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"Un arcobaleno a Seattle"

Niall è la cosa migliore di Seattle, e chiunque la pensi diversamente gli può benissimo baciare il culo. Nini è come un arcobaleno permanente in una città eternamente grigia. Dalle magliette sgargianti ai capelli pazzi, è entrato in camera mia come un'esplosione, cercando di risollevarmi il morale: il mio mondo è appena uscito dal mio appartamento, e mi è servito tutto l'autocontrollo che ho per non corrergli dietro.

Nini ci ha messo un attimo per valutare la situazione prima di agire. Ha visto la massa piangente sul letto, che ero io, e mi ha rapidamente tolto il cuscino per sostituirlo con il suo petto, e adesso la sua maglia firmata è impregnata delle mie lacrime mentre aspetto che le finisca.

È passata almeno mezz'ora, se non di più, e sto piangendo ancora forte. Ogni due minuti sembra che debba fermarmi per prendere fiato.

Adesso, in una delle mie pause per respirare, Nini mi allontana per guardarmi negli occhi con un sorriso sfacciato. «Non dicevi bugie quando hai detto che Riptide Styles voleva che tu fossi il padre dei suoi sexy bambini, vero? Voi due vi siete messi subito al lavoro, eh?». Mi dà una piccola spallata e mi guarda la pancia. «Allora, quando si vedrà il pancione? Lo voglio vedere!».

«Lo so! Anch'io!». Un sorriso mi compare sulle labbra mentre penso a questo bambino. Oh, piccolo mio, le cose che ci chiedi di fare per dimostrarti che ti amiamo. «Non vedo l'ora che si veda, Nini».

Niall sorride, poi mi osserva con i suoi attenti occhi azzurri. «Mmm. Con la gravidanza sei molto raggiante, anche mentre piangi... Credo che sia così sensuale!», esclama. «Per me quello che lo rende sexy è il fatto che il padre sia sexy. È così sexy avere una sua parte dentro di te! Cosa provi? Ragazzo, ti devi sentire un uomo, adesso; hai il paparino più sexy che ci sia!».

Dio, non riesco nemmeno a parlare di Harry con il mio migliore amico che mi sento sciogliere dentro. Persino la mia voce ha una tonalità diversa, la stessa che ho quando sono da solo a letto con lui e facciamo l'amore. «È fantastico, Nini. È come se lui fosse con me. Come se fossimo legati. Come se fossi completamente scopato». Sogghigno e poggio la testa sul letto toccandomi le labbra, e adoro di poter ancora sentire il mio Riptide su di esse.

«Louis, lascia che ti dica una cosa...». Nini si sdraia sulla schiena accanto a me e fissa il soffitto. «Quando l'ho visto, poco fa, sono un po' morto dentro. È così grosso ed eccitante che mi hanno quasi ceduto le gambe, e mi sono subito sentito più basso di dieci centimetri».

Non riesco a non scoppiare a ridere a quelle parole, e Nini si toglie le scarpe scalciandole e si gira di fianco, sorridendomi in quel suo modo malizioso. «Aveva la bocca tutta rossa come se ti avesse baciato con la lingua. Riptide è un Neanderthal, vero? È primitivo, cazzo! Scommetto che voi due fate sesso in posizioni pericolose».

«No! È animale ma protettivo!», esclamo, agitandomi al pensiero.

«A pecorina?»

«Sì, ma smettila di ricordarmelo!», grido di buon umore. Poi chiudo gli occhi e poggio le mani sulla pancia, assaporando il bambino dentro di me. «C'è davvero qualcosa di estremamente sensuale a essere incinto di lui», ammetto. «Sono ipersensibile del mio corpo, delle mie sensazioni, di come sta cambiando per questo bambino. Sento le costole e i fianchi espandersi per fargli spazio, tutto il corpo...», sospiro, poi mi giro verso il mio miglior amico. Il solo che mi abbia davvero capito fino a Haz. L'unica persona a cui piaccio in tutte le mie sfaccettature. «Nini, non posso perdere questo bambino».

Il sorriso di Nini svanisce, e mi stringe la mano sulla pancia ancora piatta. «Non lo perderai. È il bambino di Riptide».

«Non sapevamo che ci fosse una festa di autocommiserazione qui, ma siamo contenti di non essercela persa!», dice una voce maschile dalla porta aperta.

Mio | Versione LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora