come se avesse caldo.
«Yui!» Shoyo mi abbraccia beccandosi un'occhiataccia del corvino.
«Alex-» il moro se ne frega della gente vicino a lui e bacia il mandarino umano.
«Ah, ma proprio così» sorrido quando sento gli occhi blu di Tobio posarsi su di me.
«Aspetta, perché sta guardando quella là?» sbotta una delle due tipe.
Lui si avvicina a me e mi bacia.
«Mi sei mancata» mi stringe a sé facendo rosicare le due ragazze.
«Ora chiudi gli occhi e seguimi»
Io lo seguo fino alla sua auto.
«Dove andiamo?»
«Vedrai» io adoroh le sorprese ma allo stesso tempo le odio. Non ho pazienza.
Ma stavolta cercherò di trattenermi.
«Prima dobbiamo tornare a casa» mi sorride.
Dopo qualche ora arriviamo al distretto di Miyagi.
«Chiudi gli occhi» mi mette una mano sulla faccia per non farmi vedere nulla.
Sento dell'acqua scorrere sotto di me.
«Siamo al mare?» ma certo che no idiota! Avresti sentito la sabbia e in più manco ci siamo arrivati al mare.
«No.» borbotta il corvino.
Mi lascia la mano e mi lascia aprire gli occhi.
Davanti a me c'è lui con un mazzo di margherite in mano, siamo sul ponticello sopra al fiume. Quello in cui confessò di amarmi.
Dei petali di ciliegio sono sparsi per terra.
«Vieni con me a Venezia» durante i giorni di lontananza gli ho detto di voler andare a Venezia, luogo in cui sono nata.
Mi avvicino a lui per baciarlo ma il suo cellulare squilla.
«Scusa» Annuisco.
«Cosa? Non posso ora-»
«NON ME NE FREGA NULLA DELLA TUA RAGAZZA! VIENI SUBITO AD ALLENARTI, TI STAI GIOCANDO IL POSTO DA TITOLARE» sento qualcuno urlare dalla chiamata.
«Arrivo...» sussurra prima di chiudere la chiamata e girarsi con un sorriso verso di me.
Mi bacia appassionatamente e poi mi guarda dritto negli occhi.
«Ti amo anche io»

baka! - kageyama tobio -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora