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Soleil

<Salve> guardo la signora davanti a me e le sorrido. <Avrei bisogno della mia chiave per il dormitorio e anche del mio orario di lezioni, mi chiamo Soleil Torres, ho vinto la borsa di studio> non lo dico per vantarmi, però è vero. Ho vinto una borsa di studio alla fine delle superiori, ho lavorato duramente per poter entrare alla Denver University.
Adoro tutto ciò che riguarda l'arte, i colori e la creatività.
<Si, un attimo> la signora con i capelli ricciolini si abbassa in qualche scomparto sotto il balcone, dopo mi passa un foglio e una chiave un po' arrugginita.

<La ringrazio> mi sorride in ricambio, <la stanza non la condividerai, la ragazza che sarebbe dovuta stare con te si è presa un appartamento perciò sarà solo tua la camera> dice, meglio per me allora. <Va bene grazie> prendo la mia valigia e mi dirigo verso il dormitorio che è a qualche metro dal campus, dove sono ora. Ho scelto di frequentare diversi corsi, come: corso creativo, artistico, geografico e anatomico. Mi piacerebbe moltissimo aprire una mostra un giorno, essere un'artista è ciò che ho sempre voluto fin da bambina.

Mia madre mi dice sempre che sono una 'sognatrice', non credo sia un male, magari ho la testa fra le nuvole ma non sono ingenua come crede lei, so che sogno qualcosa di difficile ma ciò non mi ferma lo stesso.
Cammino sul marciapiede dopo qualche metro vedo il cancello verde del dormitorio.
C'è un Prato vasto, qualche panchina in giro e poi le scale d'entrata. Una volta dentro chiedo ad una ragazza dov'è il corridoio B2. <È sulla destra, vai dritta e dopo trovi un altro corridoio sempre a destra> annuisco e la ringrazio.

Mi incammino e nel frattempo guardo il numero delle camere, <23... , ah eccolo.> Alzo il capo verso la porta in legno scuro e metto la chiave per poi girarla.
La camera è molto spaziosa, ha le pareti chiare beige, il letto è al centro e ai suoi lati ha i comodini, una finestra sulla destra, una scrivania a sinistra del letto e un armadio. <Carina> chiudo la porta e mi guardo intorno, dopo aver appurato che mi piace inizio a sistemarla per renderla più mia.

Metto le foto sulla scrivania, i vestiti nell'armadio e qualche peluche sul lettino. <Apposto> emetto un sospiro di sollievo e il mio sguardo finisce sullo specchio alla parete. Sono tale e quale a mia madre, stessi capelli biondi, stessi occhi verdi. Spesso ci confondono per sorelle. Mi ha avuta da giovane, a diciotto anni ha partorito e il mio vero padre purtroppo, aveva troppa paura della parola chiamata 'responsabilità' perciò è scappato via.

L'unica differenza tra me e mia madre è il mio neo vicino la guancia sinistra, sembra una piccolissima macchietta in realtà.
I miei capelli hanno una base sul castano chiaro per poi scendere in ciocche lunghe e bionde. Non sembrerebbe un colore naturale ma in verità lo è. Ricevo una chiamata e leggo il nome 'mamma', rispondo subito. <Pronto mamma> mi siedo sul letto e sorrido. <Sole, tesoro! Com'è il college?> sorrido d'impulso, <bene, ho una camera tutta mia>, <sono contenta tesoro, Greg chiede se hai visto Anne> sospiro desolata.

Anne è la figlia del mio patrigno, è la mia sorellastra, noi non abbiamo legami di sangue perché l'ha avuta con un'altra donna. Diciamo che tra noi non c'è molta simpatia.., lei è schiva e credo che io non le stia simpatica.
<Ehm... No, non ancora> mi dispiace crearle disagio, vorrebbe che noi due andassimo d'accordo ma non credo succederà mai. <Io.. Vado a farmi un giro adesso, ok?>, <si tesoro, stai attenta ti voglio bene> mi si riscalda il cuore<anche io mamma, saluta Greg> mi manda un bacio e poi chiudo.

Decido di farmi un giro per il quartiere più tardi. Durante il mio cammino ho notato che c'è un bar vicino al campus, una pizzeria e qualche negozio di vestiti. Non vedo l'ora che inizi il corso d'arte di domani, non sto più nella pelle. Dopo essermi presa un frappé al bar, ricevo una chiamata da Anne. Strano, di solito non chiama mai. <Pronto?> sento dei schiamazzi in sottofondo, <dateci un taglio cazzoni!> sussulto al suo tono, <pronto Soleil> mi chiama con la sua voce dura.

<Si, dimmi. Come mai mi hai chiamata?> chiedo incerta, <mio padre mi sta tempestando di chiamate, vuole che io mi assicuri che tu stia bene. Ti do un consiglio da sorellastra o come ti pare, stai alla larga dalla confraternita, non è posto per te> detesto il suo tono solenne, a volte non la capisco. Quando penso che mi detesti, inizia a darmi dei consigli, lo fa solo per Greg credo. <Che vuoi dire?> domando bloccandomi, <fa come ti dico e basta> chiude la chiamata e io inizio a fare ruotare le rotelle nel mio cervello.

È finita in un brutto giro forse? Si droga? Beve?. Solo perché è più grande di me non le permetto di comandarmi, se lei vuole proteggere me per suo padre, io proteggerò lei per mia madre.
Cammino verso il mio dormitorio con le mie Nike basse e bianche, e nel frattempo cerco di pensare a come affrontare la giornata di domani ma anche a come affrontare lei.
Io e Anne siamo l'opposto, lei ha un carattere terribilmente sfrontato e arrogante, non è viziata però di questo devo dargliene atto.
Ha dei capelli scuri e degli occhi enormi marroni, qualche tatuaggio è sparso sulle sue braccia e da quello che so, è molto popolare tra i ragazzi.

Anche io so di essere carina, però non mi permetterei mai di vantarmi. Ho avuto un ragazzo solo in vita mia, lo amavo con tutta me stessa.., si chiama Steven, era biondo con occhi marroni e brillanti. Credevo fosse amore vero, però mi sbagliavo, soprattutto quando l'ho trovato a letto con la ragazza che più detestavo. Sono stata male per lui, non ho mangiato per due settimane intere e rimettevo sempre. Lui ha provato più volte a contattarmi o a scusarsi ma per me era finita, non c'era più nulla da recuperare.

Da allora in poi sono stata sempre attenta ai ragazzi, chiunque ci provasse con me riceveva un due di picche. Lo faccio per difendermi non perché sono cattiva, i ragazzi vogliono solo quello purtroppo, il 'divertimento', non sono seri, non hanno voglia di innamorarsi. Io invece si!, non so quando accadrà, ma se succederà
Io non mi tirerò indietro, sarò pronta a combattere con i denti per avere ciò che voglio.

Angolo autrice.

Buongiorno a tutte, per chi fosse interessata sto scrivendo anche un'altra storia, si chiama Il Male in Te, é recente e la scorsa domenica ho pubblicato i primi dieci capitoli.

Se vi va dateci un'occhiata.
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 I colori della FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora