Chapter Six

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*HINATA*
Avevo sette anni, correvo nel giardino scolastico per l'ora di educazione fisica.
Inciampai su un sasso, nessuno mi aiutò a rialzarmi.
Guardavo gli altri bambini andare avanti e quindi superarmi.
Mi ero fatto male, tentai di rimettermi in piedi da solo ma una mano si parò davanti a me.
«Fermo, ti sei sbucciato il ginocchio.
Ti accompagno in infermeria» la sua voce sembrava così dolce e gentile.
Mi fidai di lei, aveva un sorriso mai visto prima.

«E stai fermo!» sbottò lei, mi avvolse il ginocchio in una garza. Delicatamente.
Non faceva male.
Con lei nulla faceva male, mi gurdava con occhi pieni di felicità.
Da quel giorno rimanemmo amici e diventammo perfino migliori amici.
Solo che a me piaceva...

Ora vederla lì, nel banco accanto a mio che osserva qualcosa fuori dalla finestra e non i miei scarabocchi insensati sul quaderno.
«Hinata potrebbe smetterla di fissare la sua compagna e prestare attenzione alla lezione?»
«Ah, mh» cerco di fare come faccio sempre e ci riesco, solo con un dolore al petto più forte del solito.

A pranzo lei va da un nostro compagno, Kazuo, e parla con lui per un po'.
A quanto ho capito sono cugini di terzo grado quindi credo che ci sia pericolo di fidanzamento.
«Yo Hinata» mi chiama Kazuo.
«Che c'è?» chiedo tranquillamente.
«Hai fatto un grosso errore a rivelarle i tuoi sentimenti, è ovvio che le piaccio, io», un sorrisetto malizioso gli si forma nella sua faccia da coglione.

*YUI*
Kazuo è veramente un'idiota, insomma, ci prova con me e dopo dice ad Hinata che gli piaccio.
VADA A FARE IN CULO!
«Senti Kazuo, le cazzate le dici a tuo fratello e non a Shoyo» sbotto mettendomi davanti al moro.
«Oh, Yu-chan ha tirato fuori gli artigli... Mi piace» dice con aria sensuale, ora lo ammazzo.
Cerca di baciarmi ma gli tiro una ginocchiata nelle palle, un pregio dell'essere bassa.
«Fottiti Kazuo. Tu e le menzogne.» intanto, i suoi amici che stavano guardando la scena con tanto di popcorn applaudono e ridono.
Che amici di merda che ha Kazuo.

«Vado un attimo in classe, tu non ti muovere da qui. Capito?» è fine giornata scolastica e Shoyo non ha gli allenamenti, vogliamo andare in una pasticceria ma sono così testa di minchia che mi sono dimenticata i libri in classe.
Salgo velocemente le scale, cerco il mio banco e trovo i miei libri sparsi su di esso.
Vedo la mia bottiglia per terra e prendo anche quella.
Quando scendo giù Hinata è scomparso...
«HINATA?» lo chiamo, sono veramente molto preoccupata.
Vedo Yachi andare via da scuola insieme a due sue amiche.
«Yacchan!» lei si ferma di botto.
«Ciao Yu-chan» il suo sorriso rassicurante come sempre.
«Hai visto Hinata?» domando in fretta, il fiato che manca.
«Oh sì, era insieme a sette ragazzi, stavano andando dietro la scuola-» urlo un ringraziamento mentre corro come una impazzita.
Trovo sei ragazzi appoggiati al muro che guardano una scena orribile.
Kazuo che tira calci ad un Hinata sanguinante steso a terra.

Ringrazio mio padre per avermi costretta ad imparare il judo e un sacco di altre arti marziali.
«KAZUO KUROKAWA!» grido.
Lui si ferma un attimo, mi guarda con gli occhi impregnati di odio e gelosia.
«Oh, Yu-chan, sei venuta a vedere lo spettacolo? Non è ancora finito» lui sorride.
In meno di due secondi mi scateno, stendo prima Akane, quello più vicino a me.
«Non.toccate.più.Shoyo» inizio, tiro un pugno ad Akane e poi uno a Akyhiko.
Dopo aver malmenato i sei stronzi mi giro verso Kazuo che è fermo immobile come una statua terrorizzata.
«Kazuo. KAZUO!» sono inquietante, me ne rendo conto.
Tiro un calcio nello stinco del bastardo, poi gli con ficco l'unghia nella mano sinistra.
«Credevi davvero di essere figo? Cosa credevi quando hai picchiato Hinata. Eh? EH?!» sbraito.
Inizio a prenderlo a pugni in faccia, uno dopo l'altro.
Le mie mani si riempiono di sangue, ho sempre avuto problemi a gestire la rabbia.
Sono andata dallo psicologo per un periodo, iniziavo e finivo risse.
Sento passi dietro di me, i sei stronzi scappano via andando a scontrarsi contro tre ragazzi.
«YUI! HINATA!» la voce di Tadashi mi giunge alle orecchie in un lampo.
Qualcuno mi afferra per le spalle e mi stringe a sé.
«Hai picchiato tu quei tipi?» chiede una voce gentile.
Annuisco, scoppio a piangere, mi libero dell'abbraccio di Kageyama e prendo Hinata in braccio.
«Aiutatemi a portarli a casa mia... Anche questo sto stronzo» mi calmo un po' e andiamo tutti e sei a casa mia...

baka! - kageyama tobio -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora