I colori della Felicità

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Soleil

<Si, mamma. Va bene> alzo gli occhi al cielo per l'ennesima volta. È davvero pressante quando ci si mette. <Passami Bradley> mi dice, passo il telefono a lui mentre entro in cucina con le buste della spesa.
Siamo andati a fare la spesa stamattina perché a casa mia e, di Anne non c'era molto da mangiare. Metto in frigo le uova insieme agli affettati, mentre Brad parla con mia madre al telefono.

È passato quasi un mese da quando stiamo insieme, già.
Per lui che non ha mai avuto relazioni è importante un mese.
<Si, stiamo bene> sento che ridacchia. Qualche giorno fa le ho detto che ci siamo fidanzati. Ovviamente ha iniziato ad urlare di gioia. <Se non chiudi, inizierà a parlare per ore e, ore> gli sussurro, vicina al frigo. Mi fa l'occhiolino e io alzo gli occhi al cielo divertita. <Domani partiremo a Boston. Andremo a trovare mio padre> quello che ha detto è vero.

Domani partiremo a Boston. Vuole che io conosca suo padre, dato che sta meglio, perciò non vedo l'ora di partire e di entrare un po' nel suo mondo.
Abbiamo finalmente comprato i biglietti e stavolta, li abbiamo presi ognuno per sé. Metto nello scaffale i cereali e dopo sospiro.
<Si, staremo attenti non preoccuparti> è incredibile come vadano d'accordo quei due.
Si avvicina e mi passa il telefono, <ey, avete finito di parlare?> le chiedo divertita, <si, spiritosa> ridacchio al suo tono seccato.

<Va bene, ti lascio cucinare allora. Mi raccomando fai la brava> annuisco anche se non può vedermi, <si. Ciao> chiudo e dopo mi volto verso il mio ragazzone. <Hai messo tutto in ordine vedo> faccio due passi verso di lui e gli salto addosso.
<Si, stavo pensando... Di andare a fare una doccia sai> lo provoco con voce calda. Mi tiene dalle cosce e assume un espressione maliziosa in volto. <Ah si?> annuisco.

Mi morde il labbro e dopo sempre con me in braccio, va verso il bagno facendomi ridere.
Siamo da soli in casa, Anne ultimamente è spesso con Jonas, perché? Be' perché stanno insieme, quindi quando ne hanno l'occasione si vedono.
Entriamo in bagno e mentre lui si leva la maglietta, io abbasso il mio vestitino a terra.
Resto in intimo e, mentre ci spogliamo ci guardiamo come se volessimo mangiarci.

Sgancio il reggiseno e abbasso le mutandine, lui cala i boxer a terra e senza pensarci due volte mi attacco al suo corpo.
<Mi piaci quando prendi l'iniziativa> sogghigna, spingendomi dentro la doccia.
Noi due facciamo molta attività fisica, se sapete cosa intendo.
Ormai conosciamo i nostri corpi, ci siamo abituati ma, questo non ferma il nostro desiderio. In realtà lo aumenta. Mi spinge contro la parete della doccia e io gemo al contatto con la sua bocca. L'acqua cola sui nostri corpi, sento le goccioline scendermi sul seno.

Mi alza una coscia e la pone sul suo fianco destro. Mi morde il collo fino a lasciarmi dei segni.
<Hai un sapore così buono> sussurra roco al mio orecchio. Sorrido e decido di scambiare i ruoli. Lo spingo verso la parete. Lui mantiene uno sguardo bruciante e lo dedica tutto a me.
Bacio il suo petto e scendo sempre più giù fino ad arrivare al suo membro eretto. Schiude la bocca eccitato e, noto il suo respiro aumentare. Gli fa sempre lo stesso effetto quando lo tocco.

Inizio ad andare su e giù con la mano per tutta la sua lunghezza. <Piccola...> ansima chiudendo gli occhi. Mi alzo e continuo a lavorarlo con la mano, bacio il suo collo e lo faccio piano, lentamente. <Dio..> grugnisce e mi ferma la mano. <Tocca a me> il suo sguardo da maschio alfa mi fa bagnare, infatti sono costretta a chiudere le gambe.
Si butta sulle mie labbra con ingordigia e mi fa inclinare la testa per quanto mi bacia.
È proprio un animale.

Si stacca e poggia la fronte alla mia. Ormai siamo fradici entrambi. I suoi capelli sono bagnati e gli cadono delle goccioline, sembra un Dio greco.
<Usi la pillola?> annuisco. Ho iniziato a prenderla qualche giorno fa, proprio per prevenire una situazione simile. <Si> ritorna a baciarmi e mi stringe le guance. <Ti voglio, ora> la sua voce disperata mi trafigge completamente perciò mi lascio andare.