Chapter Nine

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Le mie prime giornate a New York furono le più belle della mia vita.
Dopo i miei baci con Kageyama, ovvio.

Scoprii che aveva letto al messaggio ma che non aveva risposto...

Trovai un biglietto nei miei jeans ma li avevo messi a lavare quindi il foglio fece la fine di Voldemort nel film.
In pezzettini.

Riuscii comunque a leggere qualcosa come: Ti amo Kageyama Tobio.

Probabilmente l'avevo scritto io tempo prima ma non ricordo, ho la memoria peggiore di sempre.

A New York conobbi Alexander e Jane, due fratelli gemelli che non si assomigliano manco per sbaglio.

Ed eccomi qua, a settembre, seduta su una panchina di New York con le cuffiette nelle orecchie che guardo la foto profilo di Kageyama.

«Yui ti ho portato l'hotdog che mi avevi chiesto» Alex si siede nella panchina.

«Grazie, dov'è Jane?» domando guardandomi intorno.
«Chi è quello? Il tuo ragazzo?» lui fa un espressione triste.
«No... quindi, dov'è Jane?» faccio un sorrisetto più falso di sempre e trattengo le lacrime.
«È con la sua ragazza a Long Island, sai Lana è molto gentile»

Non ho ancora avuto l'occasione di incontrare Lana Hilton ma da come la descrivono sembra fantastica.

Do un ultimo sguardo alla foto di Tobio e spengo il telefono.

«Sei così bella quando arrossisci» mi dà un bacio sulla guancia e si alza.
«Grazie» dico senza entusiasmo.

Sono nove mesi che non vedo Kageyama, a maggio sono andata in Giappone per il funerale di papà...

A quanto pare Tobio era a Tokyo in quel periodo... Mia madre è caduta in depressione.

«Yui tutto bene?» chiede Alex preoccupato.
«Sì, solo, domani sarò per la prima volta in un college americano. Wow»

È da nove mesi che fingo di essere felice anche senza il costante urlare di Hinata, rubare l'auto a Iwaizumi.

Fingo di essere felice senza Kageyama che mi abbraccia da dietro anche solo per finta, grazie Oikawa, mi hai resa felice alla fine...

«Alexander! Andiamo in biblioteca» lui mi guarda come fossi un'aliena ma annuisce.
«Alex, posso farti un'altra domanda?»

«Hai molte ammiratrici a New York? Perché già sei ragazze mi hanno mandata a fare in culo»
«Sì, sono il ragazzo popolare che si mette con l'asiatica»

Lo guardo alquanto confusa.

«Con la cheerleader, scusa»
Rido di gusto per la prima volta, rido e questa cosa mi fa sentire in colpa.

Mi squilla il cellulare.

«Scusami Alex, è un mio amico»
«Ohi Hinata come va?» comincio a parlare in giapponese beccandomi occhiate divertite da parte del moro.

«Sono preoccupato per Kageyama. Non mangia da giorni, non parla con nessuno, hai risposto al suo biglietto?» chiede lui.

«QUALE BIGLIETTO?!» sbotto, inizio ad agitarmi.
«Quello in cui- scusa, ti richiamo domani, torna in Giappone» chiude.

«CAZZO!» tiro un calcio a qualcosa, solo poi mi rendo conto che quel qualcosa che ho colpito è la gamba di una ragazza.

«YUI!» la voce di Jane mi risuona nelle orecchie.
«Oh mio dio scusami!» parlo in fretta.
«Che?» la ragazza si tiene lo stinco e si siede nella panchina.

È bella, ha i capelli corti, blu, una cicatrice nella guancia e un piercing al sopracciglio.

Mi rendo conto di aver parlato in giapponese.

«Perdonami, non avevo intenzione di colpirti!»
«È tutto okay, posso sopportare di peggio, Lana Hilton piacere» me la immaginavo bionda con i capelli lunghi e lisci, occhi azzurri.

«Lei è la mia ragazza, fa parte delle bande di strada di New York.» Jane le tiene la mano.
«Che è successo prima? Il tipo con cui eri in chiamata ha parlato di "Non mangia e non parla"» lei si toglie i riccioli castani dal volto.

«Il mio ragazzo- è complicata, comunque devo tornare in Giappone»
«Ma domani iniziano le scuole!» dice Lana alzandosi, cazzo, è alta!
«Qualcuno può tradurre? Io non so il giapponese!» Alex si intromette, offeso.

«Zitto!» sbraitiamo io e le altre in un coro angelico.

Mi squilla di nuovo il telefono, all'inizio faccio i salti di gioia pensando ad Hinata.

«Yui. Devi assolutamente tornare in Giappone.» la voce è quella di Yukio,
sento un urlo, probabilmente di mamma.
«Sta andando di male in peggio».

«Alex, prenota due biglietti per il Giappone, domani andiamo. Potrei non reggere quello che mi aspetta» il mio battito accellera, che cosa sarà successo? Perché Yukio aveva la voce bassa e spenta?

L'ansia dentro di me diventa paura, inizio a pensare che la mia vita sia una merda ambulante.

Riavvicino il telefono all'orecchio.

«È Aki. Lei è-»

baka! - kageyama tobio -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora