Chapter Eight

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Kageyama non mi ha risposto, non ha ancora letto il messaggio.
E grazie al cazzo! È a scuola!
«Papà! Grazie al cielo stai bene» tiro non so quanti sospiri di sollievo.
«Yui, a New York cerca Mark Paul-» Yukio stritola papà in un abbraccio
Lascio lì la mia famiglia e vado a casa a preparare le valigie.
Ovviamente ci metto tre ore solo per riempirla, un'altra ora per chiuderla e portarla al piano di sotto.
«Ci vediamo Yuriho» saluta Iwa-chan la sua "compagna d'avventure".
«Hajime! Mi tradisci così? E pensare che tra di noi ci fosse amore!» la ragazza guarda prima me confusa e poi si volta verso Iwaizumi incazzata.
«Mi fai schifo!» poi si gira stizzita e va via.
«Yui! Ma perché lo hai fatto?» sbotta lui trattenendosi dallo scoppiare a ridere.
«Ma dai non è la terza questa settimana? Sei un bastardo» gli faccio il dito medio e guardo l"orario.
16:57, ho dormito fino a mezzogiorno? Veramente? È da me in effetti...

Passo il resto della giornata a controllare ogni minuto se Kageyama ha letto il messaggio ma nulla.
Inoltre ho cercato su Google un certo Mark Paul, dicono sia un uomo fantastico nonché mio zio.
Chiamo zia Lydia, che abita a New York e le chiedo se la camera di Thomas è ancora disponibile.
Per fortuna, risponde di sì.
«Ohi Iwa-chan, salutami Oikawa» dico prima di salire in macchina e partire verso l'aeroporto, abbastanza lontano da dove sono io.

*KAGEYAMA*
Dopo essermi allenato insieme alla squadra ho accesso il telefono, mi sono arrivati molti messaggi ma quello che attira di più la mia attenzione è quello di Yui.

Yui
È da molto che volevo
dirtelo... Mi piaci.

Rimango fermo a fissare il telefono per qualche minuto, sono felice ma allo stesso tempo scioccato.
Dev'essere uno scherzo. Lei è bella, simpatica, forte mentre io sono solo uno stupido Re.
«Kageyama? Che guardi al telefono?» chiede Hinata trotterellando verso di me.
Shoyo dà per sbaglio un colpo al cellulare che cade a terra e si spacca, riposa in pace.
«Sai, me lo ripeteva in continuazione, "Mi piace ma non so che fare" ed ora lei sta andando all'aeroporto. A quanto pare è riuscita a prenotare un volo che parte prima-» corro negli spogliatoi e mi cambio in fretta.
Dopodiché prendo la bici e arrivo a destinazione in due ore.
Niente pause, niente avvisi, niente di niente.
Sono quasi le 02:00 del mattino ed io non la ho ancora incontrata.
La vedo sulla scalamobile con uno zaino in spalla e una valigia tenuta stretta vicino a sé.
L'espressione triste dipinta sul suo viso.
Scrivo in fretta un biglietto e lo infilo nella sua tasca prima di venire trascinato a casino dalla folla.

Sono riuscito a vederla un'ultima volta, mi basta questo per essere felice.

baka! - kageyama tobio -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora